La crisi in Ucraina e le tensioni con la Russia restano al centro dell’attenzione dell’Europa e dell’intera comunità internazionale. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha commentato la situazione durante la cerimonia del Ventaglio al Quirinale, riflettendo sulle implicazioni per la sicurezza europea, le sfide globali e le divisioni sociali che emergono dal conflitto.
La postura militare russa minaccia l’equilibrio europeo e la sicurezza dei paesi del Mar Baltico
Mattarella ha definito l’aggressione russa all’Ucraina un punto di svolta nella storia europea. La guerra ha modificato profondamente gli equilibri internazionali che fino a poco tempo fa garantivano la pace nel continente. Il presidente ha ricordato che i Paesi europei e della Nato che si affacciano sul Mar Baltico vivono con preoccupazione, a volte con la convinzione ferma, che la Russia possa mettere in atto ulteriori azioni militari per influenzare la loro sicurezza o addirittura l’indipendenza.
Secondo Mattarella, queste scelte e atteggiamenti di Mosca hanno cancellato quel delicato equilibrio che serviva da deterrente contro guerre e conflitti. La storia insegna, ha sottolineato, che l’equilibrio politico e militare ha rappresentato a lungo l’unico modo per contenere le tentazioni di dominare altri popoli con la forza. Al momento, la situazione appare però compromessa e lontana da possibili riconciliazioni rapide.
Questi mutamenti provocano un evidente disorientamento tra i cittadini dei Paesi interessati, aggravato da una campagna di disinformazione che mescola notizie false e immagini distorte della realtà. Mattarella denuncia questo fenomeno come “abile e perversa” e considera un problema grave la polarizzazione sociale che genera.
L’urgenza di una politica estera e difensiva comune per l’Europa
Nel suo discorso il presidente ha sottolineato l’importanza che l’Unione Europea potenzi le proprie capacità difensive per assumere un ruolo concreto come garante di pace e sicurezza nel continente. Non basta affidarsi alle alleanze esterne: serve una politica estera e militare comune, in grado di rafforzare la sovranità degli Stati membri.
Mattarella ha insistito sul fatto che la sovranità europea non può rimanere un’idea vaga, ma deve tradursi in strumenti concreti condivisi a livello sovranazionale. Solo così l’Europa potrà dire la sua con credibilità e intervenire efficacemente nelle crisi che la riguardano da vicino.
La necessità di aggregare risorse, decisioni e strategie è legata anche al rischio crescente che altri Paesi europei siano coinvolti in future azioni di aggressione di natura simile a quelle già vissute dall’Ucraina. Un’unione difensiva consolidata potrebbe dissuadere l’espansionismo e contribuire a mantenere la stabilità regionale.
La Crisi Di Gaza e le violazioni del diritto umanitario nel conflitto in medio oriente
Mattarella si è soffermato anche sull’aggravarsi della situazione a Gaza, definita “giorno dopo giorno drammatica e intollerabile”. La speranza è che le pause annunciate possano portare a veri cessate il fuoco, ancora però difficili da attuare.
Il presidente ha ricostruito all’incontro con gli ambasciatori del Quirinale l’attacco barbaro del 7 ottobre di due anni fa da parte di Hamas, che causò molte vittime civili israeliane e il rapimento di ostaggi. Ha condannato fermamente il rifiuto del governo di Israele di rispettare le norme internazionali umanitarie, anche alla luce di richiami recenti come quelli della Santa Sede.
Mattarella ha denunciato come disumano il blocco che ha ridotto alla fame tutta la popolazione di Gaza, dai bambini agli anziani, e ha criticato l’occupazione violenta dei territori in Cisgiordania gestiti dall’Autorità Nazionale Palestinese. Questi eventi contribuiscono a seminare sofferenza e rancore, ostacolando qualsiasi prospettiva di sicurezza e pace duratura.
Il presidente ha menzionato il bombardamento della Parrocchia della Sacra Famiglia a Gaza, definito da molti “errore”, e ha ricordato il celebre adagio “errare humanum est, perseverare diabolicum” per sottolineare come i danni collaterali nelle strutture mediche e tra i civili facciano presagire una volontà più che un’involontaria ripetizione di errori. Ha infine descritto la tragica vicenda di un bambino accolto in Italia dopo avere perso padre e nove fratelli in un bombardamento, un simbolo delle sofferenze innocenti causate dal conflitto.
La crisi delle relazioni internazionali, il ritorno dell’intolleranza e la sfida del multilateralismo
Il capo dello Stato ha osservato come molti governi oggi puntino più a incutere timore che a essere ammirati per il loro modello di vita e gestione interna. Questa strategia può forse portare a qualche vantaggio immediato, ma indebolisce la fiducia, il prestigio e l’influenza a lungo termine degli Stati nella comunità globale.
Mattarella ha richiamato la necessità di non ignorare le lezioni della storia che hanno dimostrato come la paura non costruisca consenso durevole. Invece, i governi dovrebbero lavorare per farsi ascoltare e seguire per i propri meriti e per la credibilità delle proprie azioni.
In uno scenario segnato da divisioni crescenti, il presidente ha denunciato la ripresa di forme di intolleranza netta verso le opinioni altrui, con il rifiorire di slogan semplicistici e pregiudizi. Tra le forme di odio rispuntate, ha evidenziato lo sviluppo preoccupante di antisemitismo, che si alimenta anche di ignoranza e stupidità.
Questi fenomeni segnano un contesto internazionale sempre più teso e frammentato, complicando ancora di più la strada verso la collaborazione e la pace.
Sfide globali e disuguaglianze sociali che toccano i giovani e la sicurezza mondiale
Mattarella ha evidenziato come molte problematiche contemporanee superino i confini nazionali e richiedano risposte globali. Tra queste ha citato la crescente disparità nella distribuzione della ricchezza, con una parte ridotta della popolazione che detiene patrimoni giganteschi e ampie fasce che vivono in povertà e prospettive limitate.
Questa disuguaglianza alimenta insicurezza sociale, soprattutto tra i giovani, che vedono diminuire le possibilità di costruirsi un futuro dignitoso. La situazione rischia di diventare una miccia per conflitti, emigrazioni e tensioni interne alle società.
Il presidente ha richiamato l’attenzione su come molti avversari comuni minacciano l’intero pianeta, indipendentemente da quale governo lo controlli. Il contrasto a questi pericoli richiede il confronto e l’azione condivisa, superando egoismi nazionali e divisioni.
L’importanza di riaffermare il ruolo dell’Onu e del multilateralismo nella gestione delle crisi
Mattarella ha contestato la tendenza crescente, da parte di alcuni attori internazionali, a voler sminuire, se non distruggere, il ruolo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Questa azione procede spesso sfruttando le evidenti lacune e limiti di efficacia dell’Onu, legati in gran parte a privilegi storici e azioni ostacolanti di singoli Stati, come il diritto di veto.
Il presidente ha invitato a riflettere seriamente su cosa sarebbe stato il mondo senza questa organizzazione, che rimane un punto di riferimento imprescindibile per la diplomazia globale e la risoluzione pacifica dei conflitti.
Infine, Mattarella ha ribadito la necessità per l’Unione Europea di rafforzare la propria difesa e costruire una politica estera comune per assumere un ruolo attivo nella sicurezza internazionale, rafforzando in modo tangibile la sovranità condivisa dei Paesi membri.
Ultimo aggiornamento il 30 Luglio 2025 da Davide Galli