Le banche continuano a ottenere profitti significativi dal denaro che raccolgono, ma l’interesse che applicano ai prestiti alle imprese e ai cittadini cresce rapidamente. Questo genera forti tensioni sul mercato del credito, specie per chi fatica ad accedere ai finanziamenti necessari per sostenere l’attività economica.
La discrepanza tra i tassi di interesse che le banche pagano e quelli che chiedono
Secondo fonti della Lega, gli istituti di credito attualmente corrispondono un interesse molto basso ai risparmiatori o alle altre banche da cui ricevono prestiti, spesso inferiore allo 0,1%. In pratica il denaro che le banche raccolgono sul mercato o attraverso depositi viene remunerato con cifre quasi simboliche.
Di contro, i tassi richiesti a chi necessita di un prestito, come aziende o privati, sono cresciuti fino a cifre attorno al 5, 6 o persino 7%. Questo divario tra il costo del denaro per la banca e l’onere per chi prende in prestito rappresenta il margine di guadagno delle banche su questi servizi. L’aumento delle condizioni difficili nel mercato del credito rende ancora più evidente questa forchetta tra entrate e uscite bancarie.
Impatto dei tassi elevati su imprese e lavoratori in difficoltà economica
Con l’aumento dei tassi, le imprese che cercano di finanziarsi per investire o mantenere posti di lavoro trovano ostacoli crescenti. Molte realtà produttive, già segnate da contesti economici complessi, vedono ridursi l’accesso al credito proprio nel momento in cui serve di più.
I lavoratori legati a queste aziende risentono di questa stretta: minori investimenti si traducono spesso in riduzione delle attività o perdita di posti di lavoro. Le crisi di liquidità che le imprese affrontano si aggravano con il costo del prestito che tende a limitare gli scenari di rilancio o ripresa.
Le richieste per una redistribuzione dei profitti bancari verso chi ha bisogno
Dal fronte politico e sociale emerge la richiesta che una quota degli utili ottenuti dalle banche, derivanti proprio dalla differenza tra tassi bassissimi sui depositi e tassi alti sui prestiti, venga riconosciuta a chi incontra difficoltà economiche. È considerato giusto e doveroso che almeno una parte di questi ricavi sostenga gli imprenditori e i lavoratori con problemi finanziari.
Questo intervento servirebbe a mitigare l’impatto sociale e produttivo di una politica bancaria attuale che, con questi livelli di interesse, tende ad accentuare le differenze nell’accesso al denaro. La redistribuzione potrebbe assumere diverse forme, come sgravi, linee di credito agevolate o supporti diretti alle realtà in crisi.
Le differenze rilevanti tra i tassi pagati e quelli richiesti si fanno sentire nel tessuto economico e sociale italiano e animano un dibattito pubblico che parla di giustizia economica e responsabilità bancaria nel momento di maggiore fragilità dei soggetti coinvolti.
Ultimo aggiornamento il 3 Agosto 2025 da Davide Galli