
La riorganizzazione dei palinsesti Rai per il 2025-2026, con possibili tagli a programmi di approfondimento e importanti cambiamenti nei dirigenti, genera tensioni politiche e apre il dibattito sulla riforma della governance pubblica in linea con le normative europee. - Unita.tv
La riorganizzazione dei palinsesti Rai per la stagione televisiva 2025-2026 provoca discussioni e tensioni politiche. Alcune trasmissioni di approfondimento rischiano la cancellazione o il ridimensionamento, mentre domani è prevista una prima presentazione in consiglio di amministrazione. Intanto, arrivano cambiamenti importanti tra i dirigenti di testate e radio. Nel frattempo, si procede anche al dibattito sulla riforma della governance della tv pubblica nel quadro della normativa europea.
Le trasmissioni a rischio e le linee guida per i palinsesti
La presentazione definitiva dei programmi 2025-2026 è fissata per il 27 giugno a Napoli, ma già circolano voci su tagli a trasmissioni di approfondimento. Secondo le indiscrezioni, rischiano programmi di Rai2 e Rai3, come Tango con Luisella Costamagna, Petrolio condotto da Duilio Gianmaria, Il fattore umano di Riccardo Iacona, Agorà weekend con Sara Mariani e Rebus di Giorgio Zanchini.
Il consiglio di amministrazione ha approvato a febbraio linee guida che puntano a ridurre la frammentazione dell’offerta e a rafforzare l’identità delle reti. In particolare Rai2 e Rai3 dovrebbero concentrarsi su un pubblico più definito, limitando sovrapposizioni. Questi criteri portano a ipotizzare tagli o modifiche di programmi con ascolti e profili meno in linea con la nuova strategia.
Rebus tra i programmi più a rischio
Rebus sembra il titolo più in bilico, anche se la decisione definitiva arriverà solo dopo il confronto in cda. Le scelte delineano il desiderio di ottimizzare risorse e contenuti ma sollevano preoccupazioni per il pluralismo e l’attenzione all’informazione critica, storicamente caratteristica di Rai3.
Le reazioni politiche sulle possibili modifiche del palinsesto
La prospettiva di tagli a trasmissioni di approfondimento ha scatenato risposte immediate da parte delle opposizioni. Dolores Bevilacqua, esponente del Movimento 5 stelle, ha espresso preoccupazione per il possibile accantonamento di programmi che hanno costituito l’anima culturale di Rai3, legata a informazione critica e approfondimento.
Per Bevilacqua, un ridimensionamento di queste trasmissioni rischia di indebolire il profilo editoriale della rete. Si teme che tali cambiamenti non nascano da valutazioni editoriali, ma da influenze politiche, ipotesi che l’esponente definisce “gravissima”.
Sul fronte del Pd, Stefano Graziano, capogruppo in Vigilanza Rai, ha bollato come “fake news” la voce di cancellazioni di programmi di successo, sottolineando che eliminare questi contenuti rappresenterebbe un attacco al pluralismo, contrario al mandato del servizio pubblico.
Il dibattito politico si concentra quindi sul rischio di una media pubblica sempre più allineata alle richieste del governo, con effetti sul ruolo della tv nel garantire una pluralità di voci e una copertura critica della realtà.
I nuovi direttori e gli avvicendamenti nelle testate e nelle radio
Domani in consiglio di amministrazione si procederà con la nomina di Nicola Rao alla guida del Giornale Radio Rai e di Radio 1, dopo il pensionamento di Francesco Pionati. Rao, attuale direttore della Comunicazione, è considerato vicino a Fratelli d’Italia e il suo curriculum è stato inviato ai consiglieri.
Per Radio 2 è previsto l’arrivo di Giovanni Alibrandi, sostenuto dalla Lega, per sostituire Simona Sala. Quest’ultima potrebbe invece spostarsi a Radio 3, assumendo il posto di Andrea Montanari, che a ottobre si ritirerà. Il nuovo direttore di Radio 2 dovrà anche decidere sul futuro di Fiorello, recentemente tornato con il programma “La Pennicanza” su quella frequenza, con ipotesi di nuovi appuntamenti in autunno.
Altri cambiamenti nel settore comunicazione e Rai libri
Nel settore Comunicazione, Fabrizio Casinelli prenderà il posto di Rao, mentre Incoronata Boccia guiderà l’ufficio stampa. Sono attesi anche cambiamenti in Rai Libri, parte di Rai Com. Adriano Monti Buzzetti subentrerà a Roberto Genovesi, ora a capo di Rai Kids.
Questi avvicendamenti rispecchiano le nuove equilibri politici e influenzano le strategie editoriali, con nomine legate agli orientamenti dei partiti che sostengono la maggioranza.
La riforma della governance rai nell’ambito del media freedom act europeo
Il tema della riforma della governance Rai entra in una fase decisiva. L’obiettivo è recepire il media freedom act dell’Unione europea, con scadenza entro l’8 agosto 2025. Il principale punto è eliminare il rapporto diretto tra governo e vertici della televisione pubblica.
Al Senato, diversi progetti di legge sono in discussione nella Commissione VIII. Forza Italia ha presentato una proposta firmata da Maurizio Gasparri e Roberto Rosso. Il disegno prevede un consiglio di amministrazione con sei membri eletti dal Parlamento e uno dal personale, niente nomine dirette dal governo. L’Agcom riceverebbe maggiori poteri sul controllo dei contenuti. Inoltre, il canone Rai dovrebbe diventare stabile, con riduzioni limitate al 5%.
Rosso ha annunciato la formazione di un comitato ristretto per esaminare otto proposte di legge depositate, con l’intento di mettere a punto un testo unificato da portare in aula rapidamente. Questo passaggio segna una tappa importante per l’indipendenza editoriale e organizzativa della Rai.