Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha ribadito la necessità di inserire rigide verifiche antimafia nel progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. La richiesta arriva durante un sopralluogo a Genova, luogo emblematico per i controlli dopo il crollo del ponte Morandi. Salvini ha voluto sottolineare che gli stessi standard applicati nei grandi eventi italiani, come l’Expo di Milano e le Olimpiadi di Milano-Cortina, devono valere anche per questa infrastruttura strategica.
La richiesta di salvini per più controlli antimafia sul ponte sullo stretto
Matteo Salvini ha commentato con fermezza l’emendamento inserito nel decreto Infrastrutture, a cui la Lega sta lavorando, che mira a riproporre norme più rigorose contro le infiltrazioni mafiose durante la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Il vicepresidente del Consiglio ha espresso fiducia che nessuno possa opporsi a una maggiore presenza di controlli.
Durante il suo discorso ha fatto un parallelo concreto con strutture e progetti già passati sotto stretto esame antimafia, come il ponte Morandi a Genova, l’Expo di Milano e le Olimpiadi invernali Milano-Cortina. Salvini ha evidenziato la necessità che l’infrastruttura che collegherà Sicilia e Calabria rispetti gli stessi livelli di trasparenza e sicurezza contro la criminalità organizzata.
Eventi simbolo per i controlli antimafia
La scelta di citare questi tre eventi non è casuale: ognuno ha rappresentato un caso in cui controlli serrati sono stati richiesti per garantire la legalità nelle procedure di assegnazione e gestione dei lavori pubblici. Salvini ha specificato che la richiesta non va contro il Quirinale né contro altri organismi antimafia, ma mira a rafforzare i controlli in modo omogeneo tra progetti pubblici rilevanti sul territorio nazionale.
Il contesto dei controlli antimafia nelle grandi opere italiane
Gli scandali e i rinvii legati alla criminalità organizzata nei cantieri pubblici non sono una novità in Italia. Il ponte Morandi a Genova, crollato nel 2018, ha acceso i riflettori proprio sull’importanza di un monitoraggio continuo per evitare infiltrazioni illegali. Da allora, le autorità hanno posto grande attenzione sui processi di aggiudicazione e sui fornitori, imponendo regole più rigide.
Progetto Expo Milano 2015 e le Olimpiadi Milano-Cortina 2026 hanno seguito lo stesso percorso con controlli sistematici da parte degli organi competenti. Per queste grandi manifestazioni, ogni fase realizzativa è stata seguita da verifiche antimafia per prevenire frodi, appalti irregolari e infiltrazioni criminali. Questi esempi costituiscono un modello replicabile per altre opere infrastrutturali di grande impatto economico e sociale.
Il ruolo strategico del ponte sullo stretto
Il Ponte sullo Stretto si conferma come un’opera che richiede una particolare vigilanza. La sua posizione strategica tra il nord e il sud della penisola lo rende un interesse importante per varie realtà, compresi gruppi criminali che vedono nella gestione dei lavori pubblici una possibile fonte di controllo e profitto illecito.
L’importanza della vigilanza democratica e istituzionale sui grandi cantieri
Il punto sollevato dal ministro Matteo Salvini mette al centro una questione di trasparenza e legalità nell’ambito delle infrastrutture nazionali. La fragilità delle istituzioni nel gestire i grandi appalti pubblici deve essere affrontata con azioni precise, anche attraverso norme che impongano controlli più severi e attenti.
Eppure, il nodo più delicato rimane il coordinamento fra enti istituzionali come il governo, gli organismi antimafia e il Quirinale. Salvini ha evidenziato come il dialogo e la collaborazione sono fondamentali per garantire che gli interessi pubblici non siano compromessi. Ha negato che il Quirinale sia contrario ai più alti controlli antimafia, spiegando che la posizione condivisa è quella di tutelare la legalità.
Impatto delle infiltrazioni mafiose nei cantieri pubblici
Nei cantieri pubblici, la presenza di infiltrazioni mafiose non solo compromette la qualità e i tempi delle opere, ma mette a rischio la sicurezza dei cittadini e l’economia locale. Controlli rigorosi significano fare attenzione alle ditte appaltatrici, ai subappalti, e alla regolarità dei contratti. Il modello di Genova per il ponte Morandi rimane una sorta di pietra di paragone, perché dopo quelle verifiche è stato possibile scoprire anomalie e bloccare azioni illecite.
La richiesta della Lega, che Salvini sponsorizza in prima persona, vuole dunque estendere questi protocolli antimafia anche al Ponte sullo Stretto. Non si tratta solo di una misura preventiva ma di una condizione necessaria per un’opera di importanza strategica nazionale.
Ultimo aggiornamento il 23 Maggio 2025 da Giulia Rinaldi