I disordini nel dipartimento di cochabamba, in bolivia, proseguono da settimane per sostenere la candidatura alle presidenziali di evo morales, ex presidente del paese. Nonostante una sospensione parziale dei blocchi stradali annunciata di recente, diverse arterie principali restano chiuse, compromettendo tutte le comunicazioni tra cochabamba e santa cruz, la capitale economica boliviana. Le tensioni hanno già provocato vittime e interventi delle forze dell’ordine.
Continuità dei blocchi e ripercussioni sulle comunicazioni
La protesta lanciata dai sostenitori di evo morales controlla sette vie di comunicazione in cochabamba, una regione chiave situata nel cuore del paese. Queste strade costituiscono i collegamenti fondamentali tra cochabamba e santa cruz. Nonostante la decisione di sospendere temporaneamente il blocco in alcune aree, sette punti restano ancora chiusi in questo dipartimento. Quattro di questi ostacolano la nuova arteria stradale che unisce direttamente cochabamba a santa cruz, mentre altre tre agiscono sulla vecchia strada di collegamento. Questa situazione ha isolato santa cruz, bloccandone i collegamenti via terra con la capitale la paz. Per la quarta città boliviana, che si trova in posizione strategica e da sempre funge da crocevia per i traffici tra oriente e occidente della bolivia, le conseguenze si fanno forti, con ripercussioni sui trasporti e sul commercio.
Situazione in alcune aree interessate dal blocco
L’agitazione in corso ha ormai superato le due settimane e prosegue senza apparenti cedimenti. Gli isolamenti nei dipartimenti di chuquisaca, oruro e potosí si sono allentati con la liberazione delle strade, ma a cochabamba la situazione appare differente. Qui il mantenimento dei blocchi dimostra un orientamento più determinato da parte dei manifestanti a proseguire la pressione sulle istituzioni governative. La richiesta rimane la stessa: garantire la possibilità a evo morales di presentarsi come candidato alle elezioni presidenziali in programma il 17 agosto 2025. La protesta si inserisce in un contesto politico teso, con il governo che prova a mantenere l’ordine e arginare i disordini, mentre la polarizzazione tra le forze in campo si fa più netta.
Interventi delle forze dell’ordine e conseguenze degli scontri
Le autorità boliviane hanno reagito mobilitando polizia e militari nella speranza di riaprire le vie bloccate. Durante i tentativi di sgombero, nelle ultime settimane, si sono verificati scontri con manifestanti. Il bilancio di queste operazioni è drammatico: sono deceduti quattro agenti di polizia e due civili coinvolti nelle tensioni. Questi episodi hanno aggravato ulteriormente la crisi, aumentando la pressione su entrambi gli schieramenti. Nella notte tra il 15 e il 16 luglio 2025, un contingente di oltre 500 agenti di polizia è partito da santa cruz con l’obiettivo di liberare i collegamenti stradali con cochabamba, nonostante le difficoltà incontrate nell’area. Sul terreno, la situazione si mantiene instabile con il rischio di nuovi scontri. Le misure adottate dal governo mirano a ripristinare almeno la normale circolazione stradale per limitare ulteriori danni economici e sociali.
Il ruolo centrale del dipartimento di cochabamba
Il dipartimento di cochabamba, teatro principale della protesta, resta al centro dell’attenzione. Le strade, vitali per i collegamenti territoriali della bolivia, sono bloccate mentre la politica boliviana attraversa una fase complessa e con scadenze elettorali fondamentali. Lo scenario resta in evoluzione giorno per giorno.