La discussione al Senato sulla riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere in magistratura ha subito uno slittamento di cinque giorni per il voto finale. Il rinvio, deciso dalla conferenza dei capigruppo su proposta del presidente Ignazio La Russa, non ha generato preoccupazioni nella maggioranza che ha continuato ad approvare gli articoli del ddl Nordio. La riforma prevede due consigli superiori della magistratura , distinti tra giudicanti e requirenti, con una selezione dei membri effettuata tramite sorteggio. Questa novità è stata criticata dall’opposizione per possibili rischi nell’attuazione.
Rinvio del voto finale in aula al senato: motivazioni politiche e reazioni di Gasparri, Delrio e la russa
Prima dell’inizio della seduta del 15 luglio 2025, la conferenza dei capigruppo ha accolto la richiesta di far slittare il voto finale sul ddl Nordio dal 17 al 22 luglio. Il presidente del Senato Ignazio La Russa aveva suggerito lo spostamento per consentire un approfondimento maggiore su una legge complessa come quella della separazione delle carriere in magistratura. Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia, ha spiegato che questo ritardo non rappresenta un problema ma piuttosto un’occasione per affrontare “l’appuntamento con la storia” senza fretta.
Articolo ripreso da ansa.it.
Durante l’aula si è proceduto all’approvazione dell’articolo 3 dopo aver respinto oltre cinquecento emendamenti nella settimana precedente. Questo articolo riguarda proprio l’istituzione dei due Csm distinti e segna una tappa centrale nel percorso legislativo del ddl Nordio. Sono stati inoltre votati altri centoquaranta emendamenti sull’articolo successivo grazie all’uso dello strumento detto “canguro”, che consente di esprimersi contemporaneamente su proposte simili riducendo i tempi.
Analisi della riforma del doppio consiglio superiore della magistratura: composizione, ruolo e impatti sul sistema giudiziario italiano
L’articolo 3 introduce due consigli superiori autonomi: uno dedicato ai magistrati requirenti e l’altro a quelli giudicanti . L’obiettivo dichiarato dalla maggioranza è rafforzare l’indipendenza del giudice rispetto alla procura garantendo così maggiore imparzialità nelle decisioni giurisdizionali. I membri saranno scelti principalmente attraverso estrazioni a sorte tra i candidati idonei.
Il meccanismo prevede che due terzi degli eletti siano toghe scelte casualmente mentre il terzo restante sarà composto da membri laici estratti da liste formate dal parlamento riunito in seduta comune . Questa modalità vuole evitare le correnti interne alla magistratura accusate di condizionare le nomine nel sistema attuale.
L’opposizione contesta però questa impostazione sostenendo che potrebbe trasformare i pm in strumenti politici o rendere inefficace il controllo sulle procure da parte degli organi indipendenti. Alcuni parlamentari temono anche un distacco culturale tra pm e principi giurisdizionali tradizionali, con conseguenze negative sui diritti degli imputati.
Criticità del sorteggio assoluto nel doppio Csm tra Pd, M5s e Senato
Un punto controverso riguarda proprio il sorteggio assoluto previsto per scegliere i membri togati nei nuovi Csm. Secondo alcune analisi critiche questa modalità può creare problemi pratici se molti candidati estratti decidessero di rifiutarsi dall’incarico poiché non esiste obbligo costituzionale a partecipare né sanzioni previste in caso di diniego.
Se dovesse verificarsi un alto numero di rinunce simultanee si rischierebbe infatti difficoltà nel formare entrambi i Consigli Superiori richiesti dalla legge nuova. Le reazioni politiche sottolineano come questo “baco” possa rallentare o bloccare parzialmente l’applicazione della riforma stessa.
Al momento resta incerto quali misure verranno adottate per gestire eventuale diserzione dai ruoli istituzionali assegnati tramite sorteggio, lasciando aperta una questione delicata sul funzionamento futuro degli organismi disciplinari interni alla magistratura.
Istituzione dell’ alta corte disciplinare tra funzioni giurisdizionali e tensioni politiche in parlamento e csm
Con l’articolo 4 si crea inoltre una nuova Alta Corte incaricata esclusivamente delle funzioni disciplinari sulle toghe, compiti oggi svolti dal Csm unico attuale. Gli otto consiglieri saranno dunque divisi tra amministrativi ed esecutivi: mentre i nuovi Csm avranno ruolo limitato ad assegnazioni incarichi, le questioni disciplinari passeranno all’Alta Corte.
Questa modifica mira a separare nettamente competenze diverse nell’organizzazione interna della giustizia, ma provoca aspre critiche soprattutto dalle opposizioni parlamentari. Roberto Cataldi del Movimento Cinque Stelle accusa apertamente questa norma come mossa politica contro alcuni settori della magistratura definendo tale scelta “una vendetta”.
Il dibattito rimane acceso intorno alle implicazioni realizzative ed etiche dell’istituzione dell’Alta Corte, soprattutto riguardo agli equilibri interni fra poteri giudiziario ed esecutivo. Tra martedì prossimo e giovedì sono previsti ancora numerosi voti sugli emendamenti residui prima dello stop alle discussioni fino al giorno fissato per approvazione definitiva.
Le fasi finali delle votazioni segnano momenti decisivi nella strada verso una profonda revisione del sistema magistratura italiano; tutte le componenti politiche restano attente allo sviluppo degli eventi nell’aula del Senato.
Ultimo aggiornamento il 15 Luglio 2025 da Davide Galli