Valutazione del PNRR Salute: progressi e sfide nella missione per la sanità italiana

Il Ministero della Salute ha presentato a Palazzo Chigi i progressi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la sanità, evidenziando attivazioni e spese insufficienti nelle case e ospedali di comunità.

Valutazione del PNRR Salute: progressi e sfide nella missione per la sanità italiana

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Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha destinato circa 20 miliardi di euro alla sanità italiana, con l’obiettivo di rinnovare e potenziare il sistema sanitario nazionale. La missione 6, dedicata alla salute, si propone di migliorare l’assistenza territoriale, promuovere l’innovazione e digitalizzare i servizi. Tuttavia, la realizzazione di questi obiettivi è oggetto di dibattito e analisi, con risultati che evidenziano sia progressi significativi che aree di preoccupazione.

Stato di avanzamento della missione 6

Recentemente, il Ministero della Salute e il Ministero per gli Affari Europei hanno organizzato un incontro a Palazzo Chigi con le Regioni e le Province Autonome per esaminare lo stato di avanzamento della missione 6 del PNRR. Durante questo incontro, sono stati presentati dati aggiornati a febbraio 2025 riguardanti l’attivazione di case e ospedali di comunità, la riqualificazione degli edifici ospedalieri e la digitalizzazione dei Dipartimenti di Emergenza e Accettazione .

Secondo i dati, sono previste 1.416 case della comunità, ma per raggiungere il target minimo sono sufficienti 1.038 strutture. A livello nazionale, il 91% dei cantieri risulta attivato o concluso, con 943 cantieri in corso. Tuttavia, le differenze regionali sono marcate: Liguria e Valle d’Aosta hanno attivato il 100% dei cantieri, mentre in Molise non è stato attivato alcun cantiere. Al Sud, solo la Basilicata supera la media nazionale, mentre altre regioni mostrano risultati deludenti.

Finanziamenti e spese per le case della comunità

Nonostante i progressi nella costruzione delle case della comunità, il livello di spesa è preoccupante. Solo il 14,59% del budget europeo destinato a queste strutture è stato utilizzato. Questo solleva interrogativi sull’effettiva attivazione delle case della comunità, che sembrano essere più orientate a ristrutturazioni murarie piuttosto che a un reale potenziamento dell’assistenza territoriale. La difficoltà di coinvolgere medici di medicina generale e pediatri complica ulteriormente la situazione.

Per quanto riguarda gli ospedali di comunità, il 91% dei cantieri è attivato o concluso, ma la spesa a livello nazionale è solo dell’11,51%. Anche in questo caso, le differenze tra le regioni sono evidenti, con alcune che hanno speso significativamente di più rispetto ad altre. La situazione è simile per gli interventi di messa in sicurezza degli ospedali, dove la spesa è inferiore all’11% del budget previsto.

Digitalizzazione e ammodernamento delle attrezzature

Un altro aspetto fondamentale della missione 6 è la digitalizzazione dei servizi sanitari. Attualmente, l’82% dei cantieri per la digitalizzazione dei DEA è stato avviato o concluso, con una spesa che raggiunge il 17,63%. Per quanto riguarda l’ammodernamento delle attrezzature, l’80% del target è stato raggiunto, con una spesa che si avvicina al 50% del budget. Questi dati indicano un impegno significativo nel rinnovare le attrezzature sanitarie, ma resta da vedere se questo si tradurrà in un miglioramento concreto dei servizi.

Necessità di interventi concreti

Il monitoraggio degli interventi del PNRR Salute evidenzia una realtà complessa. Secondo il report di AGENAS, solo il 28% delle case di comunità ha almeno un servizio attivo, e meno del 3% ha tutti i servizi obbligatori con personale medico e infermieristico. Per gli ospedali di comunità, il 22% ha almeno un servizio attivo, ma la situazione è lontana dall’essere soddisfacente.

La necessità di interventi concreti è chiara. I cittadini non hanno bisogno di rassicurazioni formali, ma di strutture sanitarie operative, attrezzature moderne e servizi accessibili. È fondamentale che le risorse disponibili vengano utilizzate in modo efficace per garantire un’assistenza sanitaria di qualità, indipendentemente dalla regione di residenza.

Il PNRR offre opportunità significative, ma è essenziale che si passi dalle dichiarazioni formali ai fatti concreti, affinché il sistema sanitario italiano possa rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione.