La pandemia di COVID-19 ha segnato un cambiamento radicale nella vita quotidiana di milioni di persone in tutto il mondo. A cinque anni dall’inizio di questo evento globale, due scienziati inglesi, Gwythian Prins e John Constable, rivelano di aver sollevato preoccupazioni sulla fuga del virus dal laboratorio di Wuhan già nel 2020. La loro testimonianza, riportata dal tabloid britannico Telegraph, offre uno spaccato inquietante sulle origini del virus e sulle reazioni delle autorità.
Le prime avvisaglie della pandemia
Nel gennaio 2020, quando le prime notizie su un virus misterioso proveniente dalla Cina iniziarono a circolare, Prins e Constable si trovarono già in allerta. I due scienziati, rispettivamente professore emerito alla London School of Economics e analista fondatore della Renewable Energy Foundation, si resero conto che la situazione stava rapidamente evolvendo. A marzo 2020, il mondo occidentale si trovava nel pieno del lockdown, ma i due avevano già contattato il virologo norvegese Birger Sørensen, il quale giunse alla conclusione che il virus SARS-CoV-2 fosse stato creato in laboratorio e fosse sfuggito a causa di un errore.
Questa teoria, inizialmente considerata una semplice congettura, venne rapidamente messa in discussione. La narrazione prevalente suggeriva che il virus fosse stato trasmesso dagli animali all’uomo attraverso il mercato umido di Wuhan. Tuttavia, Prins sottolinea che ci sono preoccupazioni di lunga data riguardo agli standard di sicurezza nei laboratori cinesi, facendo riferimento a incidenti passati come quello di Pirbright, dove si verificò un’epidemia di afta epizootica.
L’incontro con Sir Richard Dearlove
Dopo aver appreso della teoria della fuga del laboratorio, Prins contattò Sir Richard Dearlove, ex capo del Secret Intelligence Service britannico. Questo incontro portò alla creazione di una mini task force privata, composta da esperti e funzionari pubblici, per indagare sulle origini del virus. Il team si rese conto che le loro scoperte avrebbero potuto avere un impatto significativo sulla salute pubblica e sulla risposta alla pandemia.
Mentre i governi occidentali implementavano misure di lockdown, il gruppo di Dearlove e Prins decise di agire. Inviò documenti riservati a Downing Street, esprimendo la convinzione che il virus fosse stato progettato in laboratorio. Tra i documenti vi era anche una proposta per un vaccino, basata sulle ricerche di Sørensen, considerata una priorità urgente. Tuttavia, Prins afferma che le loro raccomandazioni furono ignorate.
La reazione del governo britannico
Dieci giorni dopo la prima comunicazione, il team inviò ulteriori documenti a Boris Johnson, ma la risposta del governo fu deludente. Johnson chiese di approfondire le indagini, ma la reazione generale fu quella di etichettare i membri del team come teorici della cospirazione. Prins e Constable si sentirono frustrati e impotenti, poiché le loro scoperte non furono mai seguite da azioni concrete.
Un aspetto cruciale delle loro ricerche fu l’identificazione di un paziente zero nel Regno Unito, un uomo che viaggiava frequentemente tra l’Estremo Oriente e la Gran Bretagna. Questo paziente presentò sintomi riconducibili al COVID-19 già a ottobre-novembre 2019, settimane prima della narrazione ufficiale. Nonostante i test effettuati sulla famiglia del paziente e le informazioni inviate a Downing Street, non ci furono sviluppi significativi.
Riflessioni a cinque anni dalla pandemia
A cinque anni dall’inizio della pandemia, Prins e Constable esprimono la loro frustrazione per il fatto che le loro raccomandazioni non siano state ascoltate. Entrambi sottolineano che la loro intenzione non è quella di cercare vendetta, ma di portare alla luce la verità sulle origini del virus. Constable evidenzia come il governo britannico non sia stato in grado di considerare informazioni contrarie e come questo rappresenti un problema serio.
Nonostante le incertezze sulle origini del COVID-19, l’intervista ai due scienziati offre spunti di riflessione su come le informazioni siano state gestite e su come la comunità scientifica possa affrontare situazioni simili in futuro. La verità sulle origini del virus potrebbe rimanere un mistero, ma le rivelazioni di Prins e Constable pongono interrogativi importanti sulla trasparenza e sulla responsabilità delle istituzioni.
Ultimo aggiornamento il 5 Maggio 2025 da Rosanna Ricci