A Bruxelles, Matteo Salvini ha ricevuto il premio Hunyadi Janos dal primo ministro ungherese Viktor Orban, un riconoscimento destinato a coloro che si sono distinti nella difesa dei valori europei e della libertà . Questo evento ha suscitato un acceso dibattito, soprattutto in relazione alla recente legge ungherese che vieta il Pride. Durante la cerimonia, il generale Roberto Vannacci ha espresso il suo sostegno alla decisione di Orban, sollevando interrogativi sulle libertà civili in Europa.
Il premio Hunyadi Janos e il suo significato
Il premio Hunyadi Janos, intitolato a un noto condottiero ungherese del XV secolo, è stato conferito a Salvini in un contesto di crescente tensione politica in Europa. Orban ha sottolineato l’importanza di difendere i valori tradizionali europei, in particolare contro l’immigrazione. Salvini ha approfittato dell’occasione per criticare le politiche di altri Stati membri dell’Unione Europea, sostenendo che il governo ungherese rappresenti un modello da seguire.
Durante il suo intervento, Salvini ha affermato che ci sono forze esterne che minacciano la stabilità e la sovranità europea. Ha denunciato le politiche di accoglienza e integrazione, definendo gli immigrati clandestini come una minaccia per la sicurezza dei cittadini europei. La sua retorica ha richiamato a una mobilitazione dei patrioti europei, esprimendo la necessità di riprendere il controllo delle proprie nazioni.
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Le dichiarazioni di Salvini e la critica all’Europa
Salvini ha lanciato un appello a “Occupy Bruxelles“, esortando i suoi sostenitori a riprendersi il controllo delle istituzioni europee. Ha criticato le decisioni di governi come quello tedesco e romeno, accusandoli di delegittimare le loro stesse Costituzioni. Secondo lui, il vero estremismo non risiede nei governi sovranisti, ma in chi promuove una difesa comune europea e una maggiore integrazione.
Il vicepremier italiano ha anche richiamato la storica battaglia di Lepanto, sottolineando la necessità di combattere contro l’estremismo islamico e l’immigrazione incontrollata. Ha affermato che l’Europa deve affrontare una crisi di identità e sicurezza, e che la sua visione politica è quella di un ritorno ai valori tradizionali e alla protezione delle famiglie.
La legge ungherese anti-Pride e le reazioni
Il tema del Pride è emerso come punto controverso durante l’evento. La legge ungherese che vieta le manifestazioni del Pride è stata difesa da Vannacci, che ha affermato che ogni Stato ha il diritto di stabilire le proprie politiche nazionali. Ha sottolineato che le manifestazioni dovrebbero rispettare le sensibilità della maggioranza, suggerendo che ciò che viene presentato come diritti potrebbe in realtà risultare una prevaricazione.
Vannacci ha chiarito che, pur rispettando il diritto di manifestare, è fondamentale che le manifestazioni si svolgano in modo decoroso e rispettoso. Ha espresso la sua opinione che in Italia non ci sarebbe spazio per eventi che possano risultare offensivi per una parte della popolazione. La sua posizione ha sollevato interrogativi sulla libertà di espressione e sui diritti civili in Europa, in un contesto in cui le leggi variano significativamente da un paese all’altro.
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