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Pulire il filtro non basta: ecco i rischi dell’aria condizionata che nessuno ti dice

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L’aria condizionata protegge dal caldo e dall’inquinamento, ma può causare problemi se trascurata.

Fino a pochi decenni fa, per sopravvivere al caldo estivo si usciva di casa alla ricerca di ombra e vento. Oggi, invece, si resta chiusi tra mura fresche, climatizzatori accesi tutto il giorno e finestre ben sigillate. L’aria condizionata è diventata un rifugio sicuro contro le ondate di calore sempre più intense. Non solo regola la temperatura, ma filtra anche l’inquinamento esterno, riduce l’umidità e ostacola muffe e acari. Eppure, se gestita male, può trasformarsi in un pericolo invisibile per la salute respiratoria e generale. Se hai mai avuto mal di testa, gola secca o raffreddore dopo una giornata con l’aria accesa, potresti già aver sperimentato gli effetti collaterali più comuni.

L’aria troppo secca può indebolire le difese

Il primo segnale che qualcosa non va è la sensazione di secchezza alla gola o al naso. Succede quando il climatizzatore rimane acceso per ore e abbassa troppo il tasso di umidità dell’ambiente. Il corpo cerca di compensare, ma lo fa perdendo liquidi a ogni respiro. Questo porta a irritazioni, tosse secca e, nei soggetti più sensibili, anche a piccole infiammazioni. Le mucose diventano meno efficaci come barriera naturale e lasciano entrare più facilmente virus e batteri.

aria condizionata
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Non è raro, infatti, che chi dorme con l’aria condizionata si svegli con raffreddori estivi, gola in fiamme o malesseri generici. Per evitare questi sintomi è importante monitorare il livello di umidità relativa, che dovrebbe restare tra il 40% e il 60%. Basta un igrometro, uno strumento semplice e poco costoso, per capire quando è il caso di spegnere il climatizzatore o ridurne la potenza. Troppa umidità, invece, rischia di favorire la comparsa di muffe, quindi il bilanciamento è essenziale.

Altro aspetto spesso trascurato riguarda i filtri. Un condizionatore sporco può peggiorare l’aria anziché migliorarla. Polveri, spore, residui di batteri: tutto questo può essere rimesso in circolo a ogni accensione. La manutenzione regolare non è un’opzione, ma una necessità, soprattutto nei mesi estivi.

Manutenzione trascurata e composti chimici invisibili

Il filtro del condizionatore non è eterno. Dopo settimane di uso intenso, diventa un serbatoio di agenti contaminanti. Polvere, pollini, muffe e batteri si accumulano e vengono risospinti nell’aria. È come respirare ciò che il filtro dovrebbe trattenere. Gli esperti consigliano di sostituire o pulire i filtri ogni 30-60 giorni, in particolare se l’ambiente è molto frequentato o se in casa vivono persone allergiche.

Per chi cerca una filtrazione efficace, vale la pena cercare filtri con sigla MERV 11 o superiore, in grado di trattenere anche le particelle più piccole. Ma nemmeno il miglior filtro può risolvere il problema se le bobine interne o i condottinon vengono puliti da un tecnico almeno una volta all’anno. In molti casi, ciò che sembra aria fresca è in realtà piena di microcontaminanti invisibili.

C’è poi un altro tipo di inquinamento, quello chimico, che l’aria condizionata non riesce a eliminare: i VOC, cioè composti organici volatili. Vengono rilasciati da vernici, spray, mobili, detergenti, deodoranti per ambienti e persino da alcuni materiali da costruzione. Restano nell’aria e, se non si aprono mai le finestre, si accumulano. Possono causare mal di testa, irritazioni, problemi ormonali e – in esposizioni prolungate – anche patologie croniche.

L’unico modo per contrastare i VOC è ventilare gli ambienti, anche solo per qualche minuto ogni giorno. Aprire le finestre, anche d’estate, è ancora una delle pratiche più efficaci per ridurre l’inquinamento indoor. In alternativa, è utile installare purificatori d’aria dotati di filtri HEPA e carboni attivi, capaci di catturare sia le particelle sottili come il PM2.5 sia le sostanze volatili.

A volte, affidarsi solo al “fresco” non basta. Serve una gestione consapevole dell’ambiente domestico, che tenga conto di umidità, pulizia e qualità dell’aria. Solo così l’aria condizionata può davvero diventare un alleato – e non un rischio silenzioso – per la nostra salute.

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