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Rai, giornalisti precari in piazza contro l’accordo che svuota le redazioni d’inchiesta

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Un appello forte da parte dei giornalisti precari Rai: basta contratti senza tutele e ridimensionamenti nei programmi d’inchiesta storici come Report e Presa diretta.

Il 12 giugno, davanti alla sede Rai Di Viale Mazzini a Roma, si è svolta una manifestazione dei giornalisti precari di programmi come Report, Presa diretta, Mi manda Raitre e altri. Il motivo? Un accordo siglato il 5 giugno tra Rai e sindacati che secondo loro non tutela i lavoratori ma svuota le redazioni.

I precari denunciano che 127 colleghi rischiano di essere spostati dalle redazioni dove hanno costruito la loro esperienza per essere destinati alle sedi regionali dei Tg e Tgr. Una mossa che per molti significa perdere l’identità professionale acquisita negli anni.

La protesta a viale Mazzini: un grido contro l’accordo firmato il 5 giugno

Giulia Presutti di Report e Luca Gentile di Mi manda Raitre spiegano chiaramente: “Non sottovalutiamo le assunzioni previste, ma chiediamo che la stabilizzazione avvenga dove si lavora davvero, cioè nei programmi”.

L’accordo firmato da Usigrai sembra invece un piano per svuotare le redazioni storiche. Numeri alla mano: solo a Mi manda Raitre su 6 autori ben 5 potrebbero rientrare nella selezione interna; lo stesso vale per gli inviati e persino il conduttore Federico Ruffo.

Anche volti noti come Duilio Gianmaria, Riccardo Iacona, Giampiero Marrazzo e Marco Damilano hanno espresso solidarietà ai colleghi in lotta.

Federica sciarelli mette il dito nella piaga

“Se devo sostituire dieci persone con dieci nuove matricole cosa cambia? È meglio tenere chi ha la memoria storica del programma”, ha detto Sciarelli con una domanda semplice ma efficace.

Lo scontro esplode sulle parole di Sigfrido Ranucci sulla Tgr

Sigfrido Ranucci, Storico Volto di Report, ha alzato la voce denunciando che nelle sedi regionali della Tgr non si riescono a fare inchieste perché bloccate da politici o mafiosi. Una frase pesante che ha scatenato una vera bufera.

Il direttore della Tgr Roberto Pacchetti ha risposto definendo quelle parole “gravissime” e offensive per centinaia di colleghi impegnati nelle redazioni regionali. Anche il coordinamento dei Cdr della Tgr ha replicato duramente: “Non siamo né frequentatori di sagre né imbavagliati da politici o malviventi”.

Questo scontro evidenzia una frattura profonda tra giornalisti delle grandi inchieste nazionali e quelli delle sedi regionali.

L’accordo Rai-sindacati sotto la lente: nessun obbligo ma tante critiche

L’Unirai ha voluto chiarire che nessuno è obbligato ad aderire al bando interno previsto dall’accordo. L’obiettivo sarebbe colmare vuoti nelle redazioni regionali dando anche opportunità ai precari.

Dal canto suo Daniele Macheda, segretario Usigrai, ammette i limiti dell’intesa: “Abbiamo scritto l’accordo possibile con la controparte”.

Ma i sindacati non convincono tutti. Giuseppe Conte parla apertamente di “lottizzazione vergognosa” dentro Rai. Angelo Bonelli denuncia una strategia precisa per svuotare le redazioni d’inchiesta riempiendole con personale scelto altrove.

Marco Furfaro del Pd definisce tutto questo un attacco alla libertà d’informazione. Anche Beppe Giulietti e Vittorio Di Trapani chiedono chiarezza sui ruoli dei direttori coinvolti.

Verso il futuro: fase due dell’accordo al centro del prossimo cda Rai

Il consigliere Roberto Natale annuncia che il tema della fase due dell’accordo sarà discusso nel Cda del 19 giugno. Per Natale l’intesa siglata è stata importante perché chiudeva un’emergenza ma ora serve un passo avanti condiviso.

Chiede quindi un tavolo aperto o una revisione dell’intesa per evitare ulteriori tensioni tra lavoratori e management Rai.

La protesta dei giornalisti precari mette in luce problemi strutturali nel servizio pubblico italiano legati a contratti instabili e gestione delle risorse umane nelle redazioni più delicate dal punto di vista informativo. La partita resta aperta mentre cresce l’attenzione politica sul futuro del giornalismo d’inchiesta in Rai.

Written by
Giulia Rinaldi

Giulia Rinaldi osserva il mondo con occhio critico e mente curiosa. Blogger fuori dagli schemi, scrive di cronaca, politica, spettacolo, attualità, cultura e salute con uno stile personale e tagliente, mescolando analisi e sensibilità in ogni articolo. Il suo obiettivo? Dare voce a ciò che spesso passa inosservato.

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