Legge al senato rafforza la tutela penale degli animali riconoscendoli come esseri senzienti
La nuova legge italiana riconosce gli animali come esseri senzienti, inasprendo le pene per maltrattamenti e introducendo misure più severe per la loro protezione e identificazione.

Il nuovo disegno di legge italiano riconosce gli animali come esseri senzienti, inasprisce le pene per maltrattamenti e abbandoni, e introduce misure più severe per proteggere concretamente gli animali. - Unita.tv
La recente approvazione al senato di un disegno di legge sui reati contro gli animali segna un punto di svolta importante nella protezione giuridica degli animali in italia. Ora non sono più considerati solo come oggetti di affetto umano, ma acquisiscono il riconoscimento di esseri senzienti con diritti specifici. Questo cambiamento segue i dettami europei che sanciscono il rispetto e la tutela degli animali sulla base della loro capacità di percepire sensazioni.
Nuove sanzioni e pene per i reati contro gli animali
Tra le novità più rilevanti si segnala l’inasprimento delle pene per chi commette reati contro gli animali in circostanze aggravate. Le punizioni possono crescere fino a un terzo in più se i reati avvengono alla presenza di minori, se coinvolgono più esemplari o se le immagini vengono diffuse sui social e altre piattaforme online. Questi elementi aggravanti puntano a scoraggiare scenari dove la crudeltà verso gli animali assume anche un effetto di spettacolarizzazione.
In particolare, la reclusione prevista per chi partecipa a combattimenti tra animali o ne organizza gli incontri passa da un range di 1-3 anni a uno di 2-4 anni. Vengono inquadrati come nuovi reati anche l’allevamento e l’addestramento specifico per queste attività illecite, nonché le scommesse su simili eventi. Il legislatore intende così colpire l’intera catena che sostiene questi fenomeni, non solo gli episodi di violenza diretta.
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Oltre al maggior rigore sul fronte penale, cresce la severità per chi abbandona o non provvede a identificare il proprio animale domestico. Il provvedimento indica pene più elevate per l’abbandono oltre che una responsabilizzazione più stringente su chi possiede animali da compagnia. Il quadro normativo punta quindi a migliorare la concreta cura e protezione quotidiana degli animali.
Riconoscimento degli animali come esseri senzienti e impatto legislativo
Il fulcro della legge consiste nel riconoscere gli animali non come oggetti ma come esseri viventi in grado di sentire e provare dolore, piacere o sofferenza. Questo cambio di paradigma ha portato a un intervento legislativo che modifica tredici articoli del codice penale, del codice di procedura penale e del decreto legislativo 231/2001. L’obiettivo è di dare una risposta più severa ai crimini che colpiscono gli animali, inserendo misure più rigorose e precise per punire i responsabili.
Questo disegno di legge introduce 15 articoli nuovi o modificati, che ampliano le fattispecie di reato e prevedono pene più severe. Il principio europeo che riconosce gli animali come esseri senzienti viene messo in pratica con norme che incidono sia sui fenomeni di maltrattamento sia sulle forme di sfruttamento illegale. La tutela giuridica si fa quindi più ampia e concreta, portando alla ribalta il rispetto per la vita animale come diritto da difendere in tribunale.
Inasprimento delle pene per sevizie, maltrattamenti e uccisioni
Il riconoscimento degli animali come soggetti dotati di sensibilità comporta un inasprimento della risposta penale per i reati più gravi. Le condanne per uccisione, maltrattamento e sevizie subiscono un aumento significativo. La pena detentiva prevista, già consistente, si espande per includere chi partecipa attivamente a questi reati, non solo chi li compie direttamente. Inoltre, vengono aggiunte aggravanti specifiche come l’uso di minori, l’impiego di armi e la diffusione di video o foto.
La normativa interviene anche sulla tutela del patrimonio degli animali altrui, che fino a oggi veniva considerata meno gravemente. Il danneggiamento o l’uccisione di animali non di proprietà propria comporta ora la reclusione da uno a quattro anni, con una soglia molto più alta rispetto al passato. Questo fatto testimonia l’intenzione di imporre un rigore maggiore ovunque si verifichino danni a esseri viventi.
Responsabilità e identificazione degli animali
Le procedure per procedere con l’identificazione degli animali sono diventate più strette. Questo serve da deterrente per abbandoni e negligenze e obbliga chi ha in custodia un animale a rispettare responsabilità maggiori. Le nuove misure cercano di imporre una cultura del rispetto nei confronti di tutte le specie, senza distinzioni arbitrarie.