Nel 2019, l’Italia ha fatto un passo storico diventando il primo Paese al mondo a introdurre una legge e un piano dedicati alla promozione della medicina di genere. Questo approccio mira a garantire che le differenze di genere siano considerate nella salute, contribuendo a una maggiore equità e specificità nei trattamenti. Da oltre due decenni, diverse istituzioni italiane, tra cui il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità , hanno avviato iniziative per integrare la dimensione di genere nelle sperimentazioni cliniche e nelle pratiche sanitarie.
Il centro di riferimento per la medicina di genere
Nel 2017, l’Istituto Superiore di Sanità ha istituito il Centro di Riferimento per la Medicina di Genere, un ente dedicato alla ricerca biomedica e alla formazione in questo campo. Il centro non solo si occupa di attività di ricerca, ma svolge anche un ruolo fondamentale nella comunicazione e nell’informazione, promuovendo la consapevolezza sulle questioni di genere nella salute. La creazione della Rete Italiana per la Medicina di Genere ha ulteriormente rafforzato gli sforzi per sviluppare la ricerca scientifica e formare professionisti del settore sanitario. Questa rete collabora attivamente con la Società Internazionale di Medicina di Genere, creando sinergie per un approccio più integrato e globale.
Il tavolo tecnico-scientifico e l’osservatorio
Il Piano Nazionale ha portato alla creazione di un Tavolo Tecnico-Scientifico composto da esperti regionali e referenti per la medicina di genere. Questo tavolo ha il compito di coordinare le attività e promuovere l’implementazione delle linee guida. In aggiunta, è stato istituito un Osservatorio dedicato alla medicina di genere, con il compito di monitorare e valutare le politiche sanitarie in questo ambito. L’Osservatorio, insediato ufficialmente l’8 aprile 2021, ha formato sei gruppi di lavoro focalizzati su aree chiave come la farmacologia di genere e le disuguaglianze di salute legate al genere.
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Attività e risultati dell’osservatorio
Negli ultimi tre anni, l’Osservatorio ha prodotto numerosi documenti e rapporti per supportare il personale sanitario nell’applicazione della medicina di genere. Tra le pubblicazioni più significative ci sono due documenti che analizzano le differenze di genere nelle malattie cardiovascolari, evidenziando l’importanza di percorsi diagnostici e terapeutici specifici. Inoltre, è stato redatto un report sul fenomeno suicidario, sottolineando la necessità di un piano di prevenzione che consideri le differenze di genere. Queste iniziative sono essenziali per migliorare la qualità delle cure e garantire che tutti i pazienti ricevano un trattamento adeguato alle loro specifiche esigenze.
L’approccio della medicina di genere
La medicina di genere non rappresenta una nuova specialità , ma piuttosto un approccio che considera le differenze biologiche e sociali tra uomini e donne in relazione alla salute. Questo campo di studio analizza come tali differenze influenzino lo stato di salute, i fattori di rischio, l’insorgenza e il decorso delle malattie, nonché l’efficacia delle terapie. In un contesto in cui la salute è sempre più al centro dell’attenzione pubblica, è fondamentale che le politiche sanitarie si adattino per rispondere ai bisogni specifici di ogni individuo, contribuendo a una sanità più equa e inclusiva.
Con la scadenza delle nomine dell’Osservatorio prevista per aprile 2024, ci si aspetta un rinnovato impegno per continuare a diffondere e applicare la medicina di genere su tutto il territorio nazionale. La speranza è che queste iniziative possano rendere la salute un diritto accessibile e personalizzato per tutti, rispondendo in modo efficace alle diverse esigenze della popolazione.