Nuovo dispositivo per la localizzazione dei tumori al seno: un passo avanti nella chirurgia oncologica

Presso l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma, è stato introdotto un innovativo trasmettitore per la localizzazione di tumori al seno non palpabili, migliorando la chirurgia oncologica e riducendo interventi invasivi.
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Nuovo dispositivo per la localizzazione dei tumori al seno: un passo avanti nella chirurgia oncologica - unita.tv

Un recente sviluppo nella tecnologia medica promette di rivoluzionare la chirurgia oncologica al seno. Presso l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma, è stato introdotto un innovativo trasmettitore di onde elettromagnetiche a infrarossi, progettato per localizzare tumori al seno non palpabili. Questa tecnologia, proveniente dagli Stati Uniti, rappresenta un significativo progresso nella diagnosi e nel trattamento delle neoplasie mammarie, consentendo interventi chirurgici più precisi e meno invasivi.

Caratteristiche del dispositivo

Il dispositivo, di dimensioni ridotte, simile a un semino, è dotato di due antenne che emettono onde elettromagnetiche non radioattive. Questo trasmettitore può essere impiantato direttamente nel tessuto mammario o nei linfonodi, utilizzando tecniche di imaging come mammografia o ecografia per guidare l’inserimento. La Uosd Chirurgia oncologica della mammella, parte della Breast Unit dell’ospedale, è il primo centro nel Lazio e nel Centro-Sud Italia a utilizzare questa tecnologia avanzata.

Una volta impiantato, il trasmettitore inizia a emettere onde che vengono captate da un ricevitore portatile presente in sala operatoria. Questo ricevitore converte le onde in segnali acustici, la cui frequenza aumenta man mano che il chirurgo si avvicina al dispositivo. Questo meccanismo consente di misurare con precisione la distanza tra il tumore e i margini di resezione, facilitando interventi chirurgici più radicali e mirati, preservando al contempo il tessuto sano circostante.

Vantaggi per le pazienti

Uno dei principali vantaggi di questa tecnologia è la possibilità di impiantare il dispositivo durante la microbiopsia diagnostica del nodulo sospetto. Questo approccio elimina la necessità di un secondo intervento per posizionare un repere metallico, che tradizionalmente segnalava la posizione del tumore al chirurgo. Le pazienti, già sottoposte a un intervento per tumore al seno, possono così evitare procedure invasive aggiuntive, riducendo il carico emotivo e fisico associato alla malattia.

Fabio Di Cesare, responsabile della Uosd Chirurgia oncologica della mammella, sottolinea l’importanza di questa innovazione: “Questo piccolo dispositivo consente una chirurgia ancora più precisa e, soprattutto, evita alle pazienti di dover affrontare un’ulteriore procedura invasiva e comunque fastidiosa. Il mantenimento della forma e della dimensione naturali della ghiandola mammaria ha un forte impatto psico-emotivo sulle pazienti, risultando determinante per le cure successive.”

Implicazioni future nella chirurgia oncologica

L’introduzione di questo trasmettitore rappresenta un passo significativo verso una chirurgia oncologica più umana e meno traumatica. La capacità di localizzare tumori non palpabili con maggiore precisione non solo migliora i risultati clinici, ma offre anche un’esperienza meno stressante per le pazienti. Con l’adozione di tecnologie avanzate come questa, ci si aspetta un’evoluzione continua nel campo della chirurgia oncologica, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle pazienti e ottimizzare i risultati terapeutici.