Crisi della radioterapia oncologica in Italia: carenza di specialisti e accesso limitato ai trattamenti

A Roma, durante gli Stati generali della radioterapia oncologica, l’onorevole Ugo Cappellacci e i medici chiedono un potenziamento della formazione per affrontare la carenza di specialisti in Italia.

Crisi della radioterapia oncologica in Italia: carenza di specialisti e accesso limitato ai trattamenti

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La radioterapia oncologica rappresenta una delle terapie più avanzate nella lotta contro i tumori, ma in Italia si trova in una situazione critica a causa della mancanza di specialisti e delle difficoltà di accesso ai trattamenti. Nonostante il 60% dei pazienti oncologici necessiti di cure radioterapiche, solo il 30% riesce a riceverle. Questo allarmante dato è emerso durante gli Stati generali della radioterapia oncologica, tenutisi a Roma, organizzati dall’Associazione italiana di radioterapia e oncologia clinica e sostenuti dall’onorevole Ugo Cappellacci, presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei deputati.

L’appello dei medici per una formazione adeguata

Le società scientifiche dei radio-oncologi, oncologi medici e radiologi, insieme alle associazioni di pazienti, hanno lanciato un appello alle istituzioni per affrontare la crisi della radioterapia in Italia. Tra le richieste principali vi è la necessità di valorizzare la formazione in radioterapia, sia nei corsi di laurea in Medicina sia nei programmi di specializzazione. Si propone l’istituzione di borse di studio specifiche per attrarre nuovi specializzandi, in modo da contrastare la carenza di professionisti nel settore. Attualmente, la mancanza di nuovi radio-oncologi potrebbe compromettere l’accesso ai trattamenti nei prossimi dieci anni.

Inoltre, si sottolinea l’importanza di rafforzare il ruolo dei radio-oncologi all’interno dei team multidisciplinari e di promuovere il loro coinvolgimento nelle Reti oncologiche regionali. Questo approccio integrato è fondamentale per garantire una gestione efficace delle patologie tumorali e per favorire decisioni condivise nei comitati dedicati ai farmaci innovativi e alla governance delle malattie oncologiche.

Necessità di percorsi terapeutici integrati

Un altro punto cruciale emerso durante l’incontro riguarda la definizione di percorsi terapeutici chiari che integrino le cure farmacologiche con la radioterapia. È essenziale identificare le patologie oncologiche in cui l’associazione tra farmaci e radioterapia offre i maggiori benefici, senza comportare tossicità aggiuntiva per i pazienti. Questo approccio mira a ottimizzare i risultati terapeutici e a garantire che i pazienti ricevano le cure più appropriate.

L’onorevole Cappellacci ha evidenziato l’importanza della radioterapia oncologica come risorsa fondamentale nella lotta contro il cancro, sottolineando che un numero significativo di cittadini italiani non ha ancora accesso a queste terapie. Ha affermato che l’evento rappresenta un’opportunità cruciale per avviare un percorso di collaborazione tra istituzioni, comunità scientifica e associazioni di pazienti, con l’obiettivo di tradurre le discussioni in azioni concrete.

Il futuro della radioterapia in Italia

Gli organizzatori degli Stati generali hanno messo in luce che la mancanza di nuovi specializzandi rappresenta una minaccia concreta per la disciplina. Attualmente, in Italia ci sono solo 1.045 radio-oncologi distribuiti in circa 200 centri di radioterapia, con una distribuzione non uniforme sul territorio. La carenza di professionisti è aggravata dal numero insufficiente di iscritti alle scuole di specializzazione, con soli 23 nuovi iscritti nel 2024 a fronte di 170 posti disponibili.

Per affrontare questa situazione, è fondamentale potenziare la formazione universitaria, introducendo corsi obbligatori di radioterapia oncologica nei programmi di laurea in Medicina e aumentando i crediti formativi universitari dedicati. Allo stesso tempo, è necessario rendere più attrattiva la scuola di specializzazione, istituendo borse di studio per gli specializzandi in Radioterapia, al fine di garantire un futuro sostenibile per questa disciplina e assicurare che i pazienti possano accedere a trattamenti efficaci e tempestivi.