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l’informativa urgente di tajani sulla crisi di gaza alla camera

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani informa la Camera dei deputati sulla crisi a Gaza, sottolineando l’importanza di aiuti umanitari, rispetto del diritto internazionale e un processo politico per la pace.

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Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha informato la Camera sulla crisi umanitaria a Gaza, sottolineando la necessità di fermare i bombardamenti, rispettare il diritto internazionale, contrastare l’antisemitismo e promuovere un processo di pace basato su due Stati, con il sostegno italiano agli aiuti e alla diplomazia internazionale. - Unita.tv

La Camera dei deputati ha ospitato un’informativa urgente del ministro degli Esteri Antonio Tajani sulla crisi umanitaria e politica che si aggrava nella Striscia di Gaza. L’intervento ha visto una partecipazione ampia da parte delle principali forze politiche italiane, con banchi del governo e dell’opposizione pieni di esponenti di rilievo. Tajani ha voluto dare conto degli sviluppi sul terreno, delle iniziative diplomatiche italiane in corso e delle posizioni del governo sulla gestione del conflitto e sugli aiuti alla popolazione palestinese.

la situazione drammatica a gaza e il richiamo al diritto internazionale

Il ministro degli Esteri ha sottolineato il prezzo pesante pagato dalla popolazione civile di Gaza, in modo particolare da bambini, anziani e malati, vittime innocenti di una crisi che si è aggravata in seguito a un atto terroristico definito “terribile” e “insensato”. Secondo Tajani, la risposta militare di Israele, pur legittima, ha assunto proporzioni che non possono essere accettate. Il governo italiano chiede la fine immediata dei bombardamenti e la ripresa degli aiuti umanitari. Viene ribadita con forza la necessità di ripristinare il rispetto del diritto internazionale umanitario, formulando un appello alla cessazione delle ostilità e alla protezione della popolazione civile.

Un processo politico per la pace

L’intervento ha richiamato anche il principio politico di fondo, che offre una prospettiva per la pace nella regione: un processo politico che porti a due Stati che convivano pacificamente e in sicurezza. Tajani ha annunciato il lavoro italiano in stretto coordinamento con partner europei e diplomatici internazionali per riaprire canali di dialogo e cercare soluzioni che impediscano il peggioramento della crisi.

La condanna dell’antisemitismo e le tensioni nel dibattito parlamentare

Un passaggio importante dell’informativa ha riguardato l’aumento di episodi di antisemitismo registrati in Italia negli ultimi giorni. Tajani ha citato casi specifici, come un cartello offensivo in un negozio a Milano e gli insulti subiti dalla senatrice Liliana Segre, rivolgendo solidarietà a quest’ultima. Ha ribadito con fermezza che le azioni del governo israeliano non devono diventare motivo per giustificare atteggiamenti antisemiti a danno della comunità ebraica. Ha sottolineato che “nessuno deve più aver paura di essere ebreo nel nostro paese.”

Queste affermazioni sono state accolte da un applauso generale, ma in seguito il clima si è teso. Quando Tajani ha parlato del “virus dell’antisemitismo” nominando l’opposizione, sono scoppiate scintille in Aula tra il ministro e alcuni deputati di Avs e M5s. Le tensioni parlamentari testimoniano la delicatezza della questione, che rimane centrale nei dibattiti politici sulla crisi in Medio Oriente.

La posizione italiana sugli sfollamenti e il ruolo del piano arabo

Tajani ha escluso categoricamente che l’espulsione forzata dei palestinesi da Gaza possa essere considerata un’opzione accettabile. Il governo italiano appoggia il piano arabo promosso dall’Egitto per la ripresa e la ricostruzione della Striscia e si oppone a qualsiasi tipo di sfollamento coatto. L’Italia è disponibile, in collaborazione col ministero della Difesa e con condizioni precise, a partecipare a una missione internazionale di mantenimento della pace sotto l’egida dell’Onu e a guida araba.

Ruolo dei paesi arabi moderati

Il ministro ha ribadito l’importanza del ruolo dei Paesi arabi moderati per dare stabilità e nuovi equilibri politici nella regione. Questa posizione conferma l’approccio italiano che punta a inserire l’Italia e l’Europa in una mediazione multilaterale, coinvolgendo attori locali e internazionali per stabilizzare Gaza e ottenere risultati su lungo periodo.

Gli aiuti concreti e le iniziative italiane sul terreno

Tajani ha voluto smontare accuse di disinteresse o superficialità italiane chiamando in causa un’azione coordinata che ha visto il coinvolgimento di diversi enti e soggetti. Ha ricordato che, nel fine settimana prima dell’informativa, sono entrati a Gaza 15 camion con aiuti italiani destinati al Programma Alimentare Mondiale, attraverso il valico di Kerem Shalom. Le donazioni italiane hanno già superato le 110 tonnellate di beni alimentari, sanitari e di prima necessità, grazie a iniziative come Food for Gaza.

L’Italia ha consentito l’evacuazione di oltre 700 persone tra cittadini italiani, italo-palestinesi e familiari con permesso di soggiorno. In quei giorni era in corso un nuovo gruppo di evacuazioni, con 31 palestinesi collegati a cittadini italiani. Inoltre, grazie al collegamento con il patriarcato latino di Gerusalemme e la Comunità Papa Giovanni XXIII, sono state curate in Italia 133 bambini feriti, con le rispettive famiglie per un totale di 393 persone assistite.

Monitoraggio delle operazioni israeliane

Parallelamente, il ministro ha evidenziato che l’Italia monitora anche gli aspetti critici delle operazioni israeliane, richiamando episodi che hanno colpito strutture e operatori umanitari. Ci si riferisce sia al caso di un attacco in una parrocchia cattolica nella Striscia di Gaza nel dicembre 2023, sia alla difficoltà creata dalle azioni militari alle campagne sanitarie, come quella contro la poliomielite, dove anche l’Italia ha partecipato con il sostegno all’Organizzazione mondiale della sanità.

Questa informativa ribadisce il coinvolgimento diretto e il ruolo attivo di Roma nel tentativo di tenere saldi rapporti diplomatici e umanitari in una delle crisi geopolitiche più delicate del nostro tempo. La Camera ha ascoltato una posizione che mette insieme la condanna della violenza, la difesa della popolazione civile e il sostegno all’avvio di un percorso di pace fondato sul dialogo internazionale.