Nuove regole per la cittadinanza italiana: cosa cambia per i discendenti nati all’estero
Il Consiglio dei Ministri approva un decreto legge che limita la cittadinanza italiana ai discendenti di cittadini nati all’estero a due generazioni, con effetto dal 29 marzo 2025.

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che modifica le norme relative alla cittadinanza italiana, introducendo importanti cambiamenti per i discendenti di cittadini italiani nati all’estero. Queste nuove disposizioni stabiliscono che la cittadinanza sarà automaticamente concessa solo per due generazioni, limitando così il diritto di cittadinanza iure sanguinis. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha chiarito che solo coloro che hanno almeno un genitore o un nonno nato in Italia potranno beneficiare di questo diritto dalla nascita.
Le modifiche al diritto di cittadinanza
Con l’entrata in vigore del decreto legge, che avrà effetto dalla mezzanotte tra il 28 e il 29 marzo, le regole per ottenere la cittadinanza italiana cambiano radicalmente. Come spiegato dal ministro Tajani, i discendenti di cittadini italiani nati all’estero saranno considerati cittadini italiani solo se hanno un legame diretto con l’Italia attraverso un genitore o un nonno. Questo significa che i bisnipoti di italiani, ad esempio, non potranno più ottenere automaticamente la cittadinanza.
Tajani ha sottolineato che la nuova normativa rappresenta un passo significativo verso una regolamentazione più chiara e coerente, in linea con le pratiche di altri Paesi europei. L’obiettivo è garantire che solo coloro che mantengono un legame effettivo con l’Italia possano godere dei diritti di cittadinanza, contribuendo così a una maggiore integrazione e coesione all’interno dell’Unione Europea.
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Dettagli delle nuove disposizioni
Le nuove norme stabiliscono che i figli di cittadini italiani acquisiranno automaticamente la cittadinanza se nati in Italia o se uno dei genitori ha risieduto nel Paese per almeno due anni prima della loro nascita. Questo aspetto è fondamentale per evitare situazioni di apolidia, garantendo che chi possiede un’altra cittadinanza non venga escluso dai diritti di cittadinanza italiana.
Queste disposizioni si applicano indipendentemente dalla data di nascita, quindi anche chi è nato prima dell’entrata in vigore del decreto dovrà rispettare i nuovi requisiti. Tuttavia, chi ha già ottenuto il riconoscimento della cittadinanza attraverso tribunali, comuni o consolati continuerà a mantenere il proprio status. Le richieste di riconoscimento della cittadinanza presentate entro le 23.59 del 27 marzo 2025 saranno trattate secondo le normative precedenti, garantendo così una certa continuità per coloro che hanno già avviato il processo.
Riflessioni sul cambiamento normativo
Il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri rappresenta un cambiamento significativo nella legislazione italiana riguardante la cittadinanza. La decisione di limitare la trasmissione automatica della cittadinanza a sole due generazioni riflette un tentativo di rafforzare il legame tra i cittadini e il Paese d’origine. Questo approccio mira a garantire che la cittadinanza italiana non venga vista come un diritto automatico, ma piuttosto come un privilegio legato a un effettivo legame con l’Italia.
La nota del Consiglio dei Ministri evidenzia l’importanza di questo intervento normativo, che non solo modifica le regole di cittadinanza, ma si allinea anche con le pratiche di altri Paesi europei. L’intento è quello di promuovere una maggiore coesione all’interno dell’Unione Europea, garantendo che solo coloro che hanno un legame reale con l’Italia possano beneficiare dei diritti di cittadinanza.