Nel cuore della Basilica Vaticana, durante la celebrazione del Giubileo dello Sport, papa leone xiv ha detto parole che hanno collegato la Fede alla Pratica Sportiva. Un binomio poco comune, ma che ha aperto nuovi spunti sulla dimensione spirituale dello sport. Lo sport non è solo fatica e competizione, ma anche un riflesso della bellezza di Dio e un’esperienza di donazione verso l’altro.
Sport e spiritualità : un incontro che va oltre la fatica
papa leone xiv ha spiegato che lo sport, in quanto attività umana che coinvolge corpo e mente, può diventare un ponte verso Dio trinità. Quando si pratica uno sport, non si tratta solo di muoversi fisicamente, ma soprattutto di un movimento interiore che spinge a mettersi in relazione con chi ci sta attorno. Senza questa dimensione, ha detto il pontefice, lo sport rischia di diventare una corsa di egoismi e competizione sterile.
Durante la messa nella Basilica Vaticana, papa leone xiv ha evidenziato un aspetto linguistico significativo: l’incitazione “dai” che si sente spesso negli stadi italiani. Questo richiamo, ha notato, non è solo uno stimolo a fare meglio, ma un vero imperativo del verbo “dare”. Dare non soltanto una prestazione atletica, ma donare sé stessi, la propria energia e il proprio impegno per gli altri: per allenatori, compagni, famiglia, avversari e pubblico. Questo spirito di dono è la vera essenza dello sport come esperienza umana e spirituale.
I valori dello sport come strumento di crescita
Nel discorso del giubileo, papa leone xiv ha messo in luce tre punti che rendono lo sport prezioso per la formazione di ciascuno. Prima di tutto, ha detto, in una società segnata da isolamento e individualismo, lo sport di squadra crea legami reali. Il valore della collaborazione, del camminare insieme e del condividere, dice, sono al centro non solo dello sport ma anche della stessa vita di Dio trinità.
Poi ha parlato dell’importanza dello sport in un mondo sempre più digitale. Anche se le tecnologie avvicinano persone lontane, spesso allontanano quelle vicine. Lo sport richiama a un contatto vero, con il corpo, lo spazio, la fatica e il tempo reale. Le competizioni e gli allenamenti sono occasioni concrete per stare insieme, rompere la distanza creata dagli schermi e sentire il ritmo della vita vera.
Un terzo punto è stato quello della lezione della sconfitta. In un mondo dove contano solo i vincenti, lo sport insegna a confrontarsi con il limite e con l’imperfezione. Tutti cadono, tutti perdono, anche i campioni. Ma la forza sta proprio nel rialzarsi e andare avanti nonostante errori e ostacoli. Questa esperienza spinge alla speranza e a riconoscere che l’umano non è una macchina infallibile.
papa leone xiv ha ricordato come lo sport abbia avuto un posto importante nella vita di molti santi moderni, che hanno coltivato la fede anche attraverso l’attività fisica. Un esempio noto è il beato Pier Giorgio Frassati, patrono degli sportivi, santo in programma di canonizzazione il 7 settembre prossimo. La sua vita dimostra che diventare santi o campioni non è qualcosa che nasce da subito, ma frutto di un allenamento costante.
Il pontefice ha sottolineato che non si nasce campioni o santi, ma si cresce giorno dopo giorno, allenando l’amore e mettendo in pratica piccoli gesti concreti. Questa “allenatura” dell’anima rende possibile costruire un mondo diverso, più umano e solidale. Lo sport, quindi, diventa una palestra per il corpo ma anche per il cuore.
Personalità e significato della celebrazione
La messa del Giubileo dello Sport ha visto la partecipazione di personalità di spicco del mondo sportivo e istituzionale. C’erano il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, thomas bach, e il ministro italiano dello sport, Andrea Abodi. Tra gli atleti, il Judoka francese Aurelien Diesse, campione olimpionico, e Damiano Tommasi, ex calciatore e oggi sindaco di Verona.
Questa presenza ha sottolineato l’importanza data al legame tra Fede e Sport anche a livello globale. Le parole di papa leone xiv sono arrivate proprio in un momento dove lo sport si conferma come fenomeno sociale e culturale decisivo, capace di unire persone di ogni età, cultura e religione. La celebrazione ha messo in risalto come lo sport possa avere una funzione di crescita, stimolo alla solidarietà e testimonianza di valori che vanno oltre il semplice risultato.