
A Roma, un seggio elettorale in via dei Genovesi ha mostrato gravi problemi di accessibilità per anziani e disabili, risolti solo dopo l'intervento dei media che hanno stimolato l’allestimento di un seggio al piano terra. - Unita.tv
Nel giorno del referendum a Roma, un seggio allestito al primo piano di una scuola in via dei genovesi ha mostrato gravi difficoltà di accesso per anziani e persone con disabilità. La mancanza di ascensori o montacarichi ha impedito a numerosi elettori di poter votare agevolmente, causando attese prolungate e proteste. Solo l’intervento di una giornalista e la successiva mobilitazione dei media hanno risolto la situazione, con l’allestimento di un seggio volante al piano terra. I fatti sollevano dubbi sulle condizioni dei seggi elettorali e l’attenzione verso i diritti degli elettori fragili nel capoluogo.
Disagi per anziani e disabili al seggio di via dei genovesi
A Roma, nella sezione elettorale allestita in via dei genovesi, nove anziani si sono ritrovati bloccati fuori dal seggio dalle prime ore del mattino. La scuola che ospita le urne dispone infatti delle aule al primo piano, senza alcun impianto di sollevamento. Non è presente né un ascensore né un montacarichi, elementi indispensabili per assicurare l’accesso ai cittadini con difficoltà motorie. Così queste persone sono rimaste sedute nell’ingresso dell’edificio, in attesa di poter votare fin dalle 8.30, orario di apertura del seggio.
Molti degli anziani avevano ricevuto indicazioni errate sulle sedi di voto, arrivando a piedi nonostante la distanza di circa 800 metri dal loro seggio ufficiale. La mancanza di alternative ha fatto precipitare la situazione. Il personale addetto al seggio non ha dato soluzioni immediate, arrivando a dire che “se non fossero riusciti a salire al primo piano, non avrebbero potuto esercitare il voto”. Questo ha causato proteste pacate degli elettori che si sentivano esclusi e frustrati.
Il ruolo della giornalista e il cambio di rotta
Intorno alle 11 del mattino, la giornalista Enrica Agostini si è accorta dello stato di disagio in cui versavano gli anziani all’ingresso della scuola. Parlando con loro ha raccolto la testimonianza della confusione riguardo la sede di voto e la difficoltà di salire al piano dove erano le urne. Decisa a intervenire, ha contattato i colleghi del tg3 per documentare la situazione.
La visibilità mediatica ha scosso gli organizzatori del seggio che a quel punto hanno allestito un seggio volante al piano terra, garantendo l’accesso a quegli elettori e agli altri disabili in arrivo. Questo ha permesso agli anziani di votare, mettendo fine all’imbarazzo e alle tensioni accumulate nella mattinata. L’episodio ha evidenziato una carenza inaccettabile nelle strutture predisposte per il voto, soprattutto in città come Roma dove la presenza di cittadini con mobilità ridotta è elevata.
Impatti e riflessioni sulla accessibilità dei seggi elettorali
L’episodio di via dei genovesi sottolinea criticità che possono compromettere il diritto di voto di categorie vulnerabili. Non riuscire ad accedere ai seggi per problemi logistici rappresenta una barriera concreta che impedisce la partecipazione democratica. È un richiamo urgente alle autorità locali e nazionali affinché si garantiscano condizioni dignitose e accessibili per tutte le persone durante le consultazioni elettorali.
In una città come Roma, che ha un numero consistente di anziani e cittadini disabili, è indispensabile censire con attenzione tutti i seggi inserendovi i necessari dispositivi di accesso o prevedendo sedi alternative. Garantire l’accesso ai seggi non dovrebbe mai essere affidato al caso o al buon cuore di operatori sul posto. La vicenda riporta alla luce quanto non si possa sottovalutare la presenza fisica e le esigenze degli elettori più fragili.
Testimonianze e reazioni degli elettori
Alcuni elettori presenti, pur arrabbiati per l’inconveniente, hanno voluto assicurarsi di poter esprimere il proprio voto dopo aver insistito. La loro determinazione ha spinto anche i media ad interessarsi del problema, ma resta la domanda se in altre zone si stia verificando qualcosa di simile senza l’attenzione di giornalisti. “La difesa del diritto di voto richiede un impegno costante, soprattutto riguardo all’eliminazione di ostacoli pratici come quelli di via dei genovesi”.