L’analisi condotta dall’Istituto Mario Negri sulle acque reflue di Milano offre uno spaccato interessante sui consumi di droga nella città. I dati del 2024 mostrano un incremento nell’assunzione di cocaina e altre sostanze, evidenziando un trend in crescita che si è manifestato negli ultimi anni. Questo studio, che si inserisce in un contesto europeo più ampio, fornisce informazioni preziose sulla situazione attuale e sulle abitudini dei consumatori.
L’analisi delle acque reflue: un metodo innovativo
L’analisi delle acque reflue rappresenta un approccio innovativo per monitorare il consumo di droghe in diverse città. Nel caso di Milano, l’Istituto Mario Negri ha esaminato le acque del depuratore di Nosedo, situato nella periferia sud-est della metropoli. Questo metodo consente di rilevare i residui di sostanze stupefacenti, offrendo una visione più chiara e immediata rispetto ai tradizionali sondaggi sulla popolazione.
Nel 2024, i dati mostrano un consumo giornaliero di cocaina di 402,39 milligrammi per mille abitanti, in aumento rispetto ai 369 milligrammi del 2023. Anche l’uso di MDMA, comunemente nota come ecstasy, e di ketamina ha registrato un incremento, mentre la presenza di anfetamine è rimasta limitata. La cannabis, invece, ha mostrato una stabilità nei consumi rispetto all’anno precedente.
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Questi risultati non solo forniscono un quadro aggiornato della situazione a Milano, ma si inseriscono anche in un’analisi più ampia che coinvolge 128 città europee, comprese località in Turchia e Norvegia. L’ampiezza dello studio permette di confrontare i dati e di comprendere meglio le dinamiche del consumo di droghe a livello continentale.
Andamento settimanale dei consumi: picchi e tendenze
L’analisi ha anche permesso di osservare come i consumi di sostanze stupefacenti variano nel corso della settimana. A Milano, i picchi di consumo di cocaina e ketamina si registrano il venerdì, mentre la cannabis raggiunge il suo massimo il martedì. Questi dati sono in linea con le tendenze riscontrate in altre città europee, dove oltre il 75% delle località mostra un aumento dei residui di droghe ricreative nel fine settimana.
Al contrario, le sostanze come anfetamine e metanfetamine presentano una distribuzione più uniforme durante la settimana, suggerendo che il loro uso potrebbe non essere legato a occasioni sociali specifiche. Queste informazioni sono fondamentali per comprendere le abitudini dei consumatori e per pianificare eventuali interventi di prevenzione e sensibilizzazione.
L’Italia nel contesto europeo: un consumo costante
Sara Castiglioni, responsabile del Laboratorio di Indicatori Epidemiologici Ambientali dell’Istituto Mario Negri, ha sottolineato che, a livello europeo, l’Italia non figura tra i Paesi con il più alto consumo di droga, nonostante un trend di utilizzo che si mantiene costante o in leggero aumento. I dati del 2024, che includono anche le città di Bologna e Roma, mostrano una percentuale di consumo leggermente più alta a Bologna, ma si tratta di informazioni parziali.
Un’analisi nazionale più approfondita, commissionata dal Dipartimento per le Politiche Antidroga, coinvolgerà 38 città italiane e offrirà una visione più completa del fenomeno. Questo studio si preannuncia cruciale per comprendere meglio la situazione del consumo di droghe in Italia, anche se non potrà fornire una panoramica esaustiva.
Conclusioni sull’analisi delle acque reflue
L’analisi delle acque reflue si conferma come uno strumento efficace per monitorare le dinamiche di consumo di droghe. Secondo Castiglioni, questo metodo offre informazioni preziose sulle tendenze emergenti e sulla risposta alle sfide legate all’uso di sostanze stupefacenti. Lo studio del 2024, che ha coinvolto un numero record di città europee, delinea un quadro complesso e diffuso del problema, evidenziando la necessità di interventi mirati e di una maggiore consapevolezza sociale.