Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, è finito sotto inchiesta per corruzione. A darne notizia è stato lui stesso con un video sui social, dove ha spiegato la sua versione e ha chiesto di essere ascoltato al più presto. Scopriamo cosa sta succedendo e come stanno reagendo i protagonisti.
L’avviso di garanzia che ha sorpreso il governatore calabrese
Il 25 aprile 2025, Roberto Occhiuto ha pubblicato un video su Facebook per comunicare ai cittadini una notizia che non si aspettava: è indagato dalla Procura di Catanzaro per corruzione. L’inchiesta coinvolgerebbe più persone, ma lui è stato il primo a ricevere l’avviso di garanzia.
Occhiuto ha detto chiaramente: «Non avrei mai pensato di dover condividere con voi una notizia del genere». Ha sottolineato di aver sempre gestito la Regione con rigore assoluto e di non aver mai fatto nulla che potesse anche solo lontanamente avvicinarsi a un’ipotesi di corruzione.
Tra rabbia e delusione: le parole forti del presidente
Il governatore non ha nascosto la sua amarezza. «Non sono sereno – ha detto – perché essere iscritto nel registro degli indagati è una cosa infamante, come se mi avessero accusato di omicidio». Ha aggiunto che questa accusa gli sembra inverosimile e ingiusta.
Nonostante tutto, Occhiuto ha invitato magistrati e inquirenti a indagare fino in fondo senza riserve. «Indagate, indagate col massimo rigore – ha detto – controllatemi tutto perché io non ho fatto nulla di male». Anzi, si è detto pronto a farsi interrogare subito, anche “al buio”, cioè senza sapere quali fatti gli vengono contestati.
La richiesta urgente di chiarimenti
Il presidente calabrese ha chiesto formalmente agli investigatori di essere sentito al più presto. Vuole dimostrare la sua estraneità ai fatti contestati e mettere fine a questa situazione che definisce “infamante”. La sua strategia punta tutta sulla trasparenza e sulla collaborazione con la giustizia.
il sostegno pubblico del leader forzista Antonio Tajani
Subito dopo l’annuncio dell’indagine, Antonio Tajani, leader nazionale di Forza Italia e vicepremier del governo Meloni, è intervenuto per difendere Occhiuto. In una dichiarazione ufficiale Tajani ha detto: «Conosco Roberto da moltissimi anni. È una persona onesta e per bene».
Tajani si è mostrato convinto dell’innocenza del governatore calabrese: «Sono certo della sua estraneità ai fatti contestati». Ha espresso fiducia nel lavoro della magistratura auspicando che le indagini confermino questa posizione. Infine ha concluso con un incoraggiamento diretto: «Forza Roberto!».
Cosa succede ora nell’inchiesta calabrese?
L’indagine aperta dalla Procura di Catanzaro riguarda presunti episodi corruttivi legati alla gestione regionale. Al momento non sono stati resi noti dettagli specifici sulle accuse o sulle altre persone coinvolte.
La Calabria resta così al centro dell’attenzione giudiziaria proprio mentre affronta sfide importanti sul fronte politico ed economico. La vicenda potrebbe avere ripercussioni sul governo regionale ma anche sul panorama politico nazionale visto il ruolo chiave ricoperto da Occhiuto all’interno di Forza Italia.
Uno sguardo alle prossime mosse
Nei prossimi giorni si attendono sviluppi sull’interrogatorio richiesto dal presidente stesso. Sarà fondamentale capire quali prove hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati e come risponderà Occhiuto davanti ai magistrati.
Intanto i cittadini calabresi seguono con attenzione questa vicenda delicata che mette sotto i riflettori trasparenza e legalità nella gestione pubblica regionale.
Roberto Occhiuto resta al centro delle cronache giudiziarie mentre cerca di difendere la propria reputazione con forza e determinazione. Il futuro dell’inchiesta dipenderà dalle prossime mosse della magistratura ma anche dalla capacità del governatore di dimostrare la propria innocenza davanti alla legge.