Riforma pensioni 2025: le dichiarazioni di Federica Onori e le richieste della Cgil

Il blocco delle indicizzazioni per le pensioni all’estero nella Legge di bilancio 2025 solleva interrogativi da Federica Onori, mentre la Cgil avvia una campagna per una riforma equa.
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Riforma pensioni 2025: le dichiarazioni di Federica Onori e le richieste della Cgil - unita.tv

La riforma delle pensioni è al centro del dibattito politico italiano, soprattutto in relazione alle recenti misure contenute nella Legge di bilancio. Tra le questioni più controverse c’è il blocco delle indicizzazioni delle pensioni erogate all’estero, che supera il trattamento minimo. Federica Onori, deputata di Azione eletta all’estero, ha sollevato interrogativi importanti riguardo a questa misura, evidenziando la necessità di chiarimenti da parte del Governo.

Il blocco delle indicizzazioni e le preoccupazioni di Onori

Nella Legge di bilancio 2025, è stato introdotto il blocco delle indicizzazioni per le pensioni erogate all’estero, una decisione che ha suscitato preoccupazioni tra i cittadini italiani all’estero. Federica Onori ha presentato un’interrogazione al Governo per ottenere chiarimenti su questa misura, sottolineando che la sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che le limitazioni all’indicizzazione possono essere considerate legittime solo se temporanee. La deputata ha messo in evidenza l’incertezza riguardo alla durata di questa misura: non è chiaro se sarà limitata a quest’anno o se verrà rinnovata in futuro. Onori ha definito questa decisione discriminatoria, poiché colpisce in modo particolare i pensionati italiani che vivono all’estero, creando disparità rispetto a coloro che risiedono in Italia.

Le richieste della Cgil per una riforma equa

Parallelamente alle preoccupazioni sollevate da Onori, la Cgil ha avviato una campagna referendaria per affrontare le problematiche legate alla precarietà lavorativa e al gender gap pensionistico. Un report dell’Inps ha rivelato che il divario pensionistico tra uomini e donne è più marcato rispetto a quello retributivo. Nel settore giornalistico, ad esempio, l’assegno medio annuale per gli uomini è di 71.000 euro, mentre per le donne scende a 48.000 euro. La Cgil, insieme a Spi e Slc, ha sottolineato l’importanza di una riforma pensionistica che tenga conto delle esigenze dei giovani e dei lavoratori precari, i quali rischiano di ricevere pensioni molto basse. Per coloro che sono già in pensione, la Cgil richiede una tassazione più equa, una protezione del potere d’acquisto degli assegni e un ampliamento dei beneficiari e dell’importo della quattordicesima mensilità.

La situazione politica e le prospettive future

In un contesto politico in continua evoluzione, i sondaggi indicano che il centrodestra mantiene una media del 49%, mentre il Partito Democratico è sotto il 23%. I movimenti politici come il Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra stanno vivendo un periodo di difficoltà. La questione delle pensioni, con le sue implicazioni sociali ed economiche, rimane un tema cruciale per il futuro del dibattito politico italiano. La riforma delle pensioni non è solo una questione di numeri, ma tocca la vita di milioni di cittadini, rendendo necessario un confronto aperto e costruttivo tra le parti coinvolte. Per maggiori notizie sulle pensioni potete visitare Mr LUL.Â