Quattro uomini detenuti hanno perso la vita in un incendio che ha devastato una sezione del carcere di santiago Vázquez, situato a circa 20 chilometri da montevideo. L’episodio ha riportato all’attenzione la grave situazione delle strutture penitenziarie in uruguay, segnate da sovraffollamento e tensioni frequenti tra i reclusi. Vediamo i dettagli sulle cause, le reazioni e il contesto in cui si è consumata questa nuova tragedia.
Reazioni e richieste di familiari e operatori penitenziari
L’episodio ha provocato la mobilitazione dei familiari dei detenuti, che si sono radunati davanti al cancello del penitenziario per chiedere di conoscere i nomi dei quattro uomini deceduti. La tensione è palpabile anche tra i dipendenti civili che lavorano nelle carceri: la loro organizzazione ha inviato un comunicato in cui definisce le prigioni uruguayane come luoghi dove si pratica una specie di tortura quotidiana.
Le condizioni nelle strutture della capitale e dintorni, e in particolare quella di santiago Vázquez, portano a frequenti conflitti interni che sfociano in episodi di violenza e, a volte, tragedie come questa. Le famiglie chiedono trasparenza, mentre gli operatori penitenziari denunciano da tempo le difficoltà nel controllare e gestire un ambiente così teso.
Le dinamiche dell’incendio e cause dello scontro nel carcere
L’incendio è nato durante una lite tra due gruppi di detenuti che occupavano celle vicine all’interno della struttura penitenziaria di santiago Vázquez, conosciuta come ex Comcar. Quattro uomini, di età compresa fra 23 e 47 anni, sono morti a causa delle fiamme e del fumo intenso. Il ministero dell’interno uruguaiano ha spiegato che il focolaio è stato innescato proprio dallo scontro tra i prigionieri.
I dettagli precisi sono ancora oggetto di indagine, ma gli incendi nelle carceri del paese sudamericano spesso nascono da tensioni acuite dal sovraffollamento e dalle condizioni di vita precarie. La vicinanza delle celle ha favorito la propagazione delle fiamme in poco tempo, impedendo un intervento tempestivo del personale di sorveglianza. Le criticità strutturali della prigione hanno quindi mostrato tutte le loro conseguenze drammatiche in questa occasione.
Intervento del ministro dell’interno e problema del sovraffollamento
Carlos Negro, ministro dell’interno, ha espresso la propria solidarietà alle famiglie e ha sottolineato con forza la necessità di risolvere la “grave crisi strutturale” delle carceri uruguayane. Su X , ha scritto che il paese conta uno dei più alti tassi di incarcerazione al mondo, con l’aggiunta annuale di circa mille nuovi detenuti.
Il sovraffollamento peggiora la gestione quotidiana delle prigioni, limita il controllo e aumenta la probabilità di episodi violenti come quello di santiago Vázquez. L’amministrazione cerca soluzioni urgenti per evitare che si ripetano queste tragedie, ma la strada resta difficile visto il continuo aumento della popolazione carceraria.
Una situazione già colpita da tragedie simili nel 2024
Non è la prima volta che nella prigione di santiago Vázquez si verifica una tragedia di questo tipo. Nel settembre del 2024, un incendio causò la morte di sei detenuti all’interno dello stesso carcere. Secondo un’inchiesta del quotidiano spagnolo El País, questa struttura è tra le più pericolose dell’uruguay proprio a causa delle condizioni interne, in particolare sovraffollamento e insicurezza.
Le condizioni delle carceri uruguayane e la frequenza di incidenti così gravi evidenziano un problema che va ben oltre i singoli episodi. La necessità di interventi strutturali appare ormai non rimandabile, in vista di una riforma che migliori davvero le condizioni di vita dietro le sbarre.