Ventotene: Un viaggio tra politica e storia con riflessioni sull’unità europea

A Ventotene, il 2 maggio 2025, circa 200 partecipanti tra politici e sostenitori si sono riuniti per riflettere sul Manifesto di Ventotene, nonostante le assenze significative nel centrosinistra.
Ventotene: Un viaggio tra politica e storia con riflessioni sull'unità europea Ventotene: Un viaggio tra politica e storia con riflessioni sull'unità europea
Ventotene: Un viaggio tra politica e storia con riflessioni sull'unità europea - unita.tv

La visita a Ventotene ha riunito circa 200 persone, tra politici e sostenitori, in un momento di riflessione sul Manifesto di Ventotene e sull’importanza dell’unità europea. La giornata, segnata da polemiche e confronti, ha visto la partecipazione di esponenti del Partito Democratico e di Italia Viva, mentre altri leader del centrosinistra hanno scelto di non partecipare.

L’inizio della giornata: tra mal di mare e simboli europei

Alle prime luci dell’alba, il traghetto per Ventotene non ha ancora salpato da Formia, e il maltempo sembra fare da cornice a un evento già carico di tensioni politiche. Il senatore Filippo Sensi, visibilmente provato dal mal di mare, commenta con un sorriso: «Un segno. Qualcuno forse ci vuol dire qualcosa…». Accanto a lui, Luciano Nobili di Italia Viva, ha portato con sé le bandiere blu-stellate dell’Unione Europea, un gesto simbolico per sottolineare l’importanza della presenza europea in un contesto di polemiche politiche. Le bandiere, insieme a un mazzo di roselline gialle e blu, rappresentano non solo l’Europa, ma anche l’Ucraina, un richiamo alla solidarietà in un momento storico complesso.

Le tensioni politiche sono palpabili, soprattutto dopo le recenti polemiche in Parlamento. Il deputato dem Roberto Morassut e il segretario del PD del Lazio, Davide Leodori, hanno deciso di rendere omaggio alla tomba di Altiero Spinelli, un gesto che assume un significato profondo in un contesto di divisioni politiche. Mentre i social media si scatenano con battute sarcastiche, la deputata Marianna Madia cerca di mantenere alta la dignità dell’evento, rispondendo con un verso di Dante: «Non ti curar di lor ma guarda e passa».

Il viaggio verso Ventotene: polemiche e assenze

Il traghetto parte finalmente, ma il clima di unità che si sperava di ricreare è già compromesso. Solo 250 biglietti sono stati venduti, di cui 50 riservati ai giornalisti, e mancano all’appello molti leader del centrosinistra, tra cui Elly Schlein e Giuseppe Conte. Quest’ultimo, in particolare, sottolinea l’importanza di un impegno concreto, affermando che non basta appellarsi a Ventotene senza azioni tangibili. La risposta di Nobili, citando Nanni Moretti, mette in evidenza le fratture interne al partito: «Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?».

L’assenza di Carlo Calenda e di altri leader non fa che alimentare le polemiche. Nicola Zingaretti, capo delegazione del PD a Bruxelles, non perde l’occasione per lanciare una frecciata: «Calenda non c’è? Ma Calenda sta solo dove sta lui…». La tensione tra i vari esponenti è evidente, con Daniela Ruffino di Azione che risponde a Zingaretti sottolineando l’importanza di approvare il riarmo dell’Unione Europea per rendere omaggio a Spinelli.

Riflessioni al cimitero: un omaggio a Spinelli

Arrivati a Ventotene, il gruppo si dirige verso il cimitero dove Zingaretti depone una corona tricolore sulla tomba di Altiero Spinelli. Le sue parole risuonano forti: «Altiero Spinelli è patrimonio di tutti, a Bruxelles uno dei palazzi del Parlamento gli è dedicato. Siamo qui perché non dimentichiamo quello che ha fatto per la libertà di tutti». Questo momento di commemorazione è carico di significato, rappresentando un richiamo all’unità e alla necessità di lavorare insieme per un’Europa più forte.

Tuttavia, la cerimonia si conclude e l’ora di pranzo si avvicina, ma le aspettative di un banchetto festoso si scontrano con la realtà: i ristoranti sono chiusi e il turismo sull’isola riprenderà solo a Pasqua. Zingaretti si accontenta di un panino con la mortadella, mentre altri partecipanti si ritrovano a mangiare un semplice trancio di pizza. Michela Di Biase, del PD, esprime la sua frustrazione: «Ma quale scampagnata, a Ventotene ci portavano da piccoli i nostri papà e noi facciamo altrettanto con i nostri figli. È un luogo del cuore».

La giornata, pur segnata da tensioni e assenze, ha offerto un’importante occasione di riflessione sulla storia e sul futuro dell’Europa, sottolineando la necessità di unire le forze per affrontare le sfide attuali.

Â