Antonio Tajani, vicepresidente e leader di Forza Italia, mette subito le cose in chiaro: nessun aumento delle tasse. Lo ha ribadito con forza a Reggio Calabria, durante “Gli Stati generali del Mezzogiorno”. E non si è limitato a questo. Ha voluto anche difendere il ruolo delle banche popolari e di credito cooperativo, fondamentali per le piccole imprese e i commercianti.
Nessun aumento di tasse, Tajani spiega perché
Nel suo intervento, Tajani non ha lasciato spazio a dubbi: “Aumentare le tasse adesso sarebbe un errore”. Secondo lui, il peso fiscale è già troppo alto e un ulteriore aumento rischierebbe di mettere in difficoltà sia i cittadini sia le imprese, soprattutto al Sud. L’economia ha bisogno di stabilità, non di nuovi balzelli.
Questa presa di posizione arriva in un momento in cui si discute molto sulle nuove tasse, con alcune proposte che puntano a far pagare di più proprio alle imprese e alle banche. Tajani invece chiede di proteggere chi già fatica e di trovare altre vie per sostenere lo sviluppo. Il suo messaggio è chiaro: non si può mettere ulteriore pressione sulle attività produttive e sulle famiglie.
Le banche popolari sotto tiro? Tajani le difende
Il vicepresidente ha poi parlato della spinosa questione delle banche, spesso al centro di polemiche politiche. Ha messo in guardia da quella che ha definito una “furia anti-banche”, un atteggiamento che rischia di essere controproducente. Ha ricordato come le banche di credito cooperativo e quelle popolari siano un pilastro per molti artigiani e commercianti, offrendo credito quando serve.
Tajani ha usato un’immagine forte: ha parlato di “assalto alla diligenza” per descrivere l’ostilità che a volte si scatena contro questi istituti. Un attacco che, secondo lui, rischia di indebolire un meccanismo vitale per tante economie locali. Ha chiarito che le banche devono rispettare le regole fiscali, ma chiede di riconoscere anche il loro ruolo sociale e di non trattarle come nemiche.
Banche e tasse, il punto di Tajani
A chiudere il discorso, Tajani ha ribadito che le banche devono pagare le tasse come tutti, senza eccezioni. Ma ha ricordato anche l’importanza di un’economia sociale di mercato, dove la ricchezza va distribuita in modo più equo. La sua linea è chiara: evitare scontri inutili con chi contribuisce davvero alla crescita.
Nel suo intervento si sente l’invito a non trasformare il dibattito in una guerra di fazioni o in campagne contro certi soggetti. Tajani punta a un approccio pragmatico, dove banche e imprese lavorano con responsabilità ma senza essere messi sul banco degli imputati. Il suo obiettivo è mantenere in piedi le funzioni essenziali di banche e imprese, garantendo allo stesso tempo una giusta contribuzione fiscale che non metta a rischio la stabilità del sistema.
In un momento delicato per l’economia italiana, con sfide su crescita, lavoro e conti pubblici, le parole di Tajani invitano a riflettere senza farsi trascinare dalle tensioni politiche. Il dibattito su tasse e banche resta acceso, ma serve equilibrio e concretezza.
Ultimo aggiornamento il 3 Agosto 2025 da Davide Galli