Nuove regole sulla cittadinanza italiana: passaporto solo per discendenti diretti

La modifica della legge sulla cittadinanza italiana limita il riconoscimento ai discendenti diretti di italiani, escludendo atleti come Thiago Motta e Eder, mentre consente a Mateo Retegui di rappresentare l’Italia.
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Nuove regole sulla cittadinanza italiana: passaporto solo per discendenti diretti - unita.tv

La recente modifica della legge sulla cittadinanza italiana ha suscitato un ampio dibattito, in particolare riguardo ai diritti di chi aspira a ottenere il passaporto italiano. Secondo le nuove disposizioni, il riconoscimento della cittadinanza avverrà esclusivamente se i genitori o i nonni sono italiani. Questa decisione ha portato a una revisione dei casi di alcuni atleti e personalità di spicco, come Mateo Retegui, Omar Sivori e Martin Castrogiovanni, mentre altri come Thiago Motta e Eder non potranno beneficiare di questa opportunità.

Cambiamenti nella legge sulla cittadinanza

La modifica della legge sulla cittadinanza italiana ha introdotto un criterio più restrittivo rispetto al passato. La nuova norma, che si basa sul principio dello “Ius sanguinis“, limita il riconoscimento della cittadinanza a un arco temporale più breve. Questo cambiamento mira a regolare il fenomeno del turismo della cittadinanza, che ha visto un incremento significativo negli ultimi decenni. La legge precedente consentiva di risalire lungo l’albero genealogico, permettendo a molti di ottenere la cittadinanza attraverso antenati lontani. Ora, con le nuove disposizioni, il passaporto italiano sarà accessibile solo a coloro che possono dimostrare una discendenza diretta da genitori o nonni italiani.

Questa modifica ha sollevato interrogativi su come il panorama sportivo italiano sarebbe stato diverso se questa norma fosse stata in vigore in passato. Molti atleti che hanno contribuito alla storia dello sport italiano potrebbero non aver avuto la possibilità di rappresentare il paese. La situazione attuale ha portato a una riflessione su come la cittadinanza e le origini siano legate non solo all’identità personale, ma anche alla storia collettiva di un paese.

I casi emblematici di Retegui e Jorginho

Mateo Retegui, attaccante emergente, ha avuto la fortuna di avere un nonno materno, Angelo Dimarco, originario di Canicattì, in Sicilia. Questo legame gli consente di ottenere il passaporto italiano e di rappresentare la nazionale. Al contrario, Jorginho, il cui nome completo è Jorge Luiz Frello Filho, ha scoperto solo in età adulta di avere un trisavolo italiano, Giacomo Frello, che partì dall’Italia nel 1896. Nonostante il suo sogno di giocare per la Selecao brasiliana, la sua carriera ha preso una piega inaspettata, portandolo a indossare la maglia azzurra.

La storia di Jorginho è rappresentativa di molti immigrati italiani che, nel corso della storia, hanno cercato fortuna all’estero. La sua scoperta tardiva delle origini italiane ha sollevato interrogativi sulla validità delle norme attuali, che ora escludono molti potenziali candidati alla cittadinanza. La nuova legge, quindi, non solo modifica le regole, ma anche le storie di vita di molti atleti e cittadini.

Le esperienze di Sivori e Camoranesi

Omar Sivori, noto calciatore argentino, ha avuto la possibilità di giocare per due nazionali: Argentina e Italia. Nato a San Nicolás de los Arroyos, Sivori aveva una madre abruzzese e un nonno ligure, il che gli avrebbe garantito la cittadinanza italiana senza problemi. La sua carriera rappresenta un esempio di come le origini possano influenzare le scelte sportive e identitarie.

D’altra parte, Mauro German Camoranesi, campione del mondo nel 2006 con l’Italia, non potrà avvalersi della nuova legge. Il suo bisnonno, Luigi, originario di Potenza Picena, non gli garantirebbe il passaporto secondo le attuali disposizioni. Questa disparità evidenzia le complessità legate all’identità e alla cittadinanza, soprattutto in un contesto sportivo dove le origini possono determinare il futuro di un atleta.

Il caso di Marcelo Damiao e le irregolarità del passato

Marcelo Damiao, cestista di successo, ha vissuto una situazione controversa riguardo alla sua cittadinanza italiana. Nato in Brasile, Damiao ottenne il passaporto grazie a un presunto avo siciliano, ma successivamente emersero irregolarità che misero in discussione la validità di tale legame. La sua storia è emblematica delle confusioni che regnavano in passato, quando l’assegnazione della cittadinanza poteva avvenire in modo poco chiaro e spesso soggetto a verifiche.

La vicenda di Damiao ha portato alla luce la necessità di una maggiore chiarezza e rigore nelle procedure di riconoscimento della cittadinanza. La nuova legge potrebbe rappresentare un passo verso una gestione più trasparente e giusta delle richieste di passaporto, evitando situazioni ambigue e irregolarità che hanno caratterizzato il passato.

Le conseguenze di Passaportopoli

Il tema della cittadinanza italiana è stato ulteriormente complicato dallo scandalo di Passaportopoli, che nel 2000 coinvolse diverse società calcistiche. L’inchiesta rivelò che molti calciatori avevano ottenuto la cittadinanza attraverso documenti falsificati o antenati inesistenti. Questo scandalo ha messo in evidenza le vulnerabilità del sistema e la necessità di riforme per garantire l’integrità delle procedure di riconoscimento della cittadinanza.

Le nuove normative possono essere viste come una risposta a tali problematiche, cercando di evitare che simili situazioni si ripetano in futuro. Tuttavia, resta da vedere come queste regole influenzeranno le aspirazioni di molti che desiderano rappresentare l’Italia nel mondo dello sport e oltre.