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Polemiche in aula camera sulla fiducia al governo e l’elezione di geronimo la russa a presidente dell’aci

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La giornata in aula alla Camera ha visto scontri accesi durante il voto di fiducia sul decreto infrastrutture. Al centro delle tensioni c’è stata l’elezione di Geronimo La Russa, figlio del presidente del Senato, come nuovo presidente dell’Automobile Club d’Italia . Le opposizioni hanno chiesto chiarimenti al governo su questo passaggio, mettendo in discussione la trasparenza e la meritocrazia della scelta. Il clima si è fatto rovente con scambi duri tra i gruppi parlamentari, mentre si discuteva anche il contenuto stesso del decreto infrastrutture.

Le accuse delle opposizioni sull’elezione di geronimo la russa all’aci

Il Movimento 5 stelle, Avs e Partito democratico hanno chiesto un’informativa urgente al governo riguardo l’elezione di Geronimo La Russa a presidente dell’Aci. Riccardo Ricciardi, capogruppo pentastellato, ha puntato il dito contro quella che definisce una nomina poco trasparente: una carica che prevede un’indennità annua pari a 230mila euro. Ricciardi ha messo in dubbio il concetto stesso di meritocrazia applicato nel caso specifico e ha insinuato che Ignazio La Russa fosse consapevole delle polemiche ma indifferente alle critiche.

Commenti duri di riccardo ricciardi

Le parole usate da Ricciardi sono state particolarmente dure: ha immaginato padre e figlio intenti a leggere le critiche davanti al busto di Mussolini per riderne sopra. Questa provocazione non è passata inosservata ed è stata subito respinta dalla destra con toni altrettanto forti.

Salvatore Caiata, esponente di Fratelli d’Italia , ha ribattuto sottolineando che Geronimo La Russa è stato eletto regolarmente indipendentemente dal cognome famoso che porta. Ha richiamato anche alcuni precedenti politici come quello della ex sindaca torinese Chiara Appendino per mettere in discussione le accuse sulle presunte interferenze o conflitti d’interesse legati alla nomina.

I dettagli sull’incremento dei fondi all’aci nel dl infrastrutture

Nel dibattito parlamentare si sono sollevate anche contestazioni riguardo ai finanziamenti previsti dal decreto infrastrutture verso l’Aci. Il capogruppo M5s Riccardo Ricciardi ha evidenziato come siano stati stanziati ulteriori cinque milioni annui proprio per questa associazione mentre altri enti importanti ricevono meno risorse.

Francesca Ghirra di Avs ha aggiunto un quadro più ampio sulla vicenda elettorale dentro l’Aci: secondo lei Geronimo La Russa sarebbe stato eletto solo dopo aver invalidato la precedente votazione favorevole ad Angelo Sticchi Damiani. Questo risultato sarebbe arrivato grazie a un emendamento inserito dal governo Meloni nel decreto emergenze 2024 che qualifica Aci come ente pubblico imponendo limiti ai mandati presidenziali; così Sticchi Damiani non avrebbe potuto proseguire oltre i tre mandati consentiti e via libera quindi per La Russa jr.

Precisazioni dal fronte aci

Dal fronte Aci invece arriva una precisazione ufficiale firmata dai vicepresidenti e consiglieri dell’associazione milanese: viene ricordato innanzitutto che il presidente viene eletto dagli organismi competenti e non nominato direttamente dal governo o da altri poteri esterni. Viene inoltre sottolineata l’esperienza decennale del nuovo presidente nell’ambito Aci fin dal 2010 senza interruzioni significative; infine le polemiche vengono definite offensive nei confronti della libertà democratica degli elettori interni agli Automobile Club provinciali coinvolti nella votazione.

Scontri sul dl infrastrutture durante gli ordini del giorno

Anche durante gli ordini del giorno relativi al dl Infrastrutture si sono registrate tensione tra maggioranza e opposizione senza tregua. Un ordine del giorno presentato dal Pd volto a bloccare futuri aumenti dei pedaggi autostradali è stato respinto con decisione dalla maggioranza composta da FdI-Lega-Forza Italia-Italia Viva mentre Pd-M5s-Avs hanno criticato duramente questa scelta.

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Un episodio particolare riguarda lo scambio acceso intorno alla questione pedaggi sul tratto urbano dell’autostrada A24 vicino Roma dove Andrea Casu ha fatto ascoltare un vecchio intervento video della premier Giorgia Meloni contraria allora all’introduzione dei pedaggi su quel tratto stradale chiedendo coerenza politica alla maggioranza attuale; Marco Perissa gli ha risposto accusandolo indirettamente di scaricare responsabilità altrove senza affrontare concretamente il tema politico reale dietro queste decisione sui pedaggi autostradali.

Temi sensibili e tensioni

Questi momenti testimoniano quanto sia difficile trovare accordo su uno dei provvedimenti più rilevanti messi in campo dall’esecutivo attuale soprattutto quando toccano temi sensibili per cittadini ed imprese come tariffe autostradali o gestione delle infrastrutture pubbliche strategiche nazionali quali ponti o ferrovie.

Novità principali contenute nel decreto infrastrutture ora al senato

Il dl Infrastrutture contiene numerose disposizioni destinate ad incidere su vari ambiti legati ai trasporti, alle opere pubbliche ma anche agli aspetti normativi relativi alle concessioni balneari. Tra le novità più rilevanti spicca lo slittamento previsto per il blocco circolatorio dei veicoli diesel Euro 5, inizialmente fissato a ottobre ma ora rinviato a data da destinarsi.

Inoltre ci sono norme pensate appositamente per semplificare i ricorsi agli appalti inerenti alla costruzione del Ponte sullo Stretto, opera spesso oggetto dibattito politico nazionale. Tra gli interventi figurano misure rivolte alle spiagge ed ai balneari, settori economici molto importanti nelle regioni costiere italiane oltre a misure dedicate manutenzione ordinaria straordinaria sulle strade statali ferroviarie.

Mappatura autovelox e altre misure

Un punto interessante riguarda poi avvio formale ad una mappatura degli autovelox presenti sul territorio nazionale: questo censimento punta ad evitare abusi nell’utilizzo degli apparecchi soprattutto da parte dei comuni interessati solo a incrementare entrate fiscali attraverso multe piuttosto che garantire sicurezza stradale effettiva.

Alcune proposte iniziali però non trovano spazio definitivo nel testo finale: ritirato infatti emendamento mirante all’aumento immediato dei pedaggi finalizzato finanziare Anas; sfumato pure tentativo normativo volto aggirare controlli Corte dei Conti sulle spese militari; cancellata norma originaria volta alleggerire criteri antimafia passando dalla informativa severa tradizionale comunicazione meno rigorosa. Queste modifiche rappresentano scelte precise fatte durante iter parlamentare prima approdo Senato a fine marzo.

Written by
Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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