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Mattarella al quirinale: il ruolo degli italiani all’estero e la sfida del ritorno nel 2025

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Il presidente della Repubblica Sergio mattarella ha incontrato al quirinale il segretario generale Maria chiara prodi e i componenti del consiglio generale degli italiani all’estero. Nel corso dell’incontro si è parlato dell’importanza della partecipazione al voto degli italiani fuori dall’Italia, del contributo delle donne emigrate, della nuova mobilità dei giovani laureati e del valore storico della migrazione italiana. Questi temi, al centro del dialogo, sottolineano come gli italiani all’estero continuino a rappresentare un legame fondamentale con la cultura e la società italiana, ma anche una risorsa che può contribuire allo sviluppo del paese.

La partecipazione al voto degli italiani all’estero e il rafforzamento della democrazia

Sergio mattarella ha evidenziato come il voto dei connazionali residenti fuori dall’Italia sia una manifesta forma di cittadinanza attiva. Secondo il presidente, questa partecipazione contribuisce a mantenere viva la società democratica italiana, apportando un’energia che attraversa qualunque confine geografico. A supporto di questa idea ha citato anche i comitati degli italiani all’estero e il consiglio generale degli italiani all’estero , organismi che rappresentano i cittadini italiani che vivono all’estero e che rafforzano il concetto di democrazia aperta e inclusiva.

Questi enti si occupano di garantire che i diritti degli italiani all’estero vengano rispettati e valorizzati, favorendo lo scambio culturale e il dialogo con il paese d’origine. Il presidene mattarella ha sottolineato che una democrazia autentica si misura anche dalla capacità di coinvolgere tutti i cittadini, indipendentemente dal luogo in cui vivono. La votazione da remoto, le consultazioni periodiche e la rappresentanza politica all’estero restano elementi chiave per collegare le comunità italiane distribuite nel mondo con le decisioni prese in Italia.

Il ruolo centrale delle donne emigrate nella preservazione della cultura italiana

Durante l’incontro al quirinale, il presidente mattarella ha riconosciuto il contributo determinante delle donne italiane emigrate. Fin dalle prime grandi ondate migratorie, le donne hanno rappresentato la colonna portante delle comunità all’estero. Sono state custodi della lingua, della cultura e delle tradizioni italiane, preservando con impegno valori e radici anche in ambienti spesso difficili e lontani dal loro paese d’origine.

Le donne emigranti hanno avuto ruoli diversi e centrali, dal cuore della famiglia a figure professionali come educatrici, scienziate, imprenditrici e operatrici culturali. La loro presenza ha contribuito a mantenere l’unità delle comunità italiane all’estero, promuovendo l’integrazione nelle società ospitanti. Sono state spesso il fulcro su cui si è sviluppata la coesione sociale, grazie alla loro capacità di tenere insieme passato e presente, tradizione e innovazione. Questo aspetto è stato definito dal presidente una vera e propria struttura portante, senza cui molte di queste realtà non avrebbero potuto resistere e crescere.

La nuova mobilità e la sfida del ritorno dei giovani italiani laureati

Negli ultimi 15 anni circa mezzo milione di giovani italiani laureati hanno scelto di trasferirsi all’estero per motivi di studio e lavoro, puntando su paesi come Regno Unito, Germania, Svizzera, Francia, Spagna e Stati Uniti. Il presidente mattarella ha parlato di una nuova mobilità, diversa da quella storica legata esclusivamente alla partenza definitiva. Questa mobilità si caratterizza per uno scambio più dinamico e meno definitivo, aperto alla possibilità di tornare in Italia arricchiti da esperienze e competenze acquisite altrove.

L’esperienza all’estero diventa per molti un percorso di crescita personale e professionale, che non esclude il rientro. La partenza, quindi, si intreccia con l’eventuale ritorno, creando una dinamica che definisce rapporti di scambio tra Italia e mondo. Questa realtà crea una sfida per il paese, che deve lavorare per restare attrattivo, offrendo condizioni adeguate per accogliere chi torna ma anche per trattenere i talenti. Lo scenario globale mostra infatti che spostarsi per studiare o lavorare non è solo una necessità, ma può rappresentare una scelta strategica che arricchisce la società italiana.

La migrazione italiana nel tempo come elemento fondante l’identità nazionale

La migrazione italiana ha rappresentato una componente importante nella storia nazionale fin dall’unità d’Italia. Dopo il secondo dopoguerra milioni di italiani hanno lasciato il paese, cercando condizioni di vita migliore altrove. Questi flussi hanno fornito un sostegno economico alle famiglie rimaste in Italia attraverso rimesse significative, fondamentali per la ripresa e lo sviluppo.

Dal punto di vista culturale e sociale, la migrazione ha creato legami forti tra l’Italia e i paesi di arrivo dei migranti. Le comunità italiane nel mondo hanno diffuso la lingua e le tradizioni, diventando ambasciatori della cultura italiana in molte aree del pianeta, compresi territori molto lontani e spesso isolati. La presenza di queste comunità costituisce un patrimonio prezioso nelle relazioni internazionali dell’Italia, legate a valori come il lavoro, il dialogo e la pace. Il presidente mattarella ha descritto questa esperienza come una realtà che rende “prossima” l’Italia ovunque, rafforzando una rete globale che unisce il paese con le sue comunità all’estero.

Il dialogo con il segretario generale maria chiara prodi e i membri del consiglio generale degli italiani all’estero conferma l’attenzione delle istituzioni su questo tema cruciale per il futuro della democrazia italiana e per la coesione della società, confermando il legame indissolubile tra l’Italia e i suoi cittadini nel mondo.

Written by
Davide Galli

Davide Galli scrive per capire, non solo per raccontare. Blogger dallo stile asciutto e riflessivo, attraversa i temi di cronaca, politica, attualità, spettacolo, cultura e salute con uno sguardo mai convenzionale. Nei suoi articoli c’è sempre una domanda aperta, un invito a leggere tra le righe e a non fermarsi alla superficie.

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