Venezia si prepara a vivere giorni di grande tensione e restrizioni a partire dal 27 giugno fino al 28, quando ospiterà il matrimonio del magnate di Amazon Jeff Bezos. La città sarà praticamente chiusa al pubblico con limitazioni ai movimenti dei residenti e un controllo serrato delle forze dell’ordine. L’annuncio ha scatenato reazioni politiche e richieste di chiarimenti sul ruolo del governo nella gestione della sicurezza e sull’impatto che questa scelta avrà sui cittadini.
La città blindata: misure straordinarie per l’evento privato
Da domani Venezia sarà sottoposta a una serie di misure eccezionali che limiteranno gli spostamenti dei suoi abitanti per permettere lo svolgimento del matrimonio tra i più esclusivi mai organizzati in Italia. Le autorità hanno predisposto controlli intensificati su tutta l’isola lagunare, con divieti d’accesso in alcune zone centrali dove si terranno le cerimonie private.
Questa decisione ha sollevato dubbi sulle conseguenze pratiche per chi vive stabilmente nella città storica. Molti lamentano disagi legati alla mobilità, all’attività commerciale ridotta o sospesa temporaneamente e alla percezione che Venezia venga “affittata” o “comprata” da privati molto ricchi senza sufficienti garanzie nei confronti della comunità locale.
Le restrizioni dureranno almeno tre giorni ma potrebbero estendersi se necessario. Il controllo delle forze dell’ordine è stato giustificato come misura indispensabile per garantire la sicurezza degli ospiti vip, ma non sono mancati commenti critici riguardo all’opportunità politica ed economica di queste scelte.
Le proteste parlamentari: richiesta d’informativa al ministro piantedosi
In aula alla Camera è intervenuto Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi Sinistra , chiedendo un’informativa urgente al ministro dell’interno Matteo Piantedosi sulla gestione dell’intero evento. Bonelli ha definito la situazione “una celebrazione sfrenata del lusso” che limita i diritti dei cittadini veneziani.
Ha ricordato come Amazon sia sotto indagine per presunti casi di sfruttamento lavorativo e ha sottolineato il paradosso rappresentato dal fatto che una persona come Jeff Bezos possa permettersi un evento così imponente mentre molti lavoratori subiscono condizioni difficili. Bonelli ha inoltre posto l’accento sul tema fiscale chiedendo se questi super ricchi paghino effettivamente le tasse dovute in Italia.
A sostegno della richiesta si è schierato anche Antonio Iaria del Movimento Cinque Stelle . Ha ribadito la necessità che Piantedosi riferisca pubblicamente sulle motivazioni dietro alle scelte adottate dal governo riguardo alla sicurezza durante il matrimonio. Iaria ha ricordato come il M5s abbia proposto aumenti della web tax proprio per affrontare questioni legate ai grandi gruppi digitali come Amazon senza demonizzarli ma tutelando interessi pubblici più ampi.
Il deputato pentastellato ha criticato duramente l’esecutivo definendolo troppo accondiscendente verso i miliardari senza considerare adeguatamente possibili problemi d’ordine pubblico o ripercussioni sociali sull’intera città lagunare durante questo periodo delicatissimo.
Opposizione critica: fdi difende piantedosi dalle accuse politiche
Sul fronte opposto Salvatore Caiata, deputato Fratelli d’Italia , si è detto contrario all’intervento diretto del ministro Piantedosi davanti all’aula parlamentare su questa vicenda specifica. Secondo Caiata non spetta al titolare del Viminale fare da “wedding planner” né riferire ogni volta su eventi privati anche importanti ma non istituzionali nel senso stretto.
Ha definito strumentale usare ogni occasione politica – compreso questo matrimonio – per attaccare il governo o creare polemiche inutilmente esasperate sui social media o nelle sedi ufficiali dello Stato italiano. Per Fdi quindi va evitata una politicizzazione esasperata delle questioni legate ad aspetti organizzativi interni alle prefetture locali o agli apparati preposti alla sicurezza pubblica durante manifestazioni private ad alto profilo mediatico ed economico.
La posizione espressa riflette una linea più cauta rispetto alle richieste avanzate da Avs e M5s pur riconoscendo comunque la complessità della situazione creata dalla presenza straordinaria nella città storica veneta dei vip internazionali coinvolti nell’organizzazione privata dell’evento nuziale.