Settembre si prospetta un mese intenso per Giorgia Meloni, chiamata a conciliare impegni internazionali e dinamiche interne alla coalizione di centrodestra. Tra le sfide principali ci sono le trattative sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina e la definizione delle candidature per le elezioni regionali. In questo contesto la premier dovrà muoversi tra vertici europei, incontri con leader politici e la pianificazione della manovra economica.
Italia nella coalizione europea dei volenterosi: i limiti del supporto militare all’Ucraina
L’Italia sostiene l’Ucraina nel conflitto ma senza un coinvolgimento diretto delle forze armate sul territorio. Il governo guidato da Meloni ha definito una linea chiara, concentrandosi sul monitoraggio via radar e satelliti, l’addestramento delle truppe ucraine e possibili operazioni di sminamento marino, purché queste attività restino fuori dai confini terrestri e marittimi dell’Ucraina. Questo approccio riflette la cautela italiana, che prende le distanze da un’escalation militare diretta. Matteo Salvini ha ribadito il sostegno a questa posizione, richiamando anche l’invito alla pace espresso dal Papa all’Angelus, con un appello spettante ai responsabili dei conflitti a scegliere il negoziato anziché la guerra.
Nelle prossime settimane si attende un vertice europeo per definire ulteriori dettagli sul ruolo della coalizione dei “volenterosi”, che costituisce un asse chiave per coordinare il sostegno militare e strategico all’Ucraina. Meloni tuttavia non risulta ancora ufficialmente coinvolta in questo vertice, segno che l’Italia continuerà a limitare il proprio intervento a supporti tecnici e formativi. Il nuovo presidente della Polonia, Karol Nawrocki, incontrerà la premier giovedì prossimo, un confronto che potrebbe riguardare anche l’evoluzione della cooperazione militare e il ruolo di Varsavia nella coalizione.
Le tensioni nel centrodestra sulle regionali e le scelte sulle candidature
Settembre coincide con il termine della campagna elettorale nelle Marche, regione dove Meloni è attesa per il comizio finale insieme ai leader di Lega, Forza Italia e altri esponenti del centrodestra. Il voto marchigiano sarà un test importante per la coalizione, ma l’agenda politica impone scelte urgenti anche per altre sfide regionali, in particolare il Veneto.
Il quadro delle candidature sarà definito da incontri interni che coinvolgeranno Matteo Salvini, Antonio Tajani e Maurizio Lupi, punti di riferimento importanti per il centrodestra. La gestione dei nomi e delle alleanze si annuncia complessa, in un contesto segnato da tensioni interne e da rapporti delicati anche con l’opposizione. La convocazione dell’ambasciatrice italiana a Parigi nei giorni scorsi segnala, inoltre, che il governo si sta trovando a dover affrontare nodi diplomatici da bilanciare a fianco delle questioni elettorali nazionali.
In Parlamento le opposizioni hanno chiesto confronti pubblici su dossier esteri come crisi ucraina, conflitto di Gaza e guerra dei dazi, temi che vederebbero coinvolti Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il responsabile per gli Affari europei Tommaso Foti. L’incontro con i capigruppo di Pd, M5S, Iv e Avs è in calendario a Palazzo Madama martedì, mentre per giovedì è prevista la convocazione di un Consiglio dei ministri, potenzialmente affiancato da un vertice dei leader di centrodestra proprio sulle regionali.
Le trattative sulla manovra e i temi economici: previdenza e costo dell’energia
Parallelamente alle sfide politiche, Meloni sarà impegnata nelle trattative per la manovra finanziaria. L’inizio di settembre porterà in calendario importanti dati economici, tra cui quelli sulle entrate fiscali di luglio, fondamentali per valutare le risorse disponibili per il bilancio dell’anno prossimo. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, parteciperà alle discussioni sul perimetro delle risorse che saranno destinate alla manovra.
Sul versante delle misure economiche si nota un confronto già avviato fra Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Una delle priorità comuni riguarda il rafforzamento della previdenza complementare, una scelta che Meloni ha sottolineato durante il recente Meeting di Rimini. Un altro tema urgente è il costo elevato dell’energia, che grava fortemente sulla competitività delle imprese. Il governo sta lavorando a un decreto legge promosso dal ministero dell’Ambiente, con l’obiettivo di introdurre un intervento strutturale per ridurre questo costo, la cui approvazione è attesa nel prossimo Consiglio dei ministri.
Nonostante le sfide diplomatiche, elettorali ed economiche, il governo si prepara a un settembre fitto di appuntamenti cruciali che definiranno i prossimi mesi sul piano interno ed esterno. Le scelte di Meloni saranno osservate con attenzione in un quadro politico dove ogni mossa può influire su equilibri delicati dentro e fuori dai confini nazionali.
Ultimo aggiornamento il 1 Settembre 2025 da Elisa Romano