Il conflitto tra Ucraina e Russia continua a tenere alta l’attenzione internazionale, con nuovi sviluppi che si susseguono rapidamente. Domani, a Riad, in Arabia Saudita, si svolgerà un incontro tra funzionari statunitensi, russi e ucraini, un evento che potrebbe avere ripercussioni significative sul futuro della regione. La riunione, pur essendo di natura interlocutoria, rappresenta un’opportunità per discutere questioni cruciali e tentare di trovare un terreno comune.
Dettagli dell’incontro a Riad
L’incontro di Riad si preannuncia come un’importante occasione di dialogo, sebbene le delegazioni siano composte da funzionari privi di un mandato politico ufficiale. Gli Stati Uniti saranno rappresentati da Micheal Anton, direttore della pianificazione politica al Dipartimento di Stato, mentre la Russia sarà guidata dal senatore Grigory Karasin e dal consigliere dei servizi segreti Sergey Beseda. L’Ucraina, da parte sua, sarà presente con il ministro della Difesa Rustem Umerov e Pavlo Palisa, vice del capo dello staff Andriy Yermak.
Per evitare conflitti diretti, le delegazioni ucraina e russa saranno collocate in stanze separate, con gli inviati americani che si sposteranno tra i due gruppi per facilitare le discussioni. Questo approccio mira a prevenire il ripetersi di situazioni tese come quelle verificatesi durante i colloqui di Istanbul nel 2022.
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Le posizioni di Ucraina e Russia
Le discussioni si concentreranno sui risultati ottenuti finora dalla Casa Bianca. L’ex presidente Donald Trump ha spinto affinché Volodymyr Zelensky accettasse una tregua di 30 giorni senza condizioni, proposta che è stata rifiutata da Vladimir Putin. Il Cremlino ha espresso la disponibilità a fermare i bombardamenti solo sulle infrastrutture energetiche, ma si aspetta progressi concreti da questo incontro, come la programmazione di un cessate il fuoco nel Mar Nero per garantire la sicurezza delle operazioni navali e il ripristino del traffico commerciale.
L’Ucraina si trova in una posizione difficile, cercando di liberarsi dalla pressione esercitata da Trump. Tuttavia, le notizie provenienti dagli Stati Uniti non sono incoraggianti. Steven Witkoff, inviato per il Medio Oriente e amico personale di Trump, ha dichiarato in un’intervista che l’Ucraina potrebbe dover rinunciare a gran parte delle regioni occupate dai russi, che attualmente rappresentano il 18% del territorio ucraino. Se questa situazione dovesse concretizzarsi, l’Ucraina rischierebbe di perdere fino al 22% della sua superficie totale.
Le implicazioni della posizione cinese
Un altro elemento di interesse è l’eventuale coinvolgimento della Cina nella questione ucraina. Secondo quanto riportato dal giornale tedesco Welt Am Sonntag, i diplomatici cinesi stanno sondando le possibilità di partecipare a una missione di peacekeeping in Ucraina. Attualmente, l’iniziativa è nelle mani di Regno Unito e Francia, che stanno cercando di formare una “coalizione di volenterosi” per fornire la protezione militare richiesta da Zelensky.
Il premier britannico Keir Starmer e il presidente francese Emmanuel Macron stanno lavorando per creare una forza di interposizione che possa garantire la sicurezza nella regione. Tuttavia, Putin ha già espresso il suo disaccordo con qualsiasi intervento promosso da membri della NATO. L’Italia, dal canto suo, ha chiesto una missione sponsorizzata dalle Nazioni Unite. La disponibilità della Cina a partecipare potrebbe influenzare la posizione russa, rendendo più probabile un accordo per il coinvolgimento delle Nazioni Unite, evitando così un veto nel Consiglio di Sicurezza.
L’incontro di Riad rappresenta quindi un momento cruciale per il futuro del conflitto in Ucraina, con le potenzialità di influenzare non solo le relazioni tra le potenze coinvolte, ma anche la stabilità dell’intera regione.
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