L’ospedale Vall d’Hebron di Barcellona rappresenta un esempio di eccellenza nella sanità spagnola, grazie all’integrazione di tecnologie avanzate e a un modello di assistenza ben strutturato. Con un focus particolare sulla gestione dell’ictus, questa struttura sta migliorando significativamente le possibilità di recupero per i pazienti, dimostrando come l’innovazione possa trasformare la cura medica.
La struttura dell’ospedale Vall d’Hebron
Situato ai piedi della collina di Collserola, l’ospedale Vall d’Hebron si erge come il più grande complesso ospedaliero della Catalogna e uno dei principali in Spagna. Fondato negli anni ’50, oggi accoglie oltre 1,2 milioni di visite e 50.000 ricoveri all’anno, supportato da un personale di 9.000 dipendenti e oltre 80 gruppi di ricerca. La posizione strategica dell’ospedale, facilmente accessibile grazie alla Ronda de Dalt e alla fermata della metropolitana Montbau, lo rende un punto di riferimento per la salute nella regione.
Negli ultimi anni, Vall d’Hebron ha intrapreso un’importante espansione delle sue infrastrutture. Nel 2021 è stata avviata la costruzione di un nuovo edificio di 16.792 mq, destinato a triplicare lo spazio dedicato ai laboratori. Questa nuova struttura non solo ospiterà tecnologie all’avanguardia, come un ciclotrone per radiofarmaci, ma sarà anche un centro di ricerca per l’intelligenza artificiale e la robotica, rendendo Vall d’Hebron un polo di innovazione nella medicina.
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Il percorso di cura per i pazienti con ictus
L’ospedale è al centro di un’importante iniziativa per il trattamento dell’ictus, con un modello di assistenza che include una rete di 28 centri distribuiti in Catalogna. La dottoressa Marta Rubiera, neurologa del Vall d’Hebron, spiega che la rete è composta da 13 centri di primo livello, 9 di secondo livello e 6 di terzo livello, ciascuno con competenze specifiche per la gestione dell’ictus. Questa organizzazione consente una valutazione rapida e un trattamento efficace, con la somministrazione di terapie trombolitiche e interventi neurochirurgici quando necessario.
Il protocollo “Codi Ictus” attivato in caso di sospetto ictus garantisce un intervento tempestivo. Il sistema di emergenza medica catalano è responsabile dell’attivazione di questo codice, che consente il trasferimento prioritario del paziente all’ospedale più adatto. Ogni caso di ictus viene registrato nel registro sanitario regionale, assicurando una gestione efficace e monitorata.
La tecnologia al servizio della salute
Un aspetto innovativo del Vall d’Hebron è l’uso della tecnologia per migliorare la risposta alle emergenze. Il sistema Codi Ictus include un’app dedicata che consente ai paramedici di inviare informazioni vitali in tempo reale ai medici dell’ospedale. Questo approccio permette di preparare il trattamento ancor prima dell’arrivo del paziente, ottimizzando i tempi di intervento.
La dottoressa Rubiera sottolinea l’importanza di questo sistema, che consente di valutare la gravità dell’ictus e di attivare immediatamente le procedure necessarie. L’uso della scala RACE, sviluppata dai neurologi, facilita la diagnosi e la decisione clinica, migliorando le probabilità di un esito positivo.
Comprendere l’ictus e le sue conseguenze
L’ictus è una condizione critica che può avere conseguenze devastanti. Si verifica quando il flusso sanguigno al cervello viene interrotto, causando danni cerebrali. Secondo il professor Bo Norrving, esperto di neurologia, l’ictus rappresenta la seconda causa di morte a livello globale e la terza causa di disabilità permanente. In Spagna, si registrano circa 90.000 nuovi casi all’anno, con oltre 23.000 decessi.
Le conseguenze di un ictus non si limitano alla vita del paziente, ma si estendono anche alle famiglie e alla società . Le persone colpite possono affrontare difficoltà significative nella loro vita quotidiana, inclusi problemi di memoria, linguaggio e controllo muscolare. Tuttavia, la maggior parte degli ictus ischemici è trattabile, e il trattamento tempestivo può invertire il decorso della malattia.
Innovazioni nel trattamento dell’ictus
Negli ultimi anni, la cura dell’ictus ha fatto progressi significativi. L’intervento endovascolare per l’ictus ischemico è considerato una delle terapie più efficaci degli ultimi due decenni. Tuttavia, il professor Norrving avverte che molti pazienti non ricevono le cure necessarie in tempo. Ogni ritardo nel trattamento può ridurre drasticamente le possibilità di recupero, con conseguenze a lungo termine per la salute del paziente.
Il Vall d’Hebron sta implementando il progetto WE-TRUST, che mira a ottimizzare il percorso terapeutico per i pazienti con ictus ischemico grave. Questo protocollo prevede che i pazienti vengano portati direttamente in sala angiografica all’arrivo in ospedale, riducendo i tempi di attesa e migliorando i risultati clinici.
Riabilitazione e supporto post-ictus
Dopo l’intervento, i pazienti vengono seguiti da un team multidisciplinare che include neurologi, fisioterapisti e psicologi. La riabilitazione è fondamentale per il recupero e mira a restituire ai pazienti autonomia e qualità di vita. Al momento delle dimissioni, i pazienti ricevono dispositivi tecnologici per il monitoraggio domiciliare, consentendo un follow-up costante e la prevenzione di futuri eventi.
La telemedicina gioca un ruolo cruciale in questo processo, permettendo al Vall d’Hebron di estendere il proprio supporto oltre i confini fisici dell’ospedale. La tecnologia non solo migliora la gestione dei pazienti, ma offre anche opportunità di recupero a chi vive lontano dalla struttura ospedaliera.
L’ospedale Vall d’Hebron, con il suo approccio innovativo e integrato, continua a rappresentare un modello di riferimento nella lotta contro l’ictus, dimostrando come la sinergia tra tecnologia e assistenza sanitaria possa salvare vite e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
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