Un grave episodio ha scosso la Cambogia, dove un bambino di soli 3 anni e mezzo ha perso la vita a causa dell’influenza aviaria. Questo tragico evento si è verificato nella provincia di Kratie ed è il terzo decesso registrato quest’anno legato a infezioni umane da virus H5N1. Nonostante le cure intensive ricevute, il piccolo è deceduto domenica, appena un giorno dopo il ricovero in ospedale, dove si trovava in condizioni critiche, presentando febbre, tosse e difficoltà respiratorie.
Dettagli del caso e contesto locale
Il bambino risiedeva a Prek Ta Aim, una comunità situata nel distretto di Chetr Borei. Secondo le informazioni fornite dai medici, la famiglia del piccolo era coinvolta nell’allevamento di polli. Recentemente, alcuni degli animali avevano mostrato segni di malattia, con circa cinque polli morti. Nonostante il rischio, i familiari hanno cucinato il pollame deceduto per consumarlo. Questo comportamento ha sollevato preoccupazioni tra le autorità sanitarie, che ora stanno indagando sulla fonte dell’infezione e monitorando eventuali altri casi sospetti nella comunità .
Le autorità sanitarie locali sono attivamente impegnate nell’identificazione di persone che potrebbero aver avuto contatti con il bambino, al fine di prevenire la diffusione del virus e contenere un’eventuale epidemia. La situazione è monitorata con attenzione, considerando che l’influenza aviaria rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica, in particolare per i più giovani.
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Rischi legati all’influenza aviaria
Il ministero della Salute della Cambogia ha emesso un avviso per sensibilizzare la popolazione riguardo ai pericoli dell’influenza aviaria. Viene sottolineato che il virus H5N1 può essere particolarmente pericoloso per i bambini e si raccomanda vivamente di evitare il consumo di polli malati o morti. La salute pubblica è una priorità , e le autorità stanno cercando di educare la popolazione sui rischi associati a questa malattia.
Dal 2003, la Cambogia ha registrato un totale di 75 casi di infezione umana da virus H5N1, con un tragico bilancio di 46 decessi. Questi dati evidenziano l’importanza di misure preventive e di una maggiore consapevolezza riguardo alla manipolazione e al consumo di pollame, specialmente in contesti rurali dove l’allevamento di polli è comune.
La comunità di Bos Leav, dove viveva il bambino, è ora sotto attenta osservazione. Le autorità sanitarie stanno lavorando per garantire che non ci siano ulteriori contagi e per informare i residenti sui comportamenti sicuri da adottare per proteggere la propria salute e quella dei propri cari.
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