Sessant’anni dalla tragedia di Mattmark: 88 vittime, 56 italiani, una ferita ancora aperta

Mattmark, 60 anni dalla tragedia: 88 vittime e un dolore che resta. - Unita.tv

Matteo Bernardi

30 Agosto 2025

La tragedia di Mattmark, avvenuta il 30 agosto 1965, rappresenta uno dei momenti più dolorosi nella storia dell’emigrazione italiana del dopoguerra. Una valanga di ghiaccio e roccia travolse un cantiere svizzero, causando la morte di 88 operai, di cui 56 italiani. Questo evento ha lasciato un segno profondo nelle comunità italiane e svizzere, richiamando l’attenzione sulle difficili condizioni di chi emigrava per lavoro e sull’importanza della sicurezza nei cantieri. A sessant’anni da quella sciagura, le commemorazioni ricordano le vittime e sottolineano il valore della memoria.

La tragedia del 1965: cosa accadde al cantiere di Mattmark

Il 30 agosto 1965, una valanga di ghiaccio e detriti si staccò dal ghiacciaio di Allalin, travolgendo il cantiere della diga di Mattmark nel Canton Vallese, in Svizzera. In quell’area montana, dove si stavano realizzando opere ingegneristiche complesse, persero la vita 88 operai, molti dei quali provenienti dall’Italia in cerca di lavoro. Le condizioni di lavoro erano precarie e le baracche costruite nella zona colpita dalla valanga non offrivano alcuna protezione. Il disastro sconvolse entrambi i paesi coinvolti e portò a una lunga vicenda giudiziaria, conclusasi con l’assoluzione degli imputati. Per molti resta una ferita aperta, perché la tragedia mostra in modo crudo i pericoli a cui erano esposti i lavoratori stranieri.

Emigrazione Italiana nel dopoguerra: il sacrificio di chi cercava lavoro all’estero

La tragedia di Mattmark si inserisce in un contesto più ampio, quello dell’emigrazione italiana nel secondo dopoguerra. Migliaia di lavoratori lasciarono le regioni italiane, spesso povere e con poche opportunità, per trasferirsi in paesi europei o oltreoceano, dove erano impiegati in cantieri, miniere e fabbriche. Questo flusso coinvolse operai italiani provenienti da diverse regioni, dalle Alpi alla Sicilia, che contribuirono in modo significativo allo sviluppo economico dei paesi ospitanti. I 56 italiani morti a Mattmark rappresentano una parte di questa storia fatta di fatica, speranza e, purtroppo, anche di tragedie. Episodi come quelli di Mattmark, Marcinelle in Belgio o Monongah negli Stati Uniti evidenziano le condizioni rischiose in cui spesso lavoravano gli emigranti.

Sicurezza sul lavoro: una lezione dalla tragedia di Mattmark

La catastrofe di Mattmark ha evidenziato gravi carenze nella tutela dei lavoratori in cantieri esposti a rischi naturali. Le baracche erano state posizionate sotto un ghiacciaio instabile, senza adeguate valutazioni di rischio. Questo ha portato a una riflessione sulla necessità di adottare misure rigorose per prevenire incidenti sul lavoro, soprattutto in ambienti difficili come quelli montani o soggetti a fenomeni naturali imprevedibili. Oggi, il ricordo di quella tragedia serve a mantenere alta l’attenzione sulla sicurezza, evitando il ripetersi di errori simili e rispettando la memoria delle vittime.

Commemorazioni e riflessioni sessant’anni dopo

Nel 2025 si tengono commemorazioni ufficiali in Svizzera e in Italia per il sessantesimo anniversario della tragedia di Mattmark. Cerimonie, mostre e momenti di incontro coinvolgono le comunità per ricordare chi ha perso la vita e mantenere viva la memoria di un evento che ha segnato profondamente due paesi. Queste iniziative riconoscono il sacrificio degli operai, soprattutto italiani, e sottolineano l’importanza della prudenza nei luoghi di lavoro. La tragedia resta un richiamo a non dimenticare le difficoltà legate all’emigrazione e alla fatica del lavoro svolto lontano da casa.

Ultimo aggiornamento il 30 Agosto 2025 da Matteo Bernardi