Bianca Balti inizia la terapia con inibitori PARP: il suo percorso di lotta contro il cancro

Bianca Balti, modella italiana, inizia un trattamento con inibitori PARP per il tumore ovarico. La dottoressa Domenica Lorusso sottolinea l’importanza della prevenzione e della consapevolezza sui tumori eredo-familiari.
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Bianca Balti inizia la terapia con inibitori PARP: il suo percorso di lotta contro il cancro - unita.tv

Bianca Balti, la celebre modella italiana, ha recentemente condiviso con i suoi fan un aggiornamento significativo riguardo il suo stato di salute. Lunedì inizierà un trattamento con inibitori PARP, farmaci che bloccano l’enzima PARP, fondamentale per la riparazione del DNA danneggiato, contribuendo così alla morte delle cellule tumorali. Questo annuncio arriva dopo un mese di viaggi e impegni professionali, durante il quale ha dimostrato una notevole resilienza. Nonostante la necessità di fermarsi per almeno tre settimane per le cure, la modella ha mantenuto un atteggiamento positivo, come evidenziato nelle sue storie su Instagram.

Il percorso di Bianca Balti tra impegni e salute

Negli ultimi mesi, Bianca Balti è stata spesso al centro dell’attenzione mediatica, partecipando a eventi di grande rilievo. Ha co-condotto il Festival di Sanremo insieme a Carlo Conti, ha sfilato alla Milano Fashion Week e ha ricoperto il ruolo di inviata speciale all’esclusivo party di Vanity Fair per la Notte degli Oscar. In quest’ultima occasione, ha indossato un elegante abito Fendi, in georgette e satin avorio, caratterizzato da un effetto vedo-non vedo che ha catturato l’attenzione dei presenti.

La sua carriera, tuttavia, è stata segnata da eventi personali significativi. Nel 2022, Bianca ha subito un’operazione di mastectomia profilattica bilaterale a seguito della diagnosi di una mutazione del gene BRCA1, che aumenta il rischio di sviluppare tumori al seno e alle ovaie. La dottoressa Domenica Lorusso, Professore Ordinario presso Humanitas University e Direttore dell’Unità Operativa di Ginecologia Oncologica Medica di Humanitas San Pio X, ha sottolineato l’importanza di distinguere tra la malattia e l’identità della persona, affermando che la storia di Bianca, così come quella di Angelina Jolie, contribuisce a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione dei tumori ereditari.

La campagna di sensibilizzazione sui tumori eredo-familiari

Bianca Balti è diventata un simbolo di consapevolezza riguardo ai tumori eredo-familiari, un tema centrale nella campagna di informazione promossa da AstraZeneca e MSD, con il patrocinio di diverse associazioni, tra cui Acto Lombardia e Europa Donna. Questa iniziativa mira a diffondere la conoscenza sulle patologie oncologiche ereditarie e sull’importanza della prevenzione. Le mutazioni dei geni BRCA1 e BRCA2 sono tra le più conosciute, ma esistono anche altri difetti genetici che possono aumentare il rischio di sviluppare tumori.

La dottoressa Lorusso ha spiegato che il rischio di sviluppare un tumore ovarico è significativamente più elevato per le donne portatrici di mutazioni BRCA. La diagnosi precoce è cruciale per migliorare le possibilità di sopravvivenza, poiché il tumore ovarico spesso si presenta con sintomi aspecifici, rendendo difficile una diagnosi tempestiva. Tuttavia, per le donne con mutazioni genetiche, esistono programmi di prevenzione mirata, che possono includere interventi chirurgici profilattici.

La battaglia personale di Bianca Balti contro il cancro

La storia di Bianca Balti è un esempio di come la consapevolezza e la prevenzione possano influenzare il percorso di cura. Dopo aver subito una mastectomia preventiva, la modella ha scelto di procrastinare l’asportazione delle tube di Falloppio e delle ovaie per congelare gli ovociti, in vista di una possibile gravidanza. Tuttavia, nel mese di ottobre 2024, ha ricevuto la diagnosi di un tumore ovarico al terzo stadio. La dottoressa Lorusso ha chiarito che, nonostante la possibilità di prevenzione attraverso l’asportazione, la decisione di Bianca di ritardare l’intervento è stata motivata da un desiderio personale.

La diagnosi di una mutazione del gene BRCA1 avvenuta prima dei 40 anni ha aperto la strada a strategie di prevenzione, ma il manifestarsi del cancro ha reso necessario un intervento chirurgico per curare la malattia. La storia di Bianca Balti non è solo una testimonianza della sua forza, ma anche un richiamo all’importanza della prevenzione e della consapevolezza riguardo ai tumori ereditari.