Home Mario draghi: il deterioramento delle regole europee e le sfide per l’unità economica e commerciale

Mario draghi: il deterioramento delle regole europee e le sfide per l’unità economica e commerciale

Il quadro economico e politico europeo è in crisi, con tensioni commerciali che minacciano il sistema multilaterale e l’efficacia dell’Unione europea nel gestire le sfide attuali.

Mario_draghi%3A_il_deteriorament

L'articolo analizza le sfide economiche e politiche dell'Unione europea, evidenziando la crisi del sistema multilaterale, le modifiche alle regole fiscali e l'importanza del debito comune per garantire solidarietà e stabilità finanziaria nel contesto globale. - Unita.tv

Il quadro economico e politico europeo sta attraversando una fase di mutamento importante. Le divisioni interne, unite a segnali di crescita debole, stanno mettendo a dura prova la capacità dell’Unione europea di rispondere in modo coordinato alle crisi. Tali problemi si sono accentuati negli ultimi anni e le recenti tensioni commerciali aggravano la situazione, facendo vacillare il sistema multilaterale su cui si regge il mercato globale.

La crisi del sistema multilaterale e l’erosione del ruolo del wto

Mario Draghi, ex primo ministro italiano, ha definito il contesto attuale un punto di rottura rispetto alla stabilità degli ultimi decenni. Già da tempo, i segnali di deterioramento si erano manifestati attraverso frammentazioni politiche interne all’Ue e una crescita economica poco solida. Ma a risaltare oggi è l’uso sempre più frequente di azioni unilaterali tra stati per risolvere le controversie commerciali.

Questo trend ha inciso negativamente sull’Organizzazione mondiale del commercio , il cui ruolo di arbitro globale è stato in pratica marginalizzato. L’autorità multilaterale viene quindi messa a rischio in modo difficile da recuperare, con ripercussioni dirette sulle relazioni economiche tra Paesi e sull’efficienza complessiva del mercato globale. Le tensioni protezionistiche rischiano di destabilizzare un equilibrio costruito in decenni di accordi.

Modifiche alle regole fiscali in eurozona

Per fronteggiare queste sfide, l’Unione europea ha introdotto modifiche alle regole fiscali. In particolare, è stata attivata una clausola di salvaguardia che consente agli Stati membri di aumentare le spese, soprattutto in settori come la difesa, senza incorrere nelle sanzioni previste dal patto di stabilità.

Tuttavia la reazione degli Stati è stata diversa: solo cinque dei diciassette paesi dell’area euro hanno scelto di avvalersi di un periodo più lungo di aggiustamento fiscale. Questi Stati coprono circa metà del prodotto interno lordo dell’area. Resta il fatto che, quando un Paese ha un debito pubblico elevato, non può ignorare i limiti imposti alle categorie di spesa pubblica. Finora le esenzioni hanno avuto limiti evidenti.

Il ruolo chiave del debito comune nella strategia europea

In una fase in cui le necessità di spesa pubblica crescono e le esposizioni debitorie restano alte, l’emissione di debito comune a livello Ue rappresenta una soluzione strategica. Mario Draghi ha evidenziato come questo strumento sia essenziale per finanziare spese condivise, garantendo equilibrio e sostenibilità alla politica economica continentale.

L’idea è che una maggiore solidarietà finanziaria e una gestione collettiva del debito possano alleggerire la pressione sui singoli Paesi. Questo tipo di approccio favorisce anche una reazione più puntuale alle vicende internazionali, inclusi i conflitti commerciali di cui l’economia europea è parte. Senza questo, la frammentazione interna rischia di bloccare tutte le possibili risposte efficaci e coordinate.

Vertice Cotec a Coimbra

Le dichiarazioni dell’ex premier si svolgono sullo sfondo del vertice Cotec a Coimbra, dove questo tema è centrale per decidere le prossime mosse dell’Europa. Sapere se l’Ue riuscirà a superare le difficoltà dipenderà molto dagli accordi che emergono da incontri come questo e dall’effettiva volontà dei Paesi di convergere su strumenti finanziari comuni.