L’Italia ha ufficialmente chiesto di entrare nel fondo Safe, creato dall’Unione Europea per aiutare i paesi membri a finanziare gli investimenti nel settore militare. Lo strumento, parte del piano ReArm Europe, permette di ottenere prestiti con rimborsi dilazionati fino a 45 anni. La richiesta italiana segue un incontro di governo in cui è stata decisa la strategia per sostenere le spese della difesa nella seconda metà del decennio.
Vertice di governo e invio della richiesta alla Commissione Europea
Nella prima mattinata del 20 aprile 2025, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è riunita con i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini. Presenti anche altri membri chiave dell’esecutivo, come il ministro della Difesa Guido Crosetto. Al termine del confronto, è stata approvata la decisione di inviare la lettera ufficiale alla Commissione Europea.
La missiva, giunta a Bruxelles nelle ore notturne, formalizza l’adesione italiana al fondo Safe. Le fonti di governo confermano che questo passaggio segue l’anticipazione di alcune testate, confermando la volontà dell’Italia di avvalersi di questo strumento finanziario. La scelta arriva in un momento cruciale in cui cresce la pressione per aumentare gli investimenti militari, in linea con i nuovi impegni europei sulla difesa.
Caratteristiche del fondo safe e modalità di finanziamento della difesa italiana
Il fondo Safe è pensato per sostenere i progetti di difesa con un meccanismo di prestiti agevolati. I paesi membri possono chiedere fondi che poi rimborsano spalmando il debito in un arco temporale lungo, fino a 45 anni. Questo garantisce un alleggerimento immediato del carico sul bilancio statale.
L’Italia punta a un uso mirato di queste risorse per finanziare i programmi previsti dal piano nazionale per la difesa nel quinquennio 2026-2030. Attraverso il fondo, buona parte delle spese militari verrà coperta senza gravare eccessivamente sul bilancio annuale dello Stato. L’adesione a Safe si inserisce nel contesto europeo che spinge i paesi membri a coordinare gli investimenti sulla sicurezza comune, rendendo più sostenibili gli oneri finanziari.
Impatti attesi e strategia di bilancio per la difesa nazionale
La scelta di accedere al fondo Safe rappresenta un passo importante nella gestione economica della difesa. Può contribuire a mantenere stabili i conti pubblici, evitando incrementi marcati del deficit o tagli ad altre voci di spesa. Le risorse messe a disposizione dal piano ReArm Europe e dilazionate nel tempo consentono all’Italia di rispettare i propri impegni internazionali sul potenziamento delle capacità militari.
La dilazione dei rimborsi su decenni offre al governo maggiore flessibilità. Questo permette di pianificare investimenti a lungo termine senza pressioni eccessive nel breve periodo. Con l’ingresso nel fondo Safe si consolida anche il profilo strategico dell’Italia all’interno dell’Unione, segnalando impegno concreto sulla difesa comune e sulla sicurezza europea nel suo complesso.
Ultimo aggiornamento il 30 Luglio 2025 da Serena Fontana