Home Politica Salvini rompe il silenzio sulla politica estera e si schiera contro le sanzioni a mosca e il debito europeo
Politica

Salvini rompe il silenzio sulla politica estera e si schiera contro le sanzioni a mosca e il debito europeo

Condividi
Matteo Salvini rompe con la linea del governo Meloni-Tajani sulla politica estera, criticando sanzioni alla Russia, spese militari europee e migranti, creando tensioni interne a pochi giorni dal G7 e importanti incontri internazionali. - Unita.tv
Condividi

La politica estera italiana torna a far discutere dopo la recente rottura di Matteo Salvini rispetto alla linea condivisa con il governo di Giorgia Meloni e Antonio Tajani. Il leader della Lega ha espresso posizioni critiche durante la festa dei Patrioti Ue guidati da Viktor Orban e Marine Le Pen, scatenando nuovi contrasti interni a pochi giorni dal G7 e dall’incontro di Palazzo Chigi con il segretario della Nato Mark Rutte. Le parole di Salvini riguardano l’Ucraina, le sanzioni a Mosca e il piano europeo di spesa militare, temi centrali nella diplomazia italiana del momento.

La dichiarazione di salvini durante la festa dei patrioti ue

Il 7 giugno, Matteo Salvini è intervenuto alla festa dei Patrioti Ue, un evento caratterizzato dalla presenza di forze politiche sovraniste guidate dal premier ungherese Viktor Orban e da Marine Le Pen. Durante il suo intervento, Salvini ha attaccato le nuove possibili sanzioni alla Russia, sostenendo che ostacolerebbero la pace. Il leader della Lega ha quindi spostato il focus sui flussi migratori, definendo gli immigrati clandestini, in prevalenza di fede islamica, come la reale minaccia per l’Europa, e affermando che non sono i carri armati russi il problema più urgente. Infine, si è detto contrario all’ipotesi di un debito europeo per finanziare l’acquisto di armi, posizione a cui si è allineato anche nel criticare Emmanuel Macron.

Questi interventi si discostano nettamente dalla linea più cauta e istituzionale del governo italiano. La protesta di Salvini non riguarda solo una questione di interpretazione politica o tattica, ma mette in luce una tensione concreta sul ruolo che l’Italia dovrebbe assumere nel contesto europeo e internazionale, soprattutto riguardo a Mosca e alla gestione dei rapporti con la Nato. Il messaggio di Salvini sembra rivolto in primo luogo al suo elettorato e ai movimenti sovranisti, che vedono con diffidenza le sanzioni e i piani militari volti a contrastare la Russia.

Le tensioni con la linea di governo e il tempismo delle critiche

Dopo il recente vertice a Palazzo Chigi, dove Giorgia Meloni, Antonio Tajani e anche Salvini avevano concordato di contenere le esternazioni pubbliche sulla politica estera, la posizione del leader della Lega è apparsa un brusco cambio di direzione. Il tempismo delle sue critiche ha creato imbarazzo all’interno della maggioranza di governo, appena uscite le dichiarazioni di Meloni sul successo elettorale e prima di importanti appuntamenti internazionali.

La premier è attesa in Canada, a Toronto, domenica 15 giugno per il G7, un incontro in cui l’agenda includerà il dossier Ucraina e le sanzioni sulla Russia. Prima ancora, giovedì 12 giugno Palazzo Chigi ospiterà una riunione con il segretario generale della Nato Mark Rutte, in vista del summit che si terrà a L’Aia il 24 giugno. Qui si annuncerà il nuovo obiettivo europeo per la spesa militare, una decisione che peserà sui bilanci dei Paesi membri e aprirà numerose questioni politiche interne.

È proprio in questo contesto che Salvini ha riaperto la ferita delle posizioni divergenti, ponendosi frontalmente contrario a misure che il governo sembra intenzionato a sostenere.

Il nodo della spesa per la difesa e il dibattito sul debito

L’aumento delle spese per la difesa, richiesto dalla Nato al 3,5% del Pil e sostenuto dal governo italiano, è un punto molto caldo. Significa per l’Italia un incremento di almeno 30 miliardi di euro rispetto al bilancio attuale. Questa richiesta nasce inizialmente dall’ex presidente Usa Donald Trump, il quale aveva spinto affinché gli Stati europei raggiungessero addirittura il 5%. Salvini ha sempre fatto riferimento a Trump come modello, il che sembra alimentare la sua opposizione alle nuove spese militari europee a carico dei bilanci nazionali.

L’esecutivo, Meloni in testa, mira invece a evitare che questo aumento di spesa gravi sul debito pubblico, che crescerebbe ulteriormente se si finanziasse l’acquisto di armi con prestiti europei. Il governo vuole inoltre una condivisione equa dei costi tra i Paesi Ue, per evitare che nazioni più forti economicamente, come la Germania, sostengano da sole la parte principale dell’impegno, mentre altre come l’Italia restino in difficoltà.

Salvini, invece, evita di discutere i dettagli, ma respinge con forza il debito comune europeo finalizzato agli armamenti. Le sue posizioni fanno intendere che le divergenze interne si sono accentuate, nonostante la volontà di un’azione coesa sulla politica estera. La sua presa di posizione assume le sembianze di una delegittimazione della linea ufficiale di governo su tema così delicato, confermando un ruolo da voce contraria in ambito governativo.

Salvini come rappresentante dell’antieuropeismo dentro il governo

Questa tornata di dichiarazioni contro la linea di governo colloca Matteo Salvini in una posizione peculiare: quella del rappresentante dell’antieuropeismo dall’interno dell’esecutivo. Il palco dei Patrioti Ue gli ha offerto uno spazio ideale per evidenziare la distanza dalle politiche europee adottate da Meloni e Tajani. Salvini si conferma come il ministro e vicepremier che si fa portavoce di un’opposizione interna, rivolta principalmente ai temi della sovranità nazionale e contro le politiche militari europee.

La sua iniziativa sembra indirizzata più a rivitalizzare il consenso tra gli elettori della Lega e i gruppi populisti che a cercare un dialogo costruttivo all’interno del governo. Questo scollamento rischia di complicare il ruolo dell’Italia sulla scena internazionale, soprattutto quando si avvicinano appuntamenti diplomatici cruciali e il Paese deve presentarsi unito su questioni delicate come la guerra in Ucraina e le relazioni con Mosca.

Il confronto sugli armamenti o sulle politiche europee assume così anche una dimensione interna, nella quale Salvini mostra di voler mantenere un profilo critico e distante rispetto alle strategie della premier, sfidando l’unità del governo nel momento più delicato.

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

unita.tv è un sito d’informazione generalista che offre aggiornamenti su cronaca, politica, spettacolo, gossip, sport e altri temi d’attualità, con uno stile dinamico e accessibile.

Info & Comunicati

Per info e comunicati stampa inviare email a: info@unita.tv

Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001.