Il tema del sostegno alle famiglie durante le chiusure scolastiche torna a emergere con forza tra le criticità del governo attuale. I costi crescenti dei centri estivi pesano su molte famiglie, mentre i fondi stanziati per le politiche familiari si sono notevolmente ridotti rispetto al passato. Diverse voci politiche del Partito Democratico hanno segnalato la necessità di un intervento immediato per evitare che bambini e genitori restino senza supporto. Gli enti locali, in difficoltà per i tagli, non riescono a garantire posti sufficienti e i fondi pubblici non coprono il fabbisogno reale.
Il numero record di decreti legge non affronta le esigenze delle famiglie con bambini
La capogruppo del Pd alla Camera, Chiara Braga, ha sottolineato in una conferenza stampa a Montecitorio l’emergenza legata alle chiusure scolastiche e alla conseguente mancanza di sostegno alle famiglie. Secondo Braga, sono stati emanati più di 100 decreti legge senza che si prendesse in considerazione il problema della gestione dei bambini quando le scuole chiudono. La domanda che si pone riguarda il destino dei bambini in queste circostanze, soprattutto per le famiglie che non possono sostenere economicamente soluzioni alternative.
Braga sulle difficoltà economiche con i centri estivi
Braga inoltre evidenzia come i centri estivi, tradizionale risorsa per il recupero di servizi educativi e sociali durante i mesi di chiusura, oggi sono molto costosi. Questa situazione aumenta il carico economico sulle famiglie, con una spesa che, in tempi di difficoltà, diventa insostenibile. Il governo, continua Braga, sembra ignorare il tema, lasciando milioni di nuclei familiari privi di un supporto effettivo in tanti momenti critici.
La riduzione dei fondi e le difficoltà dei comuni a garantire servizi adeguati
Anna Ascani, vicepresidente della Camera, ha aggiunto che i centri estivi sono diventati accessibili soltanto a chi può sostenere le spese. La situazione peggiora perché i 60 milioni di euro ancora disponibili per il fondo politiche per la famiglia, creato durante il periodo emergenziale del Covid, sono stati delegati ai Comuni. Questi ultimi devono però fare i conti con tagli ai loro budget che limitano la loro capacità di far fronte alla domanda attuale.
Il fabbisogno e le difficoltà nei comuni
Ascani spiega che il numero dei posti disponibili nei centri estivi non basta a soddisfare le richieste di 800mila bambini. Non a caso, i Comuni segnalano difficoltà crescenti nel garantire servizi adeguati. La vicepresidente sottolinea che questa situazione rappresenta un’urgenza nazionale, che il governo deve affrontare subito per alleviare un problema che riguarda il quotidiano di tante famiglie.
Appelli e proposte per riportare adeguati finanziamenti al fondo politiche per la famiglia
All’evento è intervenuta anche Michela Di Biase, che lo scorso anno aveva presentato una proposta di legge dedicata a questa emergenza. Di Biase ha richiamato la necessità di riportare le risorse del fondo politiche per la famiglia ai livelli stanziati nei governi precedenti. Rispetto agli originari 150 milioni di euro, oggi restano solo 60 milioni, una cifra insufficiente a coprire le esigenze di centinaia di migliaia di bambini e delle loro famiglie.
La proposta di michela di biase
La deputata ha ribadito che bisogna aiutare in modo concreto i Comuni, perché senza di loro non è possibile offrire un numero adeguato di posti nei centri estivi. La proposta mira a sostenere economicamente le famiglie e a garantire interventi capillari sui territori per evitare che i bambini finiscano senza occupazione durante le chiusure scolastiche.
L’interrogativo sulla gestione dei bambini dopo la scuola e la responsabilità del governo
Marco Furfaro, anch’egli presente, ha posto una domanda diretta per mettere in luce il problema concreto che le famiglie affrontano: “un bimbo che ha finito la scuola e non è figlio della presidente del consiglio o di un parlamentare, che fa? Dove va?” Questa provocazione evidenzia la disparità tra le risorse disponibili e la realtà vissuta da molte famiglie, costrette a scegliere tra possibilità economiche molto diverse.
Il Partito Democratico sottolinea come il governo abbia diminuito il fondo familiare, lasciando indietro una parte rilevante della popolazione. La responsabilità politica è dunque richiamata in modo netto per richiedere un aumento delle risorse e un’attenzione vera verso i problemi quotidiani di donne e madri, spesso lasciate sole in questa fase. La carenza di misure concrete rischia di provocare effetti negativi a catena sulle persone e sulla società.