La nascita di un neonato prematuro rappresenta una sfida unica e complessa, sia per il piccolo che per la sua famiglia. In questo contesto, il Dottor Massimo Agosti, Presidente della Società Italiana di Neonatologia e direttore della neonatologia e terapia intensiva neonatale dell’Ospedale di Varese, offre una visione approfondita su come i neonati segnalano la loro necessità di contatto con i genitori e su come una rete di supporto tra professionisti e famiglie possa favorire il loro sviluppo.
Le difficoltà dei neonati prematuri in terapia intensiva
I neonati prematuri, che trascorrono i loro primi giorni o settimane in terapia intensiva neonatale , affrontano esperienze molto diverse rispetto ai loro coetanei nati a termine. Questi piccoli, privati della possibilità di completare il loro sviluppo all’interno del grembo materno, si trovano esposti a un ambiente medicalizzato, caratterizzato da rumori forti e da un continuo intervento di medici e infermieri. In questo contesto, i neonati non possono vivere le esperienze sensoriali positive che avrebbero dovuto sperimentare nel ventre materno, come il contatto con la pelle della madre, il riconoscimento della sua voce e l’assunzione di sapori familiari attraverso il latte materno.
Il Dottor Agosti sottolinea che, mentre i neonati a termine sviluppano una serie di sensazioni tattili, gustative e olfattive già nei primi mesi di gravidanza, i prematuri perdono questa opportunità . La mancanza di stimoli positivi può avere un impatto significativo sul loro sviluppo neurologico e comportamentale. È fondamentale, quindi, che i reparti di terapia intensiva neonatale adottino strategie per rendere l’esperienza meno traumatica possibile, promuovendo la presenza dei genitori e facilitando il contatto fisico.
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Le strategie per migliorare l’esperienza in terapia intensiva
Per contrastare le esperienze negative che i neonati prematuri possono vivere in terapia intensiva, il personale sanitario attua diverse strategie. È dimostrato che la presenza dei genitori, in particolare delle madri, può avere effetti positivi sul benessere del neonato. Le mamme possono interagire con i loro piccoli, parlando e toccandoli, anche attraverso l’uso della tecnica del “Kangaroo care”. Questa pratica prevede che il neonato venga posizionato a contatto pelle a pelle con la madre, favorendo il riconoscimento reciproco e migliorando la saturazione dell’ossigeno e la frequenza cardiaca del bambino.
Il Dottor Agosti evidenzia come l’attenzione a questi aspetti possa ridurre i rischi di esiti neurologici negativi a lungo termine. La terapia intensiva neonatale non si limita a garantire la sopravvivenza del neonato, ma si propone anche di fornire un ambiente che favorisca il suo sviluppo sano. La collaborazione tra medici, infermieri e famiglie è essenziale per raggiungere questo obiettivo.
I segnali del neonato e l’importanza del supporto familiare
I neonati prematuri comunicano il loro stato di benessere o malessere attraverso segnali corporei. Sintomi come la desaturazione, la tachicardia o la bradicardia possono indicare disagio, spesso legato alla mancanza di contatto con i genitori. Quando un neonato viene posizionato sulla pancia della madre, si osserva un miglioramento della sua saturazione e una stabilizzazione della frequenza cardiaca. Questo dimostra quanto sia cruciale il legame affettivo tra il neonato e i genitori.
La collaborazione tra il personale sanitario e le famiglie è fondamentale anche dopo la dimissione dalla terapia intensiva. Il Dottor Agosti sottolinea l’importanza di un follow-up continuo, che coinvolga anche i pediatri di famiglia. Questo approccio integrato consente di supportare i genitori nella gestione delle cure a casa, garantendo che non si sentano soli di fronte a eventuali difficoltà . La rete di supporto deve essere solida e attiva, per assicurare che il neonato continui a ricevere le cure necessarie anche al di fuori dell’ospedale.
La salute e il benessere dei neonati prematuri dipendono da un sistema di supporto che coinvolge non solo i professionisti della salute, ma anche le famiglie, creando un ambiente favorevole alla crescita e allo sviluppo.
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