Il quartiere Aurora di Torino sta per diventare il fulcro di un’importante iniziativa culturale e religiosa. La Confederazione Islamica Italiana ha avviato un ambizioso progetto da 17 milioni di euro, che prevede la costruzione di una moschea ufficiale, uno studentato e una biblioteca. Questo intervento rappresenta un passo significativo per la comunità musulmana torinese, che da anni attende un luogo di culto riconosciuto.
Un nuovo simbolo per Torino
La nuova moschea sorgerà in via Bologna, con un minareto alto circa venti metri, che si distinguerà per un design moderno e tecnologico. Questo progetto segna un cambiamento rispetto al passato, quando i fedeli erano costretti a pregare in spazi inadeguati come garage e officine. La realizzazione di un luogo di culto ufficiale non solo risponde a una necessità spirituale, ma rappresenta anche un riconoscimento urbanistico della presenza musulmana in città .
Il complesso, situato nelle ex officine Nebiolo, avrà un design innovativo e multifunzionale. Oltre alla moschea, il progetto prevede la creazione di uno studentato con 80 posti letto, una biblioteca e spazi per mostre. Questo approccio mira a integrare la comunità musulmana nel tessuto sociale e culturale di Torino, creando un ambiente di dialogo e interazione.
Leggi anche:
La genesi del progetto
L’idea di realizzare una moschea ufficiale a Torino è stata avviata durante l’amministrazione della sindaca Chiara Appendino, che ha concesso l’area per un periodo di 99 anni. Tuttavia, è sotto la guida dell’attuale sindaco Stefano Lo Russo che il progetto ha preso forma concreta. Nel 2022, è stata approvata la delibera per il “centro di culto”, una definizione innovativa per questo tipo di opere, che ha aperto la strada alle ultime autorizzazioni necessarie.
La Sovrintendenza ha recentemente dato il via libera al cantiere, che attende ora gli ultimi finanziamenti per partire. Il progetto, firmato dall’architetto Vittorio Jacomussi, prevede la ristrutturazione di edifici esistenti e la costruzione di nuove strutture per un totale di 6.000 metri quadrati.
Il sostegno del Marocco
Un elemento chiave per la realizzazione di questo progetto è il sostegno finanziario del Re del Marocco, che ha promesso di contribuire con otto milioni di euro. Mustapha Hajraoui, presidente della Confederazione Islamica Italiana, ha sottolineato l’importanza di questo progetto per il contesto sociale e culturale di Torino. La Monarchia del Marocco ha compreso l’intento di creare non solo un luogo di culto, ma anche spazi innovativi che favoriscano il dialogo e la collaborazione con le istituzioni locali e le università .
La gestione della moschea e del complesso sarà caratterizzata da un approccio collaborativo, coinvolgendo atenei, organizzazioni non profit e altre realtà del territorio. Questo modello di gestione mira a garantire che il nuovo polo non sia solo un luogo di preghiera, ma anche un centro di aggregazione e scambio culturale.
Tempistiche e aspettative
Walid Bouchnaf, segretaria della Confederazione Islamica Italiana, ha dichiarato che l’obiettivo è di avviare i lavori nel 2026. La nuova moschea sarà concepita per dialogare con il quartiere, evitando conflitti e cercando di integrarsi armoniosamente nel contesto urbano. L’ingresso non sarà posizionato su una strada principale, ma si punterà su una struttura con pareti mobili e una piazza aperta, per favorire l’accessibilità e l’incontro.
Negli ultimi dieci anni, ci sono stati tentativi di realizzare una moschea nella Circoscrizione 7, ma senza successo. Oggi, con il supporto della Confederazione Islamica Italiana, la comunità musulmana di Torino spera di vedere finalmente realizzato un progetto che rappresenti un punto di riferimento per tutti i fedeli. In Italia, attualmente, esistono 233 spazi di culto, ma la moschea di Torino si preannuncia come la prima ufficialmente riconosciuta, un passo avanti significativo per la comunità musulmana nel paese.
Â