La commissione Lavori Pubblici del Senato ha dato il via a un gruppo di lavoro incaricato di mettere a punto un testo unico per riformare la Rai. L’obiettivo è aggiornare le regole dell’azienda pubblica, tenendo conto dei nuovi standard europei, in particolare l’European Media Freedom Act, che entrerà in vigore l’8 agosto 2025. I senatori coinvolti arrivano da diversi schieramenti, così da garantire un confronto ampio e trasversale sulle modifiche da apportare.
Chi sono i protagonisti e cosa faranno
Nei giorni scorsi si è insediato il comitato ristretto che dovrà scrivere il testo unico. A guidarlo è Claudio Fazzone, senatore di Forza Italia, affiancato da Roberto Rosso, suo collega e promotore di un dialogo costruttivo tra le forze politiche. Al gruppo partecipano anche esponenti di altri partiti: Giorgio Maria Bergesio della Lega, Peppe De Cristofaro del gruppo Misto, Aurora Floridia per le Autonomie, Barbara Floridia del Movimento 5 Stelle, che è anche presidente della commissione di Vigilanza, Silvia Fregolent di Italia Viva, Mariastella Gelmini di Noi Moderati, Antonio Nicita del Pd e Raffaele Speranzon di Fratelli d’Italia.
La scelta di questa squadra punta a mettere insieme diverse visioni. L’idea è evitare spaccature nette e lavorare a un testo condiviso, soprattutto su temi come la governance della Rai e il modo in cui vengono nominati gli organi direttivi.
Le priorità sul tavolo: governance, nomine e durata del cda
Il relatore Roberto Rosso ha messo in chiaro alcune priorità. Primo punto: la governance. Si vuole togliere al governo il potere diretto di nominare i vertici della Rai. La proposta segue le indicazioni europee, che mirano a rendere l’azienda più autonoma rispetto agli esecutivi nazionali.
Si sta anche valutando di allungare il mandato del consiglio di amministrazione, così da garantire più continuità nella guida strategica. Rosso ha sottolineato l’importanza di definire bene i compiti del cda, del presidente e dell’amministratore delegato, per evitare sovrapposizioni e conflitti interni.
Altro punto caldo sono le risorse. Servono finanziamenti certi per dare stabilità all’azienda. La riforma prevede anche di rafforzare le regole sulle società controllate dalla Rai, probabilmente introducendo norme più rigorose per monitorarne la gestione.
I tempi e i prossimi passi
Roberto Rosso ha spiegato che il comitato intende raccogliere velocemente le proposte di tutti i membri, concentrandosi prima sui temi legati all’European Media Freedom Act e alla governance. Il primo obiettivo è mettere a punto una bozza di testo unico, attesa entro una settimana dall’insediamento del comitato.
Solo in un secondo momento si passerà agli altri aspetti della riforma. La strategia è chiudere prima le questioni più urgenti, per poi affrontare con più chiarezza il resto.
Al momento, l’atmosfera sembra favorevole a un confronto pragmatico, puntato a trovare il maggior consenso possibile. L’obiettivo è garantire stabilità e rinnovamento all’organizzazione Rai. Il testo unico sarà la sintesi delle esigenze politiche e istituzionali, con lo scopo di aggiornare un settore in forte cambiamento, alla luce delle nuove regole europee.
Ultimo aggiornamento il 22 Luglio 2025 da Serena Fontana