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Meloni e Merz rinsaldano il rapporto italo-tedesco, gelo con Parigi sulle tensioni europee

L’incontro tra Giorgia Meloni e Friedrich Merz ha rafforzato i legami tra Italia e Germania, mentre le tensioni con Parigi si intensificano su temi come immigrazione, sicurezza europea e crisi internazionali.

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L'incontro tra Giorgia Meloni e Friedrich Merz rafforza l'asse Italia-Germania su temi chiave come immigrazione, sicurezza e industria, in un contesto di tensioni diplomatiche con Parigi e imminenti appuntamenti multilaterali a Roma. - Unita.tv

L’incontro tra Giorgia Meloni e Friedrich Merz ha segnato un rafforzamento concreto nei rapporti tra Italia e Germania, in un momento in cui la sintonia con Parigi appare compromessa. I temi trattati vanno dall’automotive alle crisi internazionali, toccando dossier chiave come immigrazione e sicurezza europea. Lo scontro diplomatico tra Roma e Parigi si è intensificato, mentre si aprono scenari per coordinamenti più stretti con Berlino, anche alla luce delle imminenti visite istituzionali a Roma.

Il gelo con parigi e le tensioni aperte sul fronte europeo

Mentre il rapporto con Berlino si rinsalda, quello con Parigi attraversa una fase di significativa freddezza. Lo ha chiarito la stessa Meloni, rispondendo alle parole di Emmanuel Macron che, dopo la riunione dei Volenterosi a Tirana, ha escluso l’invio di truppe italiane in uno scenario che sembrava destinato a coinvolgere maggiormente la questione ucraina.

Meloni ha preso atto di questa posizione con realismo, sottolineando però che negli ultimi tempi Macron aveva accusato l’Italia di diffondere “false informazioni”, aggiungendo che ce ne sarebbero già abbastanza di origine russa. Questo fraseggio ha acuito la distanza tra i due leader. Il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari ha definito il summit ristretto di Tirana un elemento che “indebolisce l’Unione europea e mina l’unità occidentale”. Meloni ha chiesto di mettere da parte personalismi in un momento delicato per la comunità europea e internazionale.

Le prossime visite a roma e le occasioni di dialogo multilaterale

Roma si prepara a un periodo intenso di diplomazia, con una serie di appuntamenti che vedranno concentrati nella capitale numerosi leader e istituzioni di rilievo internazionale. A seguito della proposta del papa per ospitare eventuali trattative di pace in Vaticano, Meloni si è detta disponibile ad accogliere contatti istituzionali nel segno della collaborazione su temi delicati come quello del conflitto in Ucraina e della crisi umanitaria a Gaza.

Tra gli ospiti a Roma nel corso dei prossimi giorni ci saranno il presidente del Libano Joseph Aoun, il primo ministro canadese Mark Carney, ma anche il vicepresidente Usa JD Vance, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e Volodymyr Zelensky. Questi incontri, frequenti e ravvicinati, offrono l’occasione di dialoghi multilaterali, senza escludere confronti bilaterali tra i leader.

Non mancherà nemmeno un nuovo vertice intergovernativo italo-tedesco, fissato per l’inizio del 2026, pensato per approfondire ulteriormente il coordinamento sulle priorità comuni e discutere temi caldi come il Mercosur, dove però permangono differenze di vedute. La presenza di Friedrich Merz a Roma ha messo in evidenza come, nonostante le divergenze sui dettagli, ci sia un clima di collaborazione rispetto agli obiettivi strategici europei.

Il rafforzamento dei rapporti italo-tedeschi: un asse strategico

L’incontro tenutosi a Roma tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il leader della CDU Friedrich Merz ha smentito tutte le voci che dipingevano la Germania disinteressata nei confronti dell’Italia. Meloni ha definito il colloquio “molto operativo” e ha sottolineato come questo confronto costituisca un chiaro segnale di attenzione da parte del governo tedesco verso Roma. Merz ha ribadito che l’Italia rappresenta un partner strategico imprescindibile nella politica europea ed estera della Germania.

I dossier affrontati nel corso dell’incontro sono stati numerosi e concreti. Si è parlato della crisi internazionale in corso, del settore automotive e della gestione dell’immigrazione. Sul piano industriale e ambientale, entrambi hanno convenuto sull’urgenza di modificare alcuni aspetti del Green Deal europeo, definito da Meloni una “transizione ideologica” che necessita di interventi per tutelare comparti chiave come l’automotive. Sulla difesa europea la collaborazione tra Italia e Germania trova un primo importante passo nella joint venture tra Leonardo e Rheinmetall, vista come una base concreta su cui costruire.

Sul problema migratorio, è emersa la volontà comune di affrontare la questione con soluzioni nuovi e pragmatiche. Merz ha espresso interesse a partecipare ai lavori del gruppo di Paesi “like minded” che anticipa le riunioni del Consiglio europeo, per cercare strumenti validi e condivisi. Meloni ha inoltre rilanciato la necessità di avviare un dibattito politico europeo sulle convenzioni, come la Cedu, e sulla loro rilevanza e capacità di gestione dei flussi migratori nel contesto attuale.

Le sfide pragmatiche tra europeismo e interessi nazionali

La visita di Merz ha inoltre fatto emergere questioni più concrete, legate alla gestione dei rapporti internazionali e al rispetto degli interessi nazionali all’interno della cornice europea. Meloni ha affrontato il tema della relazione con Donald Trump, ribadendo come Merkel si occupi dei propri affari nazionali e come tali dinamiche vadano trattate con realismo senza tentare di modellare comportamenti altrui.

Le questioni industriali e ambientali tornano al centro del confronto tra Italia e Germania. Il Green Deal europeo viene visto come un’opportunità da riequilibrare per non penalizzare comparti tradizionalmente importanti. La collaborazione sulla difesa si traduce in progetti concreti di cooperazione industriale, mentre per l’immigrazione si cercano soluzioni che possano rispettare i limiti e la sostenibilità delle norme europee, eventuali cambiamenti regolatori inclusi.

Il gioco di alleanze e scontri intereuropei continua a definirsi anche nella battaglia politica più ampia, dove Roma sceglie di rafforzare i contatti con Berlino sul piano operativo, mentre con Parigi lo scontro resta sul piano politico e diplomatico. Il nuovo scenario europeo si delinea così tra accordi concreti e frizioni evidenti, in attesa dei prossimi passi istituzionali e dei nuovi vertici che segneranno i prossimi mesi.