L’Unione Europea pronta a rispondere a Trump: dazi in arrivo dal 15 aprile 2025

L’Unione Europea risponde ai nuovi dazi commerciali annunciati dal Presidente Trump, con misure in arrivo il 15 aprile 2025. La Presidente Von der Leyen esplora alternative con la Cina per diversificare le esportazioni.
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L'Unione Europea pronta a rispondere a Trump: dazi in arrivo dal 15 aprile 2025 - unita.tv

L’Unione Europea si prepara a una risposta incisiva contro gli Stati Uniti, in seguito all’annuncio del Presidente Donald Trump riguardo a nuovi dazi commerciali. Il Parlamento Europeo si riunirà domani per votare su misure che entreranno in vigore il 15 aprile 2025, con una prima serie di dazi su prodotti americani. Se le trattative tra Bruxelles e Washington non porteranno a risultati positivi, una seconda fase di misure sarà attuata attorno al 15 maggio. La Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha avviato un dialogo con il Premier cinese Li Qiang, cercando di esplorare alternative per diversificare le esportazioni europee.

La situazione attuale: tensioni commerciali e reazioni europee

Dopo una giornata difficile per i mercati, con le Borse che tentano di riprendersi, il Consiglio degli Esteri dell’Unione Europea ha avviato una trattativa per affrontare la questione dei dazi. L’idea di azzerare i dazi sull’industria da entrambe le parti è stata proposta, ma le tensioni rimangono alte. Fonti della Commissione Europea hanno chiarito che non si intende attendere a lungo per una risposta, sottolineando la necessità di agire in tempi brevi.

I dazi che entreranno in vigore il 15 aprile sono una reazione ai precedenti provvedimenti americani, che hanno colpito l’acciaio e l’alluminio. Nonostante le richieste di alcuni Paesi, tra cui l’Italia, di posticipare l’attuazione delle misure, Bruxelles considera questa opzione impraticabile poiché il processo legale è già avviato.

Le misure daziarie: cosa prevede la contro-lista dell’ue

A meno di una settimana dall’entrata in vigore dei dazi, la situazione politica potrebbe evolversi rapidamente. La lista dei prodotti soggetti a dazi prevede un’imposta del 25% su alcune categorie, mentre per altri beni, considerati di reciproco interesse, l’imposta potrebbe scendere al 10%. Tra i prodotti inizialmente inclusi nella lista, alcuni sono stati rimossi per facilitare le trattative. Tra questi, spiccano il whiskey, il bourbon, il vino e i latticini, che non saranno tassati al 25%.

Il documento della Commissione Europea, visionato da fonti autorevoli, evidenzia che l’assenza dei codici doganali per questi prodotti suggerisce una volontà di negoziare e trovare un accordo che possa evitare ulteriori escalation.

Le posizioni divergenti all’interno dell’Unione Europea

La proposta di una tariffa “zero per zero” su beni industriali americani ed europei è stata avanzata dalla Commissione, ma le reazioni tra i vari Stati membri sono contrastanti. Paesi come Italia, Romania, Polonia, Ungheria e Croazia spingono per una soluzione che eviti un conflitto commerciale, mentre Germania, Francia e Spagna sembrano orientate a una risposta più dura nei confronti degli Stati Uniti.

Il “bazooka” europeo, un meccanismo anti-coercizione introdotto nel dicembre 2023, rappresenta una potenziale risposta alle minacce commerciali. Questo strumento prevede misure contro i dazi e le aggressioni al mercato europeo, ma la sua attivazione è fonte di divisione tra gli Stati membri, che non sono tutti convinti della necessità di ricorrere a tali misure.

Le prospettive future: possibili sviluppi e trattative

Il Governo Meloni ha adottato una linea di negoziazione, cercando di evitare una guerra commerciale e puntando a trattative dirette con gli Stati Uniti. La posizione italiana è quella di rispondere alle provocazioni, ma con un approccio diplomatico. Il Commissario al Commercio dell’UE, Sefcovic, ha espresso scetticismo riguardo all’uso del “bazooka” e ha sottolineato l’importanza dei prossimi giorni per definire la strategia da adottare.

Non è da escludere una visita della Premier Meloni negli Stati Uniti, in coincidenza con la scadenza dei primi dazi europei. Le trattative in corso potrebbero rivelarsi decisive per il futuro delle relazioni commerciali tra Europa e Stati Uniti, con l’obiettivo di trovare un equilibrio che eviti ulteriori escalation.