Un uomo di circa 40 anni, proveniente dall’Australia, ha fatto la storia diventando il primo paziente al mondo a lasciare l’ospedale con un cuore artificiale di titanio, noto come BiVACOR Total Artificial Heart. Questo dispositivo innovativo rappresenta una potenziale soluzione per le persone affette da insufficienza cardiaca in attesa di un trapianto. La sua esperienza, durata oltre 100 giorni, offre nuove speranze per il futuro della medicina cardiaca.
Il cuore di titanio: un dispositivo innovativo
Il BiVACOR Total Artificial Heart è stato progettato dall’ingegnere biomedico Daniel Timms, fondatore dell’azienda che porta il suo nome. Questo dispositivo, ancora in fase di sperimentazione, è realizzato in titanio e funziona come una pompa continua. Al suo interno, un rotore, sostenuto da magneti, spinge il sangue attraverso il corpo a impulsi regolari. Un cavo, posizionato sotto la pelle, collega il cuore artificiale a un controller esterno portatile, alimentato a batteria durante il giorno e in grado di collegarsi alla rete elettrica durante la notte.
A differenza di altri dispositivi cardiaci, il BiVACOR è progettato senza valvole o cuscinetti meccanici, riducendo il rischio di guasti e problemi di usura. Questa caratteristica lo rende particolarmente interessante per i medici e i pazienti, poiché potrebbe garantire una maggiore durata e affidabilità nel tempo.
Leggi anche:
Un traguardo storico per la medicina cardiaca
I medici del St Vincent’s Hospital di Sydney, dove è avvenuto l’intervento, hanno confermato che il paziente ha vissuto con il cuore di titanio per oltre tre mesi, dal novembre 2024, fino a ricevere un cuore umano donato. Questo evento segna una pietra miliare, poiché il paziente è diventato la sesta persona al mondo a ricevere il dispositivo, ma la prima a convivere con esso per un periodo così lungo. Gli esperti hanno sottolineato che la sua ripresa è avvenuta in modo positivo, e questo risultato potrebbe fornire importanti informazioni su come i pazienti possano adattarsi a vivere con un cuore artificiale.
La procedura, considerata rivoluzionaria, segna un passo significativo nel campo dei trapianti cardiaci, aprendo nuove prospettive per i pazienti affetti da insufficienza cardiaca. Secondo alcuni cardiologi, il cuore di titanio potrebbe diventare un’opzione permanente per coloro che non possono sottoporsi a un trapianto a causa di fattori come l’età o altre condizioni di salute.
Le sperimentazioni in corso
Il paziente australiano fa parte di una sperimentazione più ampia condotta negli Stati Uniti, sotto la direzione del cardiologo Joseph Rogers, presidente del Texas Heart Institute di Houston. Questa sperimentazione ha coinvolto cinque pazienti di età compresa tra i 40 e i 60 anni, che hanno ricevuto una versione precedente del BiVACOR. In questi casi, il dispositivo ha supportato i pazienti per un massimo di un mese in ospedale, ma non era stato progettato per consentire loro di tornare a casa.
Recentemente, la Food and Drug Administration degli Stati Uniti ha approvato l’estensione della sperimentazione ad altri 15 pazienti. Tuttavia, gli esperti avvertono che ci vorrà ancora del tempo prima che il cuore di titanio possa diventare un trattamento accessibile al grande pubblico. La ricerca continua a progredire, e il futuro della medicina cardiaca potrebbe essere influenzato in modo significativo da queste innovazioni.