Un recente studio condotto dall’Istituto di ricerca Piepoli ha rivelato che, sebbene gli italiani siano in grado di riconoscere i sintomi e le caratteristiche del tumore al rene, mostrano notevoli incertezze riguardo ai medici di riferimento e ai centri specializzati per la cura. L’indagine, che ha coinvolto un campione di 1.000 persone rappresentativo della popolazione italiana, è stata presentata a Roma durante l’evento dedicato alla campagna ‘Fianco a fianco. Uniti contro il carcinoma renale‘, promossa da Msd con il supporto della Società italiana di urologia e dell’associazione di pazienti Anture.
Il carcinoma renale: una malattia in crescita
Ogni anno, circa 13.000 italiani ricevono una diagnosi di carcinoma renale, una condizione che attualmente interessa quasi 155.000 persone nel Paese. Negli ultimi anni, sono emerse nuove opportunità per la diagnosi e il trattamento di questa malattia, ma è fondamentale che i pazienti seguano un percorso adeguato e si rivolgano agli specialisti giusti. Tuttavia, l’indagine ha messo in luce una mancanza di conoscenza tra gli italiani riguardo a questi aspetti cruciali. Infatti, il 92% degli intervistati non sa indicare un centro di eccellenza per la cura del tumore al rene. Inoltre, quasi la metà degli intervistati crede erroneamente che il nefrologo sia il medico di riferimento, mentre solo il 43% menziona l’oncologo e il 35% l’urologo, evidenziando una confusione nei ruoli professionali.
Importanza dei centri di eccellenza
Giuseppe Carrieri, presidente della Siu, sottolinea l’importanza di effettuare la valutazione del paziente in centri di eccellenza, dove è garantita una presa in carico multidisciplinare. Questi centri devono favorire una stretta collaborazione tra urologi, oncologi, radiologi e anatomo-patologi. Un’iniziativa utile in questo contesto è il ‘Bollino arancione‘, un riconoscimento che identifica i centri che offrono trattamenti avanzati e servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura del carcinoma renale. I criteri per l’assegnazione del bollino si basano su evidenze scientifiche e linee guida internazionali, contribuendo così a migliorare la qualità delle cure per i pazienti.
Leggi anche:
Conoscenza dei sintomi e dei fattori di rischio
La maggior parte degli italiani è a conoscenza del tumore al rene e dei suoi sintomi, ma quasi la metà degli intervistati ha solo una comprensione superficiale, influenzata principalmente da programmi televisivi e passaparola. Solo il 32% degli intervistati è in grado di riconoscere i fattori di rischio legati a uno stile di vita poco salutare, come il fumo e una dieta scorretta. Livio Gigliuto, presidente dell’Istituto Piepoli, evidenzia che le lacune più significative emergono quando si tratta di affrontare un percorso di diagnosi e cura.
Trattamenti e approcci terapeutici
Il 46% degli intervistati identifica la chirurgia come trattamento per il tumore al rene, mentre il 33% menziona la chirurgia robotica, sebbene meno della metà riconosca i benefici di questa tecnica. Andrea Minervini, professore ordinario di Urologia presso l’Università degli Studi di Firenze, sottolinea l’importanza della chirurgia nel trattamento del tumore renale e i vantaggi della chirurgia robotica, che migliora i risultati e riduce i tempi di recupero. È essenziale che gli urologi siano adeguatamente formati sulle ultime innovazioni per garantire un percorso di cura efficace e personalizzato per ogni paziente.
La percezione delle terapie
L’indagine ha rivelato che il 55% degli intervistati associa la terapia esclusivamente alla chemioterapia e alla radioterapia, mentre solo il 26% menziona la terapia farmacologica. Roberto Iacovelli, professore associato di Oncologia medica, spiega che i trattamenti tradizionali possono risultare poco efficaci nel caso di tumore renale metastatico. Gli oncologi si stanno orientando verso terapie a bersaglio molecolare e immunoterapia, che hanno dimostrato di essere efficaci nel trattamento della malattia avanzata e nella prevenzione delle recidive.
Necessità di maggiore informazione
Dall’indagine emerge che il 42% degli intervistati ritiene necessario parlare di più del tumore al rene, mentre il 39% chiede maggiori campagne di sensibilizzazione. Tonia Cinquegrana, presidente di Anture, afferma che una corretta informazione sulla patologia e sui percorsi diagnostici e terapeutici è fondamentale per orientare pazienti e caregiver. La campagna ‘Fianco a fianco‘, lanciata nel 2023, ha già raggiunto milioni di persone attraverso una comunicazione mirata sui social e un sito web dedicato che offre informazioni dettagliate e scientificamente validate.
Nicoletta Luppi, presidente di Msd Italia, evidenzia che la corretta informazione è uno dei tre pilastri della visione integrata in oncologia, insieme alla prevenzione e alla ricerca. Msd si impegna a contribuire alla diffusione della consapevolezza su temi di salute rilevanti, per migliorare la vita dei pazienti e delle loro famiglie.