L’industria farmaceutica europea affronta sfide significative, come evidenziato da Stefano Collatina, presidente di Egualia, durante l’evento “Salute e sanità, il doppio binario“, tenutosi al Palazzo dell’Informazione Adnkronos a Roma. In un contesto caratterizzato da incertezze e costi crescenti, la necessità di una strategia chiara e semplificata diventa cruciale per garantire la sostenibilità del settore.
L’andamento dei dazi e la necessità di una strategia chiara
Stefano Collatina ha messo in luce come i dazi siano difficilmente controllabili, a causa di una strategia poco chiara che caratterizza il mercato. Secondo il presidente di Egualia, è fondamentale che l’Europa sviluppi un approccio semplice, in grado di preservare il valore del sistema sanitario. Attualmente, il panorama dei farmaci autorizzati in Europa è preoccupante: su dieci prodotti, solo due sono europei, mentre cinque provengono dagli Stati Uniti e tre dalla Cina. Questo squilibrio evidenzia l’urgenza di semplificare le procedure per la registrazione e la produzione di farmaci, affinché l’industria europea possa competere efficacemente in un mercato sempre più difficile.
L’impatto dell’aumento dei costi sui farmaci
Collatina ha sottolineato come, a partire dall’emergenza Covid-19, i costi dei farmaci siano aumentati in modo significativo, erodendo i margini di profitto delle aziende. I prezzi dei farmaci, che sono regolati, non possono adattarsi facilmente a questi aumenti. Se i costi di produzione, che includono non solo i principi attivi ma anche materiali come vetro, carta e blister, aumentano del 25%, la sostenibilità della produzione diventa un problema serio. Questo scenario mette a rischio l’accesso ai farmaci essenziali per i pazienti, in particolare per quelli affetti da patologie croniche.
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La questione della metformina e dei farmaci per pazienti cronici
Un esempio emblematico fornito da Collatina riguarda la metformina, un farmaco fondamentale per i 4 milioni di pazienti diabetici in Italia. Con un costo di soli 1,5 euro per 30 compresse, ogni compressa costa meno di 3 centesimi. Tuttavia, l’introduzione di dazi potrebbe compromettere la disponibilità di questo farmaco nel giro di due anni. La situazione non è diversa per altri farmaci utilizzati da pazienti con condizioni croniche, come il furosemide. La sostenibilità della produzione di questi farmaci è quindi a rischio, con conseguenze dirette sulla salute dei pazienti.
La direttiva europea sulle acque reflue e il rischio per l’industria
Collatina ha anche richiamato l’attenzione sulla direttiva europea riguardante le acque reflue, che potrebbe avere un impatto negativo simile a quello vissuto nel settore automobilistico. Questa proposta prevede che le aziende farmaceutiche debbano pagare una tassa per il farmaco assunto dai pazienti, che inevitabilmente finisce nelle acque reflue. Tale misura potrebbe erodere ulteriormente i margini di profitto delle aziende, rendendo la produzione di farmaci insostenibile. La necessità di una revisione di queste politiche è quindi urgente, affinché l’industria farmaceutica europea possa continuare a fornire prodotti essenziali senza compromettere la propria sostenibilità economica.