L’Unione Europea sta preparando una risposta ai dazi imposti dagli Stati Uniti, che potrebbe includere un pacchetto di misure per regolamentare le grandi aziende tecnologiche americane che operano nel mercato europeo. Questa iniziativa mira a rafforzare i controlli già previsti dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati e a introdurre normative fiscali specifiche per il settore tecnologico. La proposta è stata avanzata dal ministro delle finanze francese, Eric Lombard, durante un’intervista al settimanale JDD, successivamente ripresa da Bloomberg.
Misure normative e fiscali per le big tech
Lombard ha sottolineato che l’Unione Europea dispone di vari strumenti per affrontare la situazione, tra cui misure normative, fiscali e doganali. Secondo le sue dichiarazioni, l’Europa potrebbe rafforzare i requisiti ambientali e regolamentare l’uso dei dati da parte delle piattaforme digitali. L’idea di introdurre tasse più elevate per le aziende tecnologiche è stata sostenuta da numerosi politici ed europarlamentari, in linea con il piano di Ursula Von Der Leyen. Questo piano potrebbe entrare in vigore nel caso in cui i negoziati con gli Stati Uniti non portassero a risultati soddisfacenti.
La proposta di Lombard si inserisce in un contesto più ampio di tensioni commerciali tra Europa e Stati Uniti, dove le aziende tecnologiche americane, come Meta, Microsoft e Google, potrebbero subire un aumento delle tasse e un inasprimento dei controlli sulla privacy. L’Unione Europea sta quindi considerando di adottare una posizione più ferma nei confronti delle multinazionali, mirando a tutelare i propri interessi economici e sociali.
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La strategia europea contro i dazi statunitensi
L’Europa si prepara a rispondere ai dazi annunciati dall’ex presidente Donald Trump durante il “Liberation Day“. Le nuove misure potrebbero includere tasse per le grandi aziende tecnologiche e un aumento dei controlli e delle restrizioni legate alla protezione dei dati personali. La normativa GDPR, già in vigore, regola l’utilizzo e il trattamento dei dati da parte delle piattaforme digitali, e la sua applicazione potrebbe essere ulteriormente rafforzata.
Politici e analisti concordano sul fatto che un approccio di contrattacco, piuttosto che una semplice negoziazione, potrebbe rivelarsi più efficace. La proposta di nuove tasse e controlli è vista come un modo per garantire che le aziende tecnologiche contribuiscano equamente all’economia europea, soprattutto in un contesto di crescente digitalizzazione.
Il ruolo della Francia e le prospettive di negoziazione
Il ministro delle finanze francese ha evidenziato che l’ipotesi di introdurre nuove tasse dovrebbe essere considerata solo nel caso in cui i negoziati con gli Stati Uniti falliscano. Un accordo per ridurre o eliminare le tariffe aggiuntive sui prodotti e servizi americani sarebbe vantaggioso non solo per le aziende europee, ma anche per i consumatori e le famiglie. La Francia, in particolare, sta cercando di giocare un ruolo di primo piano in questa discussione, spingendo per una strategia che possa garantire una maggiore equità nel mercato.
La situazione attuale richiede un attento monitoraggio delle dinamiche commerciali tra Europa e Stati Uniti, con l’Unione Europea che si prepara a difendere i propri interessi in un contesto di crescente competitività globale. La risposta ai dazi statunitensi potrebbe quindi segnare un cambiamento significativo nelle relazioni commerciali tra le due sponde dell’Atlantico.