La recente comunicazione tra Donald Trump e Vladimir Putin ha portato alla luce la disponibilità della Russia a una tregua limitata, focalizzandosi sulla sospensione degli attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine. Questo sviluppo, accolto con favore da Kiev, solleva interrogativi sulla reale intenzione di Mosca e sugli effetti che tale decisione avrà sul conflitto in corso. La questione centrale è se questa tregua rappresenti un’opportunità per una de-escalation o se sia solo un tentativo di Mosca di guadagnare tempo prima di un attacco decisivo.
La proposta di tregua e le reazioni di Kiev
La proposta di tregua è emersa durante un colloquio tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dove si è discusso di un cessate il fuoco ‘integrale’ di 30 giorni. Tuttavia, le speranze di un accordo duraturo sembrano svanire, mentre il focus si sposta sulle infrastrutture energetiche, vitali per entrambe le nazioni. La Russia e l’Ucraina continuano a scambiarsi accuse di attacchi e violazioni, evidenziando la difficoltà di raggiungere un cessate il fuoco stabile.
Negli ultimi anni, gli attacchi alle infrastrutture energetiche sono diventati una strategia chiave per entrambe le parti. La Russia ha colpito ripetutamente la rete elettrica ucraina, cercando di minare la resistenza del Paese e rendere la vita insostenibile per i civili. Questo clima di sfiducia e tensione rende difficile prevedere se la tregua possa realmente portare a un miglioramento della situazione.
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Impatti sugli sviluppi in Ucraina
Negli ultimi due anni, l’Ucraina ha subito una serie di attacchi mirati alle sue infrastrutture energetiche, con l’obiettivo di destabilizzare l’economia e ridurre la capacità di resistenza del Paese. Secondo la Kyiv School of Economics, i danni causati da missili e droni russi hanno superato i 13,5 miliardi di euro, colpendo sottostazioni elettriche e centrali termoelettriche. Alcuni impianti sono stati distrutti, costringendo l’Ucraina a razionare l’energia e a implementare blackout programmati.
Durante i periodi più critici, i residenti di Kiev hanno sperimentato interruzioni di elettricità che hanno limitato l’accesso all’acqua potabile. Nonostante le difficoltà , il sistema energetico ucraino ha mostrato una notevole resilienza, grazie alla difesa aerea occidentale e al lavoro incessante degli ingegneri. Le centrali nucleari hanno contribuito a soddisfare fino alla metà del fabbisogno elettrico nazionale.
Dall’inizio del 2024, Kiev ha intensificato le operazioni contro le infrastrutture energetiche russe, utilizzando droni a lungo raggio per colpire raffinerie e oleodotti. Questi attacchi hanno avuto un impatto significativo, riducendo temporaneamente la capacità di raffinazione della Russia. Tuttavia, le compagnie petrolifere russe sono riuscite a ripristinare rapidamente le operazioni, limitando l’effetto complessivo delle offensive ucraine.
Conseguenze per la Russia
Dal punto di vista russo, la proposta di tregua potrebbe riflettere una necessità di proteggere le proprie infrastrutture energetiche piuttosto che un reale desiderio di pace. Le capacità ucraine di attaccare obiettivi a lungo raggio sono aumentate, creando una minaccia per il sistema energetico del Cremlino. Ugo Poletti, direttore de ‘The Odessa Journal’, ha commentato che la richiesta di Mosca di fermare gli attacchi alle infrastrutture ucraine potrebbe essere vista come un modo per privare Kiev di un’arma offensiva efficace.
La questione rimane se questa tregua rappresenti un passo verso una pace duratura o un semplice stratagemma. Gli alleati occidentali seguono con attenzione gli sviluppi, consapevoli che un’interruzione temporanea degli attacchi potrebbe essere vantaggiosa per entrambe le parti, ma anche facilmente revocabile. Nel frattempo, i ministri della Difesa di Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia hanno annunciato il ritiro dal Trattato di Ottawa, preoccupati per l’aumento della minaccia russa.
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