Approvato upadacitinib per il trattamento dell’arterite a cellule giganti: una nuova speranza per i pazienti

La Commissione Europea approva upadacitinib, il primo Jak-inibitore orale per l’arterite a cellule giganti, sviluppato da AbbVie, offrendo nuove speranze ai pazienti adulti in Europa.
Approvato upadacitinib per il trattamento dell'arterite a cellule giganti: una nuova speranza per i pazienti Approvato upadacitinib per il trattamento dell'arterite a cellule giganti: una nuova speranza per i pazienti
Approvato upadacitinib per il trattamento dell'arterite a cellule giganti: una nuova speranza per i pazienti - unita.tv

La Commissione Europea ha recentemente dato il via libera all’uso di upadacitinib, un inibitore della Janus chinasi, per il trattamento dell’arterite a cellule giganti negli adulti. Questa approvazione rappresenta un importante passo avanti nel panorama terapeutico, poiché upadacitinib è il primo e unico Jak-inibitore orale autorizzato in Europa per questa patologia. La notizia è stata diffusa da AbbVie, l’azienda farmaceutica responsabile dello sviluppo del farmaco.

Cos’è l’arterite a cellule giganti?

L’arterite a cellule giganti è una malattia autoimmune che provoca infiammazione delle arterie, in particolare quelle temporali e craniche, ma può coinvolgere anche l’aorta e altre arterie di grande e media dimensione. Questa condizione colpisce principalmente le persone di età superiore ai 50 anni, con una maggiore incidenza tra i 70 e gli 80 anni. Secondo Carlo Salvarani, ordinario di reumatologia all’Università di Modena e Reggio Emilia, l’ACG è una malattia seria e spesso debilitante. I pazienti possono manifestare sintomi come cefalea, dolori alla mandibola e dolori muscolari e scheletrici. Inoltre, esiste un rischio significativo di perdita della vista, che può avvenire in modo improvviso e permanente. Le terapie tradizionali, spesso basate su steroidi, espongono circa due terzi dei pazienti a effetti collaterali gravi, rendendo urgente la ricerca di nuove opzioni terapeutiche.

L’importanza di upadacitinib

L’approvazione di upadacitinib segna un cambiamento significativo per i pazienti e i medici che si trovano ad affrontare questa malattia. Caterina Golotta, direttore medico di AbbVie Italia, ha sottolineato come questa nuova terapia orale rappresenti una risposta a un bisogno medico insoddisfatto. La disponibilità di un trattamento avanzato per l’arterite a cellule giganti è particolarmente rilevante, considerando la vulnerabilità di questa popolazione, spesso affetta da comorbidità legate all’età. La ricerca e lo sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative rimangono una priorità per AbbVie, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone affette da malattie croniche autoimmuni.

Sara Monti, dell’Unità Operativa di Reumatologia dell’Istituto Auxologico Italiano e dell’Università degli Studi di Milano, ha evidenziato come upadacitinib si distingua per il suo meccanismo d’azione unico nell’ambito dell’arterite a cellule giganti. Questo farmaco non solo mira a gestire i sintomi e l’infiammazione, ma si propone anche di raggiungere obiettivi terapeutici cruciali, come la remissione clinica e la riduzione delle riacutizzazioni. La speranza è che questa nuova opzione terapeutica, da assumere una volta al giorno per via orale, possa presto essere accessibile ai pazienti italiani.

Risultati degli studi clinici

L’approvazione di upadacitinib è supportata dai risultati dello studio clinico di fase 3 Select-Gca, recentemente pubblicati sul New England Journal of Medicine. Questo trial ha dimostrato che l’assunzione di upadacitinib 15 mg, in combinazione con un regime di riduzione graduale della dose di corticosteroidi, ha portato a risultati significativi rispetto al placebo. Durante il periodo di 52 settimane, il profilo di sicurezza di upadacitinib si è mantenuto coerente con quanto osservato per altre indicazioni approvate. È stato rilevato un tasso simile di eventi avversi gravi tra i pazienti trattati con upadacitinib e quelli che ricevevano placebo.

Le infezioni gravi si sono verificate nel 5,7% dei pazienti trattati con upadacitinib, rispetto al 10,7% nel gruppo placebo. Inoltre, l’incidenza di tumori maligni e di tromboembolismo venoso è risultata bilanciata tra i due gruppi. Non sono stati registrati eventi avversi cardiovascolari significativi nel gruppo trattato con upadacitinib, mentre nel gruppo placebo si sono verificati due eventi di questo tipo. Sono stati riportati quattro decessi correlati al trattamento, due nel gruppo placebo e due nel gruppo upadacitinib, di cui uno attribuito a Covid-19 e l’altro con causa ignota.

Un futuro promettente per i pazienti

Upadacitinib non è nuovo nel panorama terapeutico, essendo già approvato per diverse altre malattie infiammatorie croniche, tra cui spondiloartrite assiale, artrite psoriasica, artrite reumatoide, colite ulcerosa e malattia di Crohn. Con l’aggiunta dell’arterite a cellule giganti, il farmaco si conferma come una risorsa preziosa per i pazienti adulti. La disponibilità di questo trattamento rappresenta una nuova opportunità per migliorare la gestione della malattia e ridurre l’impatto negativo sulla vita quotidiana delle persone colpite.